San Marino. Fari sull’ex Cis restano accesi

Il sistema bancario che non riesce a sostenere lo sviluppo dell’economia reale con l’erogazione del credito rappresenta forse il principale problema del Paese. E’ fortuna che il nuovo segretario alle Finanze Marco Gatti dopo i disastri compiuti dai suoi – non illustri – predecessori riesca ancora a vedere il bicchiere mezzo pieno e che abbia dichiarato a più riprese che certe criticità possano essere lette anche come opportunità per rilanciare il sistema. Di sicuro occorrerà rimboccarsi le maniche e lavorare tanto. Molto del lavoro che era stato fatto è andato irrimediabilmente distrutto, è stato calpestato apposta con ogni probabilità in risposta ad appetiti esterni e piani che non sono andati del tutto in porto perché un Paese intero si è unito per ricacciare indietro il nemico. Ora si deve pensare a raccogliere i pezzi e rilanciare il sistema. Ancora una volta tuttavia lo si dovrà fare nella massima unità. Di qui il senso della delibera del Congresso di Stato che porta la data del 26 febbraio stabilendo una proroga per l’adozione del decreto delegato per determinare la nuova mission di Banca Nazionale sammarinese, l’ex Cis. La legge del 19 novembre 2019 stabiliva infatti che tale decreto dovesse essere adottato entro il mese di febbraio 2020 ma la necessità di un confronto reale con tutte le parti ha fatto slittare questo termine alla fine del mese di marzo. Ha assolutamente ragione il segretario all’industria Fabio Righi quando afferma che nonostante sia urgente prendere decisioni in favore del sistema, sia quantomai opportuno farlo alla luce di un quadro lucido che consenta scelte oculate. Non furono per esempio scelte ponderate quelle che portarono alla chiusura di una banca sana, Asset banca, i cui dipendenti all’epoca dei fatti furono convinti dall’allora segretario Celli che tutto sarebbe andato bene e che la gran parte di loro sarebbe stata assunta in Carisp. Il destino lavorativo di quei dipendenti era purtroppo già segnato e gli ultimi contratti sembra abbiano la scadenza ravvicinata del 15 marzo. Del resto è inevitabile che la distruzione di aziende che danno lavoro abbia come conseguenza la perdita di quel lavoro. E dire che c’è stato anche chi da ex uomo di Stato si è sentito di festeggiare pubblicamente la caduta delle insegne della ex banca Asset, istituto che ormai è più che palese rimase vittima di un vero e proprio omicidio di impresa. Di tutt’altra natura è stato l’intervento nei confronti dell’ex Cis, oggi oggetto della commissione di inchiesta istituita proprio per far luce su eventuali responsabilità anche politiche che si spera porti un contributo di chiarezza in un quadro già piuttosto chiaro. Se dunque da un lato appare più che comprensibile stabilire una proroga per una decisione unitaria sulla mission di banca nazionale sammarinese, non si comprende il perché il commissario Roberto Venturini, citato dalle ordinanze del giudice Morsiani, sia rimasto al suo posto. A questa domanda continua a non arrivare risposta se non quella data appunto a suo tempo dall’ordinanza del giudice Morsiani: “In riferimento alla assegnazione di consulenze, la polizia giudiziaria annota come, anche in relazione ad un esperto esterno incaricato di attività nell’ambito della amministrazione straordinaria a carico di Asset Banca, Giambattista Duso – il quale, unitamente a Tibor Szép (SisCo sistemi di controllo sas di Tibor Szep & C.), sottoscrive in data 21/0412017 la relazione denominata “Relazione di Sintesi per Asset Banca” – emerge un curriculum dal quale risultano incarichi di “Responsabile della pianificazione strategica e programmazione operativa dell ‘Area Corporate” all’interno di: MPS Gruppo Montepaschi; del resto, il dotto Duso viene ricollegato al progetto denominato “Turnaround”, dedicato alla creazione di una nuova piattaforma di gestione del credito anomalo, in collaborazione con Polis Sgr, Banca IFIS spa ed altri soggetti e primari operatori del settore, società fondata nel 2015 con
amministratore delegato tale Roberto Venturini. In un messaggio di posta elettronica del 22.l1.20 16, che la polizia giudiziaria attribuisce ad un invio dalla struttura di Advantage Financial a Lorenzo SAVORELLI, e che in ogni caso riporta elementi di “correlazione rispetto alla società riconducibile al Presidente Confuorti, i nominativi di Tibor e Duso vengono esplicitamente riportati; ciò avvalorerebbe l’ipotesi che il Presidente Confuorti abbia effettivamente potuto influire non solo sulla nomina del direttore generale di BCSM, e per il tramite di questo sulla riorganizzazione del COOVIG, ma abbia altresì visto l’inserimento di uomini di propria fiducia nell’ambito del commissariamento di Asset Banca”. E’ ovviamente interesse del Paese conoscere la verità di quanto ancora oggi rimane oscuro e un preciso impegno del governo chiamato a fronteggiare problemi e criticità non da poco.

Repubblica Sm