La sentenza di primo grado risale al 29 giugno del 2017. Parliamo del processo del secolo, cosiddetto del “Conto Mazzini” che vedeva fra i condannati ben 8 ex Segretari di Stato, ritenuti colpevoli – a vario titolo – di riciclaggio e associazione a delinquere con imprenditori, professionisti e banchieri. Ci si aspettavano dunque tempi rapidi per definire il procedimento. Non è andata assolutamente così. La prima udienza del processo di appello era stata fissata per lo scorso 10 ottobre. Invece no. Con un clamoroso colpo di scena il giudice delle appellazioni Penali Francesco Caprioli, in una lettera inviata al Dirigente del Tribunale Guzzetta, i cui contenuti era stati riportati a suo tempo dalla SmTv – chiarì le ragioni che lo avevano portato a revocare il decreto che fissava l’avvio del processo a data da destinarsi. Il professor Caprioli – secondo quanto riportato dalla tv di Stato – afferma che il 29 luglio aveva fissato al 10 ottobre l’inizio del processo “Conto Mazzini” in Appello, immaginando fosse imminente, all’epoca, la presa d’atto del Consiglio per la nomina dei Giudici d’Appello Civile e Amministrativo. Ma questo passaggio non c’è stato perché – scrive – “a quanto mi è dato comprendere, un altro potere dello Stato si astiene dal compiere un atto dovuto”. Preso atto di questa situazione imprevista Caprioli dichiara di non poter fare altro che mutare la programmazione della sua attività giurisdizionale, rinviando l’avvio del “Conto Mazzini” in appello. Un procedimento – scrive nella lettera a Guzzetta riportata sempre da SmTv – di inaudite dimensioni che non ha precedenti a San Marino e “che assorbirà tutte le mie energie per qualche mese” con decine di faldoni e migliaia di pagine da studiare e almeno 15-20 udienze da celebrare. Caprioli, chiarisce dunque che fisserà la data del “Conto Mazzini” in appello, solo quando saranno ricoperti i posti vacanti e lui, di conseguenza, potrà tornare a dedicarsi esclusivamente alla giurisdizione penale. Ancora non è chiaro se la presa d’atto sui giudici di appello civile vi sarà o meno, fatto sta che Caprioli ha fissato finalmente la data dell’appello del Mazzini: gli imputati sono invitati a presentarsi per la mattina del 14 maggio in tribunale assistiti dai loro avvocati. Lo slittamento dell’udienza del 10 ottobre a data da destinarsi scatenò a suo tempo diverse polemiche e parecchie domande nella cittadinanza che non si spiegava come fosse possibile che alcuni procedimenti penali procedessero spediti, mentre un procedimento tanto importante avesse subito uno stop fra il primo grado e l’inizio del secondo tanto lungo.
