San Marino. Forze di polizia, la rivoluzione fa storcere il naso al Partito Socialista

Negli ultimi tempi si è riacceso il dibattito politico sui temi della legalità e della sicurezza. Ciò viene colto positivamente dal Partito Socialista che, non più tardi di dieci giorni fa, ha organizzato un interessante Convegno sulla criminalità organizzata. Sono riprese le dichiarazioni di intenti da parte di membri del Governo. E’ apparsa, inoltre, la “misteriosa” relazione sul riordino dei corpi di polizia elaborata dal Comandante della Gendarmeria e dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri. Dalle prime indiscrezioni riguardanti il contenuto di questa relazione – che ci auguriamo possa essere discussa democraticamente e con cognizione di causa da parte di tutte le rappresentanze politiche – emergono alcuni aspetti davvero preoccupanti.

Infatti non si parlerebbe più di Coordinatore delle Forze di Polizia, ma di Direttore di Dipartimento con tanto di super poteri e requisiti a tal punto dettagliati da far sospettosamente restringere la rosa degli aspiranti all’importante ruolo.

Il Congresso Militare verrebbe notevolmente ridimensionato per compiti e funzioni, in quanto con l’accentramento di competenze in capo al Dipartimento di Polizia il Congresso Militare si occuperebbe soltanto dell’organizzazione e della gestione delle cerimonie militari. Un’impostazione su cui sarà indispensabile ragionare attentamente.

Il resto della relazione pare sia, da una parte, conseguenza di quanto sopra esposto, dall’altra, un elenco di cose già dette ormai da anni e tutt’ora rimaste lettera morta.

Di fronte a tutto questo, pensiamo che il riordino delle Forze di Polizia sia indispensabile per la San Marino del presente e del futuro. Pensiamo che si sia perso già troppo tempo. Pensiamo però che il riordino debba essere fatto per risolvere i problemi di specializzazione e di credibilità che San Marino ha in questo campo e non per creare nuove figure di super poliziotti con super poteri speciali, poiché l’esperienza ci insegna che stare con i piedi per terra per la nostra micro realtà è sinonimo di sopravvivenza e di tranquillità.

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