Terza parte della trascrizione della dichiarazioni di Gabriele Gatti nella conferenza stampa del 24 settembre 2019:
”Quando Buriani ha emesso il mio mandato di cattura, politico, – come io ho scritto alla Commissione dell’Onu – e la motivazione vera era l’attentato che io avrei fatto alle istituzioni, avrei cercato di destabilizzare il tribunale, avrei cercato la restaurazione (termine ricorrente cioè ritorna anche oggi e mi sa che c’è lo zampino di qualcuno che questo termine ce l’ha proprio in testa).
Teniamo presente che Buriani, e questo non lo dico io ma lo ha detto un Commissario della legge esterno e che ha un ruolo nel Tribunale di San Marino (Morsiani probabilmente ndr), si sarebbe dovuto astenere e tutto era basato su una registrazione abusiva (in questo paese sta diventando il paese delle cimici, il paese della gente che ti segue e delle registrazioni) in una cena dove tra un bicchiere e l’altro, tra una portata e l’altra, ho espresso alcuni giudizi pesanti, ma nemmeno tanto dato che poi l’ho sentita quella registrazione, ma ne ho espresso di maggiori in altre sedi.
Un giudice (probabilmente Morsiani ndr) ha detto che Buriani si sarebbe dovuto astenere ed invece mi ha arrestato perché avrei fatto un attentato contro le istituzioni, che erano lui in sostanza. Avrei fatto delle affermazioni per destabilizzare il tribunale di San Marino.
Ecco questa cosa è stupefacente. Poi questa accusa di attentato alle istituzioni è caduta come sono cadute altre accuse però i miei mesi di carcere li ho fatti. Nella ordinanza che mi riguarda a firma di Buriani si parla continuamente di attentato alle istituzioni, di restaurazione, di influenze – anche questa cosa è ricorrente – e cioè che io posso influenzare tizio, caio e sempronio ed avere incidenza su quello, su quello e su quello. Sfido chiunque a dire che io negli ultimi mesi ho fatto qualcosa di concreto per modificare qualcuno, qualcosa o qualche istituzione.”
Fine terza parte.
Continua…