Esclusiva intervista di La Tribuna al Generale Alessandro Gentili, neo comandante della gendarmeria. Il militare dell’Arma dimostra di avere le idee ben chiare su quello che sarà il suo mandato.
Generale, da dove nasce il suo arrivo a San Marino? “Il mio arrivo a San Marino nasce da una intesa tra il Congresso di Stato Sammarinese con il Ministero della Difesa italiano ed il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. L’Arma dei Carabinieri ha proposto delle candidature con i requisiti richiesti dall’autorità sammarinese e il Congresso di Stato ha scelto me”.
Che idea si è fatto del Paese in queste settimane di permanenza?
“San Marino e la sua complessa e composita realtà mi ha fatto un’ottima impressione: a prima vista, si apprezza subito il bel paesaggio, la gente cortese e gentile, gli ambienti ordinati, la quiete che regna sovrana, una pubblica amministrazione che pare a misura del cittadino, un magistratura sicuramente al servizio dello Stato e del cittadino, delle forze di polizia che ricercano il modo migliore per assolvere i propri compiti in un contesto di ordine e sicurezza pubblica che, tranne rarissime eccezioni, è da considerarsi ‘un paradiso terrestre’, anche se l’opinione pubblica locale non sempre la pensa così.
Ovviamente ci sarà anche una realtà che non si vede e non si percepisce al primo contatto. Ma questo, io, lo so bene. E’ la diciannovesima volta che affronto un nuovo compito ed un nuovo contesto socio-economico-culturale: grazie a Dio il territorio della Repubblica Italiana offre un campionario così vario e variopinto che è difficile trovarsi del tutto impreparati dinanzi al nuovo e all’imprevisto”.
Quali saranno le priorità del suo mandato?
“Le priorità del mio mandato vanno ricercate nei compiti formalmente affidatimi: comandare la Gendarmeria e preparare una proposta di riforma dei corpi di polizia. Il primo non ha necessità di spiegazioni; si sostanzia in tre azioni: dirigere, coordinare e controllare il Corpo e le sue articolazioni, in un contesto gerarchico, in linea con la tradizione militare (anche questo è mestiere che mi è congeniale). Il secondo, più complesso, richiede riflessione e forse condivisione con le parti interessate. Posso anticipare che come priorità emerge quella di creare/organizzare un reparto interforze da qualificare presso istituti specializzati delle polizie italiane per affrontare le problematiche del contrasto al riciclaggio ed alla corruzione. Un reparto che sappia e possa operare nel contrasto all’azione del- la criminalità organizzata, in stretta simbiosi con la Magistratura, l’Agenzia di informazione finanziaria, la Banca centrale di San Marino, ecc”.
Che ne pensa della possibilità di effettuare intercettazioni telefoniche a San Marino? Ha intenzione di potenziare il servizio di polizia postale?
“Per quanto attiene le tecniche di indagine, preferisco non esprimermi. Sono valutazioni molto ampie che trascendono dalla semplice attività di polizia”.
Che idea si è fatto delle polemiche che da tempo ormai stanno colpendo la polizia giudiziaria? “
Anche per le polemiche che spesso ricorrono nelle cro- nache sammarinesi e hanno toccato le forze di polizia non posso esprimermi. Vorrei proiettarmi nel futuro; terrò però ben presente quanto è avvenuto nel passato. Trovo molto inutile e dannoso passare tempo e sprecare risorse per rinvangare il passato, trascurando il presente e annullando ogni azione per il futuro. Dico questo avendo ben presente l’adagio ‘il presente è breve, il futuro è incerto, solo il passato è certo’”.
Quale sarà il rapporto con i colleghi italiani?
“La mia provenienza, il mio naturale rapporto con l’Arma dei Carabinieri, le relazioni intrattenute istituzionalmente con le forze di polizia e le autorità giudiziarie italiane nei miei precedenti incarichi mi consentiranno di chiedere e ottenere reciproche collaborazioni”. San Marino è finita nell’occhio del ciclone in passato per i reati finanziari.
Quale sarà il ruolo della gendarmeria e delle forze di polizia in questo campo?
“Direi che dal 2008 San Marino si è immessa su una strada che la sta portando in una nuova dimensione; credo che l’epoca del ‘paradiso fiscale’ possa essere considerata come momento del passato, ora forse siamo nell’epoca del ‘paradiso terrestre’”.
Come giudica l’attuale normativa del Titano nel contrasto alle mafie ed alla criminalità?
“Per quanto attiene l’assetto giuridico della Repubblica, finalizzato al contrasto della macro criminalità, ritengo sia assolutamente adeguato. Ho percepito, però, da più parti, l’esigenza di adeguare in questa direzione le potenzialità delle Forze di Polizia. E questo faremo”.
Intanto nel convegno di San Leo dei giorni scorsi, organizzato dall’omonima associazione, oltre ad essere confermato che il Presidente della Repubblica italiano Napolitano sarà in visita sul Titano nel 2014, è emerso come stia arrivando l’importante ratifica dell’accordo per il contrasto alla criminalità organizzata.
Fonte: La Tribuna.