San Marino. Giustizia a pezzi. “Vi dovete vergognare – attacca Marco Gatti – sovvertite l’ordinamento Costituzionale con una legge qualificata”

Clima di fuoco ieri pomeriggio in aula consiliare al momento di affrontare il comma 5, ovvero il progetto di legge qualificata per modificare la legge qualificata n. 145 del 2003 che propone emendamenti che a dire delle forze di opposizione ‘stravolgerebbero l’ordinamento giudiziario’. Durissimo l’intervento del consigliere del Ps Denise Bronzetti: “Mi rivolgo alle loro Eccellenze – ha detto – nella loro qualità di suprema magistratura, al Segretario Renzi, evito invece di rivolgermi ai consiglieri di maggioranza i quali si trovano per l’ennesima volta a non comprendere di dover votare cose con conseguenze gravissime. L’abc Segretario Renzi lei lo conosce? Conosce la differenza tra un magistrato e un dirigente pubblico? In consiglio plenario si era proposta una ‘sola’ modifica: che il dirigente potesse entrare a far parte a pieno titolo del consiglio giudiziario plenario su cui i membri della minoranza della commissione giustizia si erano espressi contrariamente. Cosa succede con questa legge? La legge n. 145 aveva previsto due figure ben distinte: un dirigente da nominare in condizioni straordinarie con funzioni diverse da quelle del magistrato dirigente. Con questa legge succede che le funzioni diventano identiche. La conoscete la carriera di un magistrato? Questo vuol dire che il dirigente che per legge non poteva farlo, può decidere nelle mani di chi far finire un fascicolo. Con questi emendamenti poi si sana con una legge un reato, quello compiuto con la delibera 44 del Congresso di Stato che in barba alla legge ha assegnato uno stipendio e indennità non previste al neodirigente. La legge prevede che sia il consiglio giudiziario plenario a stabilire la durata del suo incarico. Avete invece deciso che l’incarico di Guzzetta sia di 5 anni, il massimo del tempo previsto. In questa legge il dirigente Guzzetta ha tutte le funzioni giurisdizionali, in barba all’art. 3 della dichiarazione dei diritti, di cui il segretario Renzi doveva essere garante. Si è fatto un cencio sulla giustizia. Dite una volta e per tutte chi vi ha dato il mandato per andare a cercare all’esterno un dirigente e oggi che vi siete accorti che non poteva fare quel che voi volevate che facesse, modificate un’intera legge. Sono schifata da questo modo di procedere. Dentro l’aula consiliare di fronte alla Reggenza si perpetra lo schifo più schifo. Si sta accartocciando lo stato di diritto. Non si faccia in modo che prima che si verifichi noi saremo in grado di dire fascicolo per fascicolo a chi saranno assegnate le indagini”. A fargli eco è stato il consigliere del Pdcs Marco Gatti: “Ormai governo e maggioranza non fanno più mancare niente a questo Paese. Si continuano a fare violazioni di legge che poi vengono sistemate. Volete – ha detto rivolto alla maggioranza – gestire politicamente il Tribunale. Vi dovete vergognare, continuate a sovvertire l’ordinamento della Repubblica. Ora si nomina anche un vice del dirigente, non si poteva semplicemente dire che il vice lo poteva fare il giudice più anziano? Oppure la necessità di un vice nasconde la volontà di mettere una figura che espleti il ruolo di dirigente perché chi è stato nominato sta fuori? Inoltre non si spiega, se non con la volontà di politicizzare il Tribunale, come mai chi ha incompatibilità non viene richiamato ma piuttosto continuamente premiato. Mi pare ad esempio a meno che poi non si sia tornati indietro che Guzzetta sia stato nominato in commissioni esaminatrici dove invece le leggi sottostanti prevedono che solo chi è residente possa farne parte. Così si rischia di mettere in difficoltà tutti i soggetti se poi le commissioni dovessero essere riconosciute non valide. Se la maggioranza vuole continuare con questa china, come ridurrà lo stato di diritto? Come si può parlare di risollevare l’economia se la giustizia è politicizzata? Agli organismi internazionali stiamo dando un lavoro incredibile su quel che accade sulla giustizia”.

Repubblica Sm