San Marino. Gli operatori della stampa, tutti, non sono al di sopra della legge … di Marco Severini

Marco Severini – direttore del GiornaleSM

La libertà della stampa, nelle sue tantissime sfaccettature, come la possibilità di tutti i cittadini di scrivere cronaca e fatti che riguardano la propria comunità, come la libertà di potersi esprimere in qualunque modo ed in qualunque forma è un bene assoluto e non è nemmeno opinabile, a mio parere.

GiornaleSM ne ha fatto da sempre la propria bandiera ospitando centinaia e centinaia di punti di vista, talvolta anche non condivisi dal sottoscritto, e scrivendo di fatti, anche imbarazzanti, inerenti il nostro paese come pubblicando documenti, peraltro coperti dal segreto istruttorio, che non è tale se c’è l’interesse pubblico come perfettamente evidenziato dalla giurisprudenza e dalle numerose sentenze che si sono susseguite negli ultimi anni.

Il sottoscritto e GIORNALESM hanno scientemente pubblicato documenti di interesse pubblico (Ordinanza Morsiani ma non solo) che hanno letteralmente scosso la comunità sammarinese, portato a crisi di governo e fatto emergere i fatti rilevati dall’autorità giudiziaria.

La libertà di stampa e quella del singolo cittadino di potersi esprimere liberamente è un diritto peraltro sancito sia dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) che da tante sentenze della stessa Cedu, come anche sottolineato nella Dichiarazione universale dei diritti umani adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948 a Parigi.

Tutti organismi a cui San Marino appartiene.

Se San Marino è stato membro dell’Onu dal 24 febbraio 1992, il 6 ottobre 1988 l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato all’unanimità la proposta della Commissione Politica di ingresso di San Marino quale 22^ Stato membro ed il 16 novembre, sempre del 1988, il Consiglio d’Europa ha completato la risoluzione del Comitato dei Ministri. Venne definita, così, l’adesione di San Marino allo Statuto e la sottoscrizione della Convenzione dei Diritti dell’Uomo.

Chiarito questo, e pare che talvolta ancora ce ne sia bisogno di rimarcarlo visto che taluni fanno finta di nulla o di non conoscere, occorre dire che chi è un operatore della stampa, chiunque sia ed in qualunque veste operi, è tenuto al rispetto della legge come peraltro tutti i cittadini che scrivono di fatti, di cronaca o di altre persone. La diffamazione, ad esempio, esiste per tutti e tutti possono essere condannati per essersi macchiati di questo reato. Operatori della stampa o meno.

La stampa, tutta, è il mezzo con il quale i cittadini possono tenersi informati, se è libera e non corrotta. La stampa, proprio per il suo ruolo, deve trattare di argomenti di interesse pubblico, escludendo l’esistenza di un diritto della collettività a penetrare nella sfera privata di un individuo al solo scopo di soddisfare una curiosità morbosa. E’ anche vero che non possono invocare il diritto alla riservatezza lo stupratore e l’omicida, il truffatore e il medico abusivo, così come l’anonimo funzionario arrestato per corruzione.

Ma la stampa, proprio per questo ruolo di ”cane da guardia della democrazia” (cit.) deve essere libera ed indipendente ed attenersi alle regole democratiche imposte dai vari organismi: non è che può scrivere di tutto e come gli pare. Eh no! Allora, in quel caso, ci potrebbe essere un abuso ed una possibile preminenza di questo potere sugli altri poteri dello stato. Chi scrive, chiunque sia, deve attenersi alle regole che il nostro stato democratico, la Cedu e l’Onu si sono dati.

Abbiamo visto, sia in Italia che all’estero, cosa è successo a chi ha violato, ad esempio, il segreto di stato o si è macchiato di vilipendio o di gravissimi reati contro le istituzioni! Gli operatori della stampa, tutti, devono rispettare queste regole e la magistratura vigilare in maniera attenta al rispetto delle stesse, senza nessuno sconto per nessuno: chi sia, sia.

Solo così potremo vivere in uno stato democratico che può definirsi tale, ovvero con il rispetto delle regole da parte di tutti. Nessuno escluso.

 

Marco Severini – direttore del GiornaleSM

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