San Marino. Gruppi Opposizione: “La Repubblica merita un confronto politico basato sui programmi e sulle idee, non su insinuazioni e diffamazioni che ledono l’immagine del Paese e la fiducia dei cittadini nelle proprie Istituzioni”

La posizione della Segreteria di Stato per il Turismo inviata ieri agli organi di informazione, merita una riflessione sulle prerogative di un membro del Congresso di Stato e di ciò che legalmente è consentito e di quanto in termini etici andrebbe ragionevolmente evitato.
In prima battuta chiediamo pubblicamente al Congresso di Stato se dei gruppi consiliari hanno ancora la facoltà, prevista per legge, di presentare delle interrogazioni al Governo.
Ci chiediamo poi se negli argomenti stabiliti per le interrogazioni ci siano per legge delle limitazioni rispetto a quanto un consigliere può chiedere.
Poiché ciò che si rileva dalla posizione della Segreteria di Stato per il Turismo è una totale confusione fra il Segretario di Stato con delega al Turismo, il cittadino, il cacciatore, il partecipante a un bando della PA.
Non è dato sapere se alla battuta di caccia abbia partecipato il Segretario di Stato, delegato magari dal Congresso di Stato e se al bando di concorso da guardiacaccia abbia partecipato la Segreteria di Stato per il Turismo.
Ricordiamo che esiste un codice deontologico per i membri del Congresso di Stato che scinde la sfera personale da quella politica.
Se si considera una legittima richiesta di informazioni un attacco personale, è meglio cambiare mestiere.
“La Repubblica merita un confronto politico basato sui programmi e sulle idee, non su insinuazioni e diffamazioni che ledono l’immagine del Paese e la fiducia dei cittadini nelle proprie Istituzioni”.
Accettiamo la sfida del Segretario di Stato per il Turismo e ci piacerebbe riflettere con lui e con i cittadini rispetto a scelte che il Segretario di Stato fa come persona fisica o rappresentante istituzionale ma il confronto politico basato sulle idee significa avere la modestia di ascoltare, accettare le critiche e non personalizzare legittime richieste di informazioni o opinioni politiche.
Se poi, e concludiamo, il problema è ledere l’immagine del Paese, lasciamo ai cittadini il giudizio se il problema è il contenuto di una interrogazione su un Segretario di Stato e le sue avventure venatorie o aspirazioni professionali nella PA, oppure le immagini di cinghiali sbudellati nel sangue e finestre infrante da proiettili di fucile.