
Quattro voci fanno già un coro, dove ognuno fa la sua parte, ma dove tutti si muovono all’unisono. È la prima volta dall’inizio della legislatura che i capigruppo di maggioranza si presentano in conferenza stampa, e lo fanno per segnalare che c’è un problema, un grosso problema, ma che è già stato individuato il percorso per risolverlo.
La passata legislatura ha portato in eredità una montagna di decreti, alcuni anche molto importanti, che stanno per scadere, ma i lavori del Consiglio sono bloccati. Quindi, non passano i decreti, e neppure l’assestamento di bilancio, nonostante il preventivo accordo con i capigruppo di opposizione in Ufficio di Presidenza.
“Abbiamo fatto molte riflessioni sul metodo e sulle modifiche necessarie al regolamento consiliare per snellire le procedure, sbloccare i lavori dell’Aula ed entrare nel merito delle grandi sfide” introduce Massimo Andrea Ugolini (DC). “Pensavamo che dopo la lunga fase di confronto e di dibattito per la formazione del nuovo governo – gli fa eco Gian Nicola Berti (AR) – si potesse davvero dare il via alla legislatura e dare attuazione al programma. Ma non è stato possibile a causa delle opposizioni”. Nodo del contendere, l’istituzione di tre nuovi dipartimenti, fortemente osteggiata dai gruppi di minoranza. “Non dimentichiamo – insiste Berti – che i cittadini hanno espresso una volontà molto chiara su chi deve governare. Quindi, il ruolo dell’opposizione deve essere sempre garantito, ma un governo deve governare”.
Anche Matteo Rossi (PSD) riconosce che la politica è ancora in una fase di transizione, che non è ancora stato tirato il calcio di inizio, e poi spara ad alzo zero sull’opposizione: “A conti fatti, vediamo che è RF a guidare l’opposizione, e Nicola Renzi ne è il capo. È lui che ha portato tutti quanti alla crociata per bloccare la legge di assestamento del bilancio e tutta l’attività della maggioranza di governo”. In questo modo spiega come siano falliti gli innumerevoli tentativi di trovare una quadra sulle questioni più importanti e per smaltire l’arretrato.
“Peccato – esordisce Giuseppe Morganti (Libera) – peccato che non si sia potuto trovare un accordo e sia stata preferita la strategia dell’ostruzionismo. Abbiamo ancora una legge a metà, nonostante che i Consiglieri di maggioranza abbiano rinunciato al diritto di parola per non dilungare ulteriormente i tempi. Ma è frustrante”.
Tutti e quattro rivelano che il confronto interno e lunghe riflessioni, hanno portato ad individuare il percorso per uscire da un impasse, che purtroppo si trascina dalla passata legislatura. Si comincia dalla prossima legge di bilancio, che non sarà più una finanziaria come la si è intesa negli ultimi decenni, cioè un provvedimento costruito mettendo insieme interventi politici di varia natura, sul quale tutti si sentivano in diritto di aggiungere o di togliere. Era su questi articoli che poi il Consiglio innervava un dibattito infinito, con sedute notturne, a volte neppure interrotte, per continuare senza soluzione di continuità tra giorno e notte. Addirittura con il rischio di non farcela e lo spauracchio sempre presente dell’esercizio provvisorio. Basta, hanno detto, si torna ad una legge fatta solo di numeri. Il famoso bilancio tecnico: entrate, uscite, stanziamenti. “Del resto – precisa Berti – cercare una norma dentro a una finanziaria, è l’ultima cosa che fa un cittadino”.
Tutto il resto, cioè l’economia, il sociale, la sanità, il territorio, lo sviluppo, sarà fatto attraverso leggi apposite, la cui approvazione non ha la scadenza tassativa del 31 dicembre. E qui, la maggioranza intende cominciare a realizzare, progressivamente, i 102 punti su cui si è trovata la quadra per la formazione della maggioranza di governo. In cima alla lista; l’ICEE e la cogenerazione (ovvero i due decreti in scadenza, che sono alla massima attenzione di tutta la politica). E poi l’Atto Esecutivo ISS, perché c’è la volontà condivisa di riformare il Comitato Esecutivo, nonché rilanciare la medicina di base rivedendo il rapporto medico – paziente.
Di pari passo si andrà ad intervenire sull’emergenza casa, cercando di risolvere il problema degli affitti, che non ci sono e quando ci sono, sono troppo cari. Temi enormi come: la riforma dell’IGR, il nuovo PRG e l’associazione con la UE sono appena accennati. Un problema da risolvere, anche questo molto importante, è lo sbilancio finanziario di 43 milioni: vuol dire che c’è un gran bisogno di sviluppo e di investimenti. E poi le difficoltà istituzionali, che dovranno trovare una loro soluzione grazie al lavoro di un’apposita commissione per le riforme, che dovrà essere istruita su precisi obiettivi. Insomma, un approccio coraggioso e determinato, che vede i quattro capigruppo perfettamente all’unisono.
E l’assestamento di bilancio attualmente ancora incompiuto, che comunque andrà in Consiglio con il metodo ancora vigente e con tutto il carico pregresso? “Sarà il primo comma nel Consiglio di ottobre – dicono – siamo circa a metà e gli emendamenti sono quasi tutti esauriti”. Qualcuno, sotto il tavolo, fa gli scongiuri.
Angela Venturini