San Marino. Identità nazionale: confronto tra Andorra e San Marino…di Orietta Ceccoli

Andorra e San Marino sono due piccoli Stati europei che intendono percorrere la strada in comune: la maggiore integrazione all’Europa attraverso l’accordo di Associazione. Accanto all’apertura di questa collocazione geopolitica di due piccoli Stati, nel frattempo al nostro interno si è aperto il dibattito sulla cittadinanza e precisamente sull’acquisto della cittadinanza sammarinese per il residente straniero con residenza stabile. 

Conoscere il significato delle parole

Nella cultura civica di una popolazione, cioè per l’insieme dei residenti di uno Stato, cittadini, stranieri e apolidi, è importante che nel dialogo siano chiari i significati delle parole di uso comune, come la cittadinanza, la nazionalità, l’appartenenza etnica e l’identità nazionale o l’identità sovrana dello Stato.  

La cittadinanza è l’appartenenza di una persona ad uno Stato, nel quale l’ordinamento giuridico ricollega la pienezza dei diritti civili e politici. La Nazione italiana ha nella penisola 3 Stati: la Repubblica Italiana, la Repubblica di San Marino e lo Stato del Vaticano. Ne consegue che nella penisola abbiamo cittadinanze diverse e nazionalità omogenea (condivisione di lingua, cultura, tradizioni, religione, stili di vita), nello specifico, la nazionalità italiana. 

Il dato che ha suscitato la mia attenzione è aver studiato che Andorra, attraverso la propria Costituzione (adottata il 2 febbraio 1993, approvata con referendum il 14 marzo 1993, promulgata il 28 aprile 1993) dice che i residenti stranieri possono diventare cittadini andorrani, ma non possono avere altre cittadinanze. Ma il dato ancora più significativo è ciò che troviamo scritto nella legge qualificata sulla cittadinanza e che dovrebbe farci riflettere. Il preambolo della legge qualificata di Andorra sancisce che LA PRESERVAZIONE DELL’IDENTITA’ NAZIONALE E’ RITENUTA INDISPENSABILE PER L’ESISTENZA GIURIDICA DELLO STATO. In analogia la maggior parte dei piccoli Stati non riconosce la doppia cittadinanza ai residenti stranieri che chiedono di acquisirla per naturalizzazione.

Se adottiamo il metodo del confronto tra modelli giuridici, significa attribuire valore costituzionale ai concetti di ITALIANITA’ o di SAMMARINESITA’. Quindi il tema dell’Identità Nazionale o dell’Identità sovrana dello Stato, non viene considerata il retaggio di una mentalità conservatrice, in contrapposizione alla mentalità riformatrice internazionalista: non c’è in questo caso il contrasto ideologico, c’è invece la consapevolezza di essere uno Stato piccolo, di avere una superficie di 488 Kmq e una popolazione di 71.700 persone nel 2023. Andorra se pur uno Stato piccolo ha dati di superficie e di popolazione maggiori di San Marino, che è ancora più piccolo.

Il termine di Identità Nazionale è per Andorra elemento essenziale della personalità giuridica internazionale dello Stato. Esprime il sentimento di amore per il proprio paese e l’orgoglio nazionale di preservare la Libertà degli Antichi, (secondo le definizioni del politologo Benjamin Constant), l’autonomia dello Stato e la sua sovranità. 

Come ha fatto la Repubblica di San Marino a rimanere indipendente?

I nostri valenti storici hanno elaborato ricerche e prodotto narrazioni per dirci come la piccola entità, San Marino, sia riuscita a sopravvivere durante le travagliate vicende della formazione degli Stati nazionali: il prof. Marino Cecchetti si domanda se questo evento storico sia un incidente della storia o un miracolo. Fausta Morganti ci ha lasciato un prezioso testamento politico: Per governare San Marino bisogna conoscere la sua storia!

I cittadini sammarinesi debbono conoscere la loro storia, come debbono conoscerla i politici che devono prestare attenzione alla demografia ed ai flussi della popolazione (emigrazione, immigrazione, residenze, cittadinanze, doppie cittadinanze ed esercizio dei diritti politici, votare ed essere eletti nel Consiglio Grande e Generale). 

L’interesse generale, l’identità nazionale sono valori che devono essere difesi, come sono stati difesi nel corso della storia della Repubblica. La Convenzione Europea sulla Nazionalità del Consiglio d’Europa afferma che ogni Stato ha il potere di decidere con la propria legislazione chi sono i propri cittadini. Se questo è il modello di status civitatis del diritto internazionale, dobbiamo dire che la questione della cittadinanza è una questione prettamente politica. Non è una questione culturale come invece va affermando il Segretario Belluzzi. La politica è il risultato della mente umana, come lo è la cultura, ma i due concetti, pur prodotti dalla mente umana, sono elaborati differenti. 

Nella storia sammarinese l’appartenenza alla Repubblica è stata una regola applicata con severità, in primis sono riconosciuti i principi di consanguineità, in parallelo l’integrazione alla Repubblica del residente straniero stabile, al quale l’ordinamento giuridico ha chiesto e chiede con legge n. 114 del 2000 di rinunciare alla cittadinanza d’origine. Lo stesso fanno i piccoli Stati europei. Questa severità ha come fine la difesa e la continuità del piccolo Stato: finora questa strategia ha prodotto risultati vincenti.

La trasmissione Viceversa

L’avv, Nicola Berti ha dichiarato durante la trasmissione Viceversa: Noi non siamo cittadini Italiani!

Egli tiene distinta la cittadinanza dalla nazionalità. Vuol salvare la Repubblica dall’omologazione, oggi imperante. Egli propone la nostra apertura al mondo, salvaguardando la diversità, l’orgoglio di essere sammarinesi, la volontà di essere diversi all’interno di una comune nazionalità (unitarietà della lingua, cultura, tradizioni, religione e stili di vita). Ha anche affermato che “l’acquisizione della cittadinanza in base alla residenza stabile in territorio è una eccezione.”

Lo stesso prof. Fernando Bindi ha chiesto di tenere distinta la doppia cittadinanza del sammarinese dalla doppia cittadinanza del residente straniero. La prima è il risultato dell’emigrazione dei sammarinesi all’estero, è il risultato della condizione di figlio, nato in territorio da genitori con due diverse cittadinanze trasmissibili per ius sanguinis, è la conseguenza di matrimoni, vincoli di amore, tra sammarinesi e cittadini di altri Paesi. 

Diversa è la doppia cittadinanza del residente straniero, che chiede di acquisire i diritti politici, votare ed essere votato per il Consiglio Grande e Generale, quando rivendica di voler appartenente ad un altro Stato, nel momento che chiede di diventare sammarinese.

In presenza di tanta turbolenza e diversità di posizioni, ribadisco che è saggia la richiesta del Comitato Civico per la cittadinanza di sospendere l’iter legislativo del progetto di legge, di trasferire l’esame del tema cittadinanza in seno alla Commissione per le Riforme Istituzionali o in una Commissione specifica. 

La politica deve ascoltare le preoccupazioni ed i contributi della società civile, dare risposte che mantengano gli equilibri tra gli interessi generali dello Stato e gli interessi dei cittadini e tra i cittadini. Si richiede alle forze politiche di produrre buona politica.

ORIETTA CECCOLI

17 aprile 2025