Caro direttore, innanzitutto grazie per il suo lavoro che ci permette di venire a conoscenza di fatti che il cosiddetto mainstream evidentemente evita accuratamente di affrontate.
Le ultime vicende che riguardano il connubio fra magistratura, giornalisti e poteri forti appare inquietante e merita una accurata riflessione.
Il problema qui è realmente democratico.
C’è chi interviene in televisione attraverso il servizio pubblico per difendere i suoi colleghi. Non tutti a quanto pare.
Alcuni giornalisti attaccano i magistrati: anche in questo caso non tutti.
Magari solo quei magistrati che hanno in mano certi procedimenti, forse per condizionarli?
Si attacca un giudice, che magari poi condanna, per poi dire: “Mi ha condannato perché lo ho attaccato con i miei articoli”.
Ad esempio vorrei capire quali e quanti procedimenti civili, amministrativi e penali riguardano un particolare giornale e i suoi giornalisti che, guarda caso, attaccano soprattutto alcuni magistrati e non altri…
La situazione è grave e molto, molto pericolosa.
Appare evidente che alcuni giornalisti, così come alcuni Giudici non sono compatibili con il delicato ruolo che ricoprono.
La cose stanno più o meno così. E’ emerso come un giudice fosse vicino a un gruppo di potere economico/politico, il quale poteva contare anche su alcuni giornalisti compiacenti.
Ora, in un paese normale, con gli anticorpi, una volta che questi fatti fossero venuti a galla, si sarebbe assistito allo sdegno collettivo.
Invece no. Qui si continuano a difendere quei giudici, quei poteri economici e quei giornalisti a spada tratta.
Cosa significa? Che c’è connivenza e omertà, oltre che la compiacenza di una specifica parte politica che già tanti danni ha fatto alla nostra San Marino.
Si sta celebrando il processo sul Conto Mazzini. Un processo che a causa delle condotte di alcuni magistrati – non per altro – potrebbe finire in niente.
Ma mentre alcuni protagonisti siedono sul banco degli imputati, dove sono gli altri? Perché non ci sono pure loro a processo?
Alcune denunce e procedimenti corrono spediti. Altri si intoppano, procedono lenti, vengono archiviati o prescritti.
Spero che la riforma della giustizia proceda speditissima perché così non si può andare avanti.
E che i giornalisti veri e i sammarinesi comincino a prendere le distanze da chi in passato voleva passare per eroe, ma che invece faceva gli interessi di politici prezzolati e organismi dello stato deviati.
Molto è già emerso, tantissimo uscirà statene certi! Non è una previsione, ma una certezza… Perché anche in questo settore serve una rivoluzione: giornali veri, formati da redazioni vere.
Mi chiedo spesso che cosa succederebbe se non ci fosse giornalesm! Un baluardo di democrazia che non a caso, si cerca in tutti i modi di zittire, limitare e combattere.
Concludo richiamando i cittadini a indignarsi e solidarizzare con quei giudici che per la sola colpa di fare il proprio lavoro con abnegazione vengo attaccati: non mollate!
Non fatevi condizionare per paura poi di essere colpiti da alcuni giornalisti!
Non deve essere semplice indagare e rinviare a giudizio i propri colleghi.
Queste toghe coraggiose e oneste meritano il nostro rispetto e la nostra vicinanza.
Un lettore