San Marino. Il Paese sta girando, ma per l’opposizione la strategia è: bloccare tutto, perdere tempo, alzare il polverone … di Alberto Forcellini

“Libera non entrerà mai in questo governo che ha perso totalmente credibilità”. Sembra il grido di quella ragazza di qualche tempo fa: Mamma, Piero mi tocca! Toccami Piero, che mamma non vede!

Niente di nuovo sotto il sole. Del resto, insieme con RF, è sempre in prima fila a cavalcare chiacchiere da social e fake. Come la presunta vendita dei vaccini o la somministrazione ai frontalieri. La questione si pone ed è reale, ma si sa anche che il governo sta lavorando (come sempre dalla sua nascita) sul fronte bilaterale non solo per chiedere, ma anche per affiancarsi in caso di necessità. San Marino aveva detto: siamo disponibili ad aiutare, ma prima vacciniamo i sammarinesi. Aveva detto prima di Pasqua: i vaccini arriveranno. Stanno arrivando a raffica, ben più delle necessità contingenti. Non v’è dubbio che l’argomento sia quanto mai delicato: due sistemi sanitari a confronto, con tante diversità, compreso l’approccio alla farmacia internazionale. Non ci sono solo i frontalieri, ma anche gli studenti, i familiari o conviventi dei sammarinesi in Italia, familiari e conviventi degli italiani residenti a San Marino. Non è una materia su cui fare speculazioni, ma su cui ragionare con realismo e buon senso, nel rispetto delle persone e delle relazioni tra Stati.

Il problema è che il Paese sta girando, ma certa politica non se ne accorge. Da un anno a questa parte è cambiata musica, perché nonostante il Covid e le sue tremende conseguenze, i risultati arrivano. Si è dovuto capire, innanzi tutto, che prima dell’economia viene la vita delle persone. Ma si è dovuto capire anche che per distribuire ricchezza, prima bisogna crearla. Fino alla passata legislatura è stata distrutta. Per l’opposizione, invece, la strategia è: bloccare tutto, perdere tempo, alzare il polverone.

Da anni hanno suonato i campanelli d’allarme, ma gran parte della popolazione era talmente impegnata a sognare i fatti propri, che non si è adeguatamente allertata. Inutile il tintinnio sulle manovre di Grais e Savorelli, sul fallimento di Cassa, sulla chiusura di Asset, sull’esproprio dei fondi pensione, sullo sfascio del tribunale, sul 5G e sulla Netco, sulla giustizia usata come una clava, sulle immense ruberie della cricca, sulle gogne mediatiche scatenate ad orologeria. È un rosario di misteri dolorosi che ha risvegliato ben poche coscienze, ma il governo attuale si è trovato a dover risolvere tutti i problemi, pena il default del Paese.

E allora perché Libera e RF, che ovviamente i campanelli non li hanno sentiti, o addirittura li hanno spenti, cercano ora di attivare tutti gli allarmi? Pardon: non tutti, ma solo quelli che fanno comodo a loro. Hanno messo in campo tutta la loro potenza per contrastare il riordino del tribunale, per instillare zizzania dentro l’ISS, per mettere i bastoni fra le ruote sui progetti di sviluppo, sui finanziamenti, sul riordino di tutto il sistema che fa muovere lo Stato. Hanno speso fiumi di inchiostro sul processo Mazzini, ma non hanno mai detto una parola sul loro caro giudice Buriani, sul quale pende un’azione di sindacato di cui da mesi non si sa niente. Silenzio tombale su Daniele Guidi e Marino Grandoni che si sono “fumati” milioni e milioni di fondi pensione. Perché non hanno approfondito le responsabilità politiche del passato governo all’indomani della relazione su banca CIS?

Se invece di chiarire questi aspetti continuano a dirottare l’attenzione sulle sentinelle che hanno dato l’allarme, inalberando un rigore mai riscontrato prima, viene quasi da pensare che ci sono ancora molti interessi nascosti da difendere. Ma una cosa è il millantato rigore, altra cosa è la stupidità e quell’analfabetismo di ritorno dovuto all’indigestione da social.

a/f