Intervista col noto avvocato tributarista, prof. Elio Blasio. Con lui abbiamo provato a parlare di sistema bancario sammarinese e futuro, anche alla luce della cosiddetta Voluntary bis. Blasio, già docente universitario di scienza delle Finanze e diritto tributario per oltre venti anni, vanta nel lungo curriculum anche un passato di Ufficiale di carriera della Guardia di Finanza.
Professore, quali sono le novità che vengono introdotte dall’ennesimo “scudo” italiano?
“Il D.L. 193/2016, in vigore dal 24 ottobre 2016, ha introdotto la procedura della nuova collaborazione volontaria denominata Voluntary Disclosure-bis. Con essa si possono regolarizzare le attività patrimoniali e finanziarie costituite o detenute all’estero in violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale, delle violazioni in materia di dichiarazioni fiscali in relazione con tali attività e delle violazioni non connesse con le attività estere oggetto di emersione. Diciamo in prima battuta che a questa nuova procedure si può aderire fino al 31 luglio 2017 e dico immediatamente che difficilmente ci saranno questa volta ulteriori proroghe rispetto al termine indicato. Circa le differenze rispetto alla prima Voluntary non vi sono sostanziali modifiche rispetto a quella prevista dalla L. 186/2014 che introduceva la precedente manovra entrata in vigore nel gennaio 2015. Una delle novità riguarda l’introduzione del nuovo reato di emersione fraudolenta di attività finanziarie e patrimoniali provenienti da reati non coperti da causa di esclusione della punibilità. Tale illecito, non previsto per coloro i quali hanno aderito alla prima Voluntary per il principio di legalità, punisce con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni chi si avvale fraudolentemente della procedura per far emergere attività finanziarie e patrimoniali provenienti da reati diversi da quelli coperti da causa di esclusione della punibilità, quali per esempio l’estorsione, per citare un particolare reato. E’ importante sottolineare come non sia possibile aderire alla procedura di collaborazione volontaria se la richiesta è presentata dopo l’avvio di accessi, ispezioni, verifiche o di qualunque altra attività di accertamento amministrativo o procedimenti penali per violazione di norme tributarie connesse alla detenzione delle attività finanziarie e patrimoniali estere in violazione degli obblighi dichiarativi oggetto della Voluntary”.
Quale sarà a suo pare l’impatto della Voluntary bis sul sistema bancario sammarinese?
“Stando alle statistiche della Banca d’Italia, sono circa 30mila gli italiani che non hanno effettuato la prima Voluntary. Una percentuale di loro sicuramente coinvolgerà la Repubblica di San Marino. E’ inevitabile che ci sia ancora una significativa sacca di contribuenti fiscalmente residenti in Italia che non hanno ancora aderito alla Disclosure. Il fatto nuovo che riguarda il Titano da vicino è che quest’anno si attuerà un altro decisivo passo nella trasparenza dei dati bancari con l’entrata in vigore dello scambio automatico di informazioni. San Marino è tra i primi 54 paesi ad aderire allo standard Ocse più avanzato. Lo scambio automatico di informazioni comincerà operativamente nel mese di settembre. Nella pratica il Clo (Ufficio Centrale di Collegamento) sammarinese dovrà trasmettere tutti i dati bancari dei soggetti non residenti riferibili all’anno 2016, alle rispettive amministrazioni finanziarie estere, di competenza. All’amministrazione finanziaria italiana verrà automaticamente trasmesso il suo nominativo, il numero di conto corrente, il saldo e gli altri dati fiscalmente sensibili. Aggiungo che certamente dopo la Voluntary bis non ci saranno ulteriori scappatoie. Se a questo si aggiunge lo scambio automatico di informazioni mi viene da dire che i contribuenti infedeli non hanno più scampo di sfuggire alle maglie del fisco”.
Come è percepito da fuori il sistema bancario sammarinese?
“Le rispondo come professionista naturalmente. San Marino come altri Paesi ha sofferto di vicende opache, scandali e quant’altro. Il Titano comunque era, si fa per dire, in buona compagnia, non è stato il solo. L’immagine in passato è stata offuscata ma sono stati innegabilmente fatti importanti passi in avanti e l’uscita dalla black list già nel 2014 è un fatto concreto e tangibile della bontà del percorso verso la trasparenza e di come esso è stato percepito dall’esterno. Ritengo che il Paese negli ultimi anni abbia riscattato in modo assolutamente positivo la sua immagine”.
Quanto è importante avere una centrale rischi?
“La centrale rischi è un grande strumento che ha una sua fondamentale validità e consente al sistema bancario di avere tempestivamente contezza di eventuali difficoltà di cui può soffrire una impresa-cliente. La sua assenza ritengo possa certamente comportare delle possibili criticità sotto questo profilo. Parliamo di uno strumento del quale deve dotarsi per forza di cose la Repubblica di San Marino”.
Prima o dopo una eventuale Asset quality review?
“Quantomeno in parallelo. La Centrale rischi è uno strumento maestro che andrebbe introdotto per avere una Aqr conforme e in sintonia con le esigenze e gli obiettivi che si è data la vostra Banca Centrale”.
Siamo “belli”, siamo trasparenti, abbiamo le carte in regola… allora perché a suo parere ancora non arriva la firma del memorandum d’intesa con Bankitalia?
“Io credo che con l’uscita dalla black list e con lo scambio automatico di informazioni che come dicevo sarà attivo da settembre, non vi sia più alcun vincolo ostativo alla firma del memorandum e a una collaborazione fra le due banche centrali che comporterà una sinergia sempre più stretta fra i due Paesi”.
San Marino sta diventando la patria del “trust”. Che ne pensa di questo strumento?
“Tutto il bene possibile. Purtroppo nell’immaginario collettivo quando si evoca questo termine si pensa subito a qualche pratica poco pulita ed è stato oggettivamente utilizzato in alcuni casi in maniera distorta, illecita o illegittima. In realtà parliamo di uno strumento utile e duttile in molte situazioni. Penso ad esempio a chi ha un figlio disabile o all’esigenza di programmare un eventuale momento in cui si non potrà più badare a se stessi. Bene dunque ha fatto e sta facendo il Titano ad incentivare e sostenere questo prezioso strumento”.
In ultima istanza con un occhio alla Voluntary bis quali consigli si sente di dare?
“Come avvocato che si è occupato molto della voluntary sotto il profilo operativo mi sento di dire di fare attenzione a non perdere l’ultimo treno. Si fa sempre affidamento su eventuali proroghe, ma non credo ve ne saranno di ulteriori in futuro perché ormai il fisco ha in mano tutti gli strumenti per scandagliare eventuali illeciti”. La Tribuna Sammarinese