Il Segretario di Stato agli Affari Interni, Andrea Belluzzi, ha ribadito l’importanza strategica e storica dell’Accordo di Associazione tra la Repubblica di San Marino e l’Unione Europea, definendolo «la più articolata e complessa intesa che l’UE abbia mai negoziato» e un’opportunità decisiva per lo sviluppo del Paese.
Assumendo la responsabilità della Segreteria per gli Affari Interni, Belluzzi si è dichiarato «pienamente ingaggiato nel sostenere le grandi potenzialità che possono sprigionarsi dall’applicazione dell’Accordo». In particolare, ha sottolineato il ruolo centrale della sua Segreteria nella programmazione esecutiva e nell’attuazione concreta, soprattutto riguardo all’amministrazione pubblica, alla semplificazione normativa e ai rapporti con le istituzioni locali.
«Questo impegno – ha spiegato Belluzzi – si tradurrà in un rafforzamento dell’efficienza dello Stato e in una maggiore vicinanza ai cittadini e alle imprese, con la possibilità di condividere, come cittadini, studenti, imprese e Stato, le stesse opportunità e progetti degli altri paesi dell’Unione. Stesso mercato vuol dire stesse opportunità di formazione, ricerca, lavoro e salute».
Il Segretario ha evidenziato come oggi San Marino affronti limiti e barriere che gli altri cittadini europei non subiscono, e come l’Accordo rappresenti «un motore di sviluppo economico e sociale», capace di «superare quei limiti e dare risposte concrete alle esigenze delle imprese e dei giovani». Ha inoltre ricordato che l’intesa è coerente con l’identità europea già radicata nel Paese e nel suo modello sociale, auspicando che San Marino possa così uscire dall’isolamento, abbandonando il motto «noti a noi, ignoti agli altri».
Belluzzi ha posto l’accento sulla posizione di San Marino nel contesto europeo, sottolineando come sia «l’unica Repubblica nella parte occidentale» dei microstati europei a non far parte del mercato unico, pur avendo un sistema democratico, sociale ed economico maturo. Per questo motivo, ha ribadito, il Paese non può più «illudersi di negoziare di volta in volta condizioni di parità, perché extracomunitari».
Il Segretario di Stato ha inoltre voluto ricordare le conseguenze di un errore strategico del passato, ovvero la mancata stipula dell’accordo con l’Italia nel 2005, un episodio che ha portato a pesanti ripercussioni economiche e sociali per San Marino, tra cui il processo Delta e le black list, ancora oggi fonte di difficoltà per il sistema bancario e finanziario.
«La lezione è chiara: quando il sistema Paese si ferma e si isola, il danno è per tutti e lo pagano tutti», ha avvertito Belluzzi, precisando che questo percorso non è frutto di una scelta ideologica, ma il risultato di anni di lavoro e di consenso politico, ricordando che il Partito dei Socialisti e dei Democratici è stato il primo a sostenerlo e che oggi tutte le forze politiche riconoscono la necessità di questa direzione.
«Viviamo e prosperiamo nel contesto europeo – ha aggiunto – collaboriamo da anni con l’Emilia-Romagna, partecipiamo ai bandi europei, condividiamo valori e reti. Eppure finché resteremo “Stato terzo”, i nostri cittadini, soprattutto i giovani, saranno costretti a cercare cittadinanze alternative per accedere a diritti e opportunità che, in un sistema associato, sarebbero garantiti senza rinunce».
Belluzzi ha quindi rivolto un appello a chi solleva dubbi sull’Accordo, sottolineando che «ha il diritto di farlo, ma anche il dovere di proporre un’alternativa concreta». «Qual è l’alternativa credibile? Rimanere immobili, rinunciare a crescere, rassegnarsi a vivere ai margini del continente?», ha domandato. Ha ammonito che il rifiuto dell’intesa porterebbe San Marino a essere giudicato inaffidabile e isolato a livello internazionale.
Concludendo, il Segretario ha affermato con convinzione: «San Marino deve aprirsi, confrontarsi e progredire. L’Accordo di Associazione con l’Unione Europea è lo strumento giusto per farlo, è una pagina nuova della nostra Storia».