Vent’anni fa veniva promulgata la prima legge sul trust, dopo la ratifica della Convenzione Aja in materia. Da allora, la Repubblica ha fatto molti passi in avanti, sia aggiornando la legge, istituendo una Corte, un Albo dei Curatori speciali, un registro dei trust e un Albo dei trustee tenuto da Banca Centrale; sia anche organizzando periodiche iniziative di formazione.
Questo, appunto, è stato uno degli obiettivi del convegno celebrato lunedì pomeriggio al Kursaal, dal titolo: “Il trust di civil law e le decisioni della Corte per il Trust e i Rapporti Fiduciari. Riflessioni sull’esperienza sammarinese a vent’anni dalla prima legge in materia”.
Per gli organizzatori, si è trattato non tanto e non solo di una celebrazione, considerata la scadenza, ma soprattutto una sede prestigiosa per offrire riflessioni politiche e approfondimenti tecnici suggeriti da relatori di primissimo piano, quali: Andrea Vicari, Presidente della Corte per il Trust e i Rapporti Fiduciari; Ferdinando Treggiari, professore di Storia del Diritto Medievale e Moderno presso l’Università di Perugia e Giudice per i Rimedi Straordinari in materia civile a San Marino; Gianluca Contaldi, professore di Diritto Internazionale presso l’Università di Macerata e Giudice di primo grado per la responsabilità civile dei magistrati a San Marino. Presenti anche esperti del settore come Fabio Giovagnoli, Dirigente supplente del Tribunale di San Marino; Francesco Schurr, Giudice della Corte per il Trust e i Rapporti Fiduciari a San Marino; Nicola Muccioli, Dirigente AIF.
“Questo tipo di legislazione ha portato all’eliminazione dei confini del diritto, un diritto sconfinato” ha detto il Segretario alla Giustizia Stefano Canti portando i saluti istituzionali e riconoscendo l’efficacia di strumenti nati altrove, ma capaci di assolvere le esigenze di giustizia con soluzioni giuridiche chiare e trasparenti.
In effetti, il trust è un istituto giuridico di origine anglosassone attraverso il quale un soggetto, definito “disponente”, per atto tra vivi o a causa di morte, separa il suo patrimonio destinando alcuni beni al perseguimento di specifici interessi, a favore di determinati beneficiari o per il raggiungimento di uno scopo preciso, e trasferisce la titolarità e la gestione di questi beni a un altro soggetto, definito gestore o “trustee”. Il trust, pertanto, rientra a pieno titolo nella categoria degli strumenti a tutela del patrimonio. Aspetto fondamentale è la facoltà del disponente o del gestore di scegliere la legge applicabile fra gli ordinamenti giuridici stranieri, che legiferano in modo specifico sul trust. Qual è appunto San Marino, che offre un sistema assolutamente avanzato e garantista.
“Stiamo lavorando sia ad un nuovo progetto di legge, sia ad un perfezionamento della Corte – ha anticipato Canti – con l’obiettivo di migliorane il funzionamento, come evoluzione culturale del diritto civile, ma anche per rendere questo strumento un’attrattiva della nostra Repubblica”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Segretario alle Finanze Marco Gatti, che ha ho sottolineato come ci sia ancora qualcosa da migliorare, ma San Marino gode fin da ora di un quadro normativo certo e applicabile. Il Segretario alla Cultura Teodoro Lonfernini, dal canto suo, ha evidenziato come il traguardo ventennale abbia fatto emergere l’importanza di un sistema che, partito da zero, abbia dato risposte di sapienza e competenza.
Hanno quindi preso la parola tutti i rappresentanti dei soggetti partecipanti all’organizzazione del convengo. A cominciare da Marco Greggi, direttore scientifico del corso di formazione abilitante e di aggiornamento per trustee professionali, predisposto da UNIRSM, il quale ha rimarcato il valore della partnership in cui San Marino ha creduto e che ha visto la presenza al convegno di relatori e docenti di tre Paesi. “Ci siamo rimboccati le maniche – ha detto – perché questo è l’inizio di un nuovo viaggio”.
Un concetto ripreso anche da Massimiliano Rosti, nuovo presidente dell’Accademia del trust, per il quale occasioni come il convegno sono la massima rappresentazione degli scopi statutari dell’Accademia. “Dovremo essere più incisivi nel narrare l’originalità e la completezza della nostra legge, l’unica scritta in italiano”. Tra gli elementi di forza, ha elencato anche la specifica indicazione degli obblighi del truster, la puntuale disciplina del ruolo del guardiano, la responsabilità del truster verso terzi, la Corte specializzata per gli operatori del settore. “Non sono cose di poco conto” ha accentuato.
Poi, Monica Leardini, in rappresentanza dei commercialisti e degli esperti contabili sammarinesi, ovvero una categoria che svolge un ruolo essenziale nel trust, ha rilevato: “Prendiamo in considerazione questa norma in maniera molto positiva e professionale, elargendo consigli e suggerimenti per la sua migliore applicazione”.
Di seguito Alfredo Nicolini, presidente OAN: “Non abbiamo le terre rare – ha chiosato – ma abbiamo uno strumento in grado di garantire tutti gli interessi che possono essere convogliati in un trust, che può assolvere qualsiasi necessità. Una perla nelle mani di San Marino”.
Prima dell’avvio ufficiale dei lavori, ha chiuso i saluti Daniele Rubini delegato alla formazione di IUYA, un’associazione che crea e rafforza i legami professionali a livello internazionale, offrendo valore aggiunto ai giovani commercialisti. Perché in effetti sono i professionisti formati, il primo mattone su cui si regge l’intero sistema del trust.