San Marino sotto il profilo turistico è in forma? Vuole progredire? Fa squadra nella consapevolezza di giocare una partita importante e per certi versi vitale per la sua sopravvivenza? La risposta purtroppo è no. Ad affermarlo è il sammarinese Gino Giovagnoli preoccupato che il piazzale ex stazione venga condannato a rimanere fuori dal percorso turistico sammarinese e che l’isolamento generi desolazione e povertà per tutti. “Mi chiamo Gino Giovagnoli – ha premesso – non parlo in quanto membro della Dc ma come rappresentante del comitato ‘piazzale ex stazione’ che è composto sia da commercianti che da proprietari di immobili, io sono appunto uno di questi. Dopo anni di impegno e sacrifici ci troviamo a dover fare i conti con una zona di fatto agonizzante. I commercianti rimasti sono soltanto coloro che nonostante tutto continuano a farsi guidare dall’amore per il proprio lavoro e dall’entusiasmo”. Poi Giovagnoli ha spiegato le ragioni dell’agonia della zona ‘piazzale ex stazione’. “Per questa zona – ha detto – non è mai stato fatto assolutamente nulla. Si tratta di un luogo da sempre ignorato, il passato purtroppo non è stato migliore del presente. Ciò ci ha indotti a presentare un’istanza d’arengo che nonostante sia stata approvata all’unanimità per il momento non sembrerebbe aver prodotto alcun frutto”. L’istanza d’arengo cui Giovagnoli fa riferimento mette in luce come tale zona costituisca una delle vie di ingresso per il nostro centro storico già inserito nel patrimonio Unesco, e pertanto si presenti immediatamente in tutto il suo degrado ai visitatori che decidono di scegliere San Marino come meta turistica. Gli elementi su cui l’istanza pone l’accento sono due: da un lato i bagni pubblici verserebbero in condizioni di estremo degrado e dall’altro la scala fatta costruire negli anni Sessanta sarebbe priva delle necessarie misure di sicurezze. “Alla fine della scala – ha sottolineato Giovagnoli – peraltro completamente inaccessibile ai disabili, il turista si trova direttamente proiettato sulla carreggiata stradale. Abbiamo incontrato più volte il segretario Michelotti che ha detto belle parole le quali tuttavia sono rimaste sospese nel vuoto, visto che nulla è stato mai concretizzato. Inoltre sempre Michelotti durante un incontro dove avevamo sottoposto il problema della ristrutturazione della scala affinché tenesse conto anche delle necessità dei disabili, ha risposto di avere la soluzione in tasca e che quella doveva essere l’eliminazione della scala”. Per Giovagnoli che non ha parlato solo per sé si tratterebbe di una situazione assurda dove a farla da padrona sarebbe l’incomunicabilità tra politica e popolazione. “Sarebbe semplice sedersi a un tavolo – ha constatato amaro – con qualcuno realmente interessato ad ascoltare. Qui si fanno incontri che puntualmente vanno a vuoto. Ad esempio proprio alla luce dell’istanza avevamo chiesto che il piazzale ex stazione fosse incluso nel programma del Natale delle Meraviglie dal quale invece è stato puntualmente escluso. Stessa cosa è avvenuta sulle brochure turistiche, nonostante siano anni che chiediamo al turismo di essere inseriti. Basterebbero dei piccoli gesti che non capiamo per quale motivo ci si ostini a non voler compiere. Faccio l’esempio del trenino, abbiamo speso oltre 400mila euro per fare in modo che la locomotiva fosse funzionante e anziché renderla visibile ai turisti la teniamo nascosta dentro la galleria per i problemi burocratici di Aass. Una scelta inspiegabile che qualcuno ha tentato di spiegare con ragioni che hanno dell’incredibile: è stato detto che lo si fa per motivi di sicurezza perché se una donna con i tacchi si avvicinasse alla locomotiva per ammirarla e le si infilasse un sasso sotto alla scarpa, potrebbero esserci dei problemi”. L’augurio è che qualcosa dopo le prossime elezioni possa davvero cambiare e che chi fa politica torni a ottemperare al suo primo dovere: mettersi in ascolto della cittadinanza e non prenderla in giro con improbabili eureka.
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