San Marino. In 10 anni 40 milioni di euro dal Registro Navale e Aeronautico. Tutti i numeri veri e le opportunità di sviluppo e occupazione di un settore chiave dell’economia sammarinese … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

In 10 anni 40 milioni di euro dal Registro Navale e Aeronautico. Tutti i numeri veri e le opportunità di sviluppo e occupazione di un settore chiave dell’economia sammarinese

Già ieri (leggi qui) ho evidenziato come la superficialità di ampia parte dei cittadini, favorita dalle strumentalizzazioni anche anti-nazionali di qualche forza politica di opposizione, possa arrivare a rappresentare un’arma importante per chi intende minare, dall’esterno, realtà o sistemi economici importanti per la Repubblica di San Marino.

L’ultimo caso è l’attacco ai Registri Navale ed Aeronautico, che rappresentano una di quelle nicchie di mercato che il Titano è riuscito a ritagliarsi nel mercato internazionale, ormai sempre più senza confini e globalizzato. Prima la notizia della confisca da parte delle autorità Usa di un aereo in uso al regime venezuelano e registrato a San Marino, poi l’attacco del sindacato dei lavoratori in ambito di trasporto internazionale (ITF) hanno scatenato il putiferio in Repubblica. Inducendo addirittura Rete a presentare una interpellanza consigliare, poi cavalcata ad “hoc” da certi media antigovernativi, assumendo posizioni per certi versi scandalistiche che, poi, nel concreto, vanno a ledere gli interessi sammarinesi.

E’ razionale, è amor di Patria, mettere a rischio comparti economici sani pur di attaccare gli avversari politici? O, e qui esagero volutamente, ci troviamo di fronte ad un “alto tradimento” della propria Patria?

Ma, soprattutto, San Marino, afflitta oggi -si ricordi- da una eredità pesante lasciata dai disastri del decennio scorso che ha portato a circa 1,2 miliardi di euro il debito pubblico, può permettersi di rinunciare alla nicchia di mercato che si è ritagliata con il varo dei Registri Navale ed Aeronautico? No… E non solo per il gettito oggi determinato, ma per le importanti e concrete prospettive di sviluppo che il settore presenta. E non lo dico io, lo dicono, inappellabilmente, i numeri e il vertiginoso trend di crescita che caratterizza l’attività della relativa Autority.

Ma vediamo questi numeri, tratti dai bilanci dello Stato, partendo dall’utile di esercizio degli ultimi  quattro bilanci della stessa Autority sammarinese di settore:

– 2020: utile quantificato in 1.206.213 euro;

– 2021: utile quantificato in 1.436.124 euro;

– 2022: utile quantificato in 1.695.660 euro;

– 2023: utile quantificato in 2.149.934 euro, con un incremento, rispetto l’anno precedente e nonostante l’embargo verso la Russia conseguente al conflitto in Ucraina, guerra Israele/Palestina del 26,8%.

Soldi, questi, finiti nella casse pubbliche per un totale di 6.487.807 euro dal 2020 al 2023, che -se si conferma il trend di crescita- porterebbero nel decennio 2020/2030 circa 40 milioni di euro nelle casse pubbliche. Per la precisione, secondo una proiezione basata sul trend annuale, la bellezza di 38.209.147 euro.

In più -e non è al momento quantificabile, seppure non è difficile ipotizzare che ci si trovi di fronte a cifre a sei zeri ogni anno- va aggiunto il gettito IGR determinato dalle società private -nate su investimenti di investitori esteri- attive sul Titano proprio grazie al successo di questi due Registri, che sono attualmente 25 sul solo fronte aeronautico che, comunque, al momento, rappresenta nei bilanci economici dell’Autority circa il 70% del totale, con il restante 30% determinato dal Registro navale e settore Omologazione.

Sono 38, invece, i sammarinesi impiegati direttamente nell’Autority e nei servizi ad essa connessi e una sessantina quelli assunti presso le 25 compagnie aeree oggi attive e con base sul Titano. Sono oltre 100, quindi, i sammarinesi che hanno beneficiato direttamente dello sviluppo di questa importante -e anche internazionalmente prestigiosa- nicchia di mercato che il Titano si è saputo conquistare.

Al di là dell’aspetto puramente economico, di bilancio pubblico, non si può ignorare l’offerta di lavoro altamente qualificato che offre il settore e che, al momento, non va a beneficio dei sammarinesi, dove si contano sulle dita di una mano le figure che possono vantare la necessaria formazione professionale per ricoprire ruoli chiave e quanto mai ben pagati nelle compagnie aeree sammarinesi.

Ognuna di queste, infatti, non può fare a meno di un “Accountable manager” (responsabile della compagnia presso le autorità); di un “Crew training postholder” (responsabile dei piloti); di un “Flight operations postholder” (responsabile del controllo delle operazioni di volo); di un “Ground operations postholder”; (responsabile del controllo operazioni degli aeroporti, ovvero delle operazioni “a terra” dei velivoli); di un “Maintanance postholder” (responsabile della manutenzione degli aeromobili); e di un “Quality manager”.
Sei figure altamente qualificate per ogni compagnia aerea (al momento sarebbero 150 posti di lavoro altamente retribuiti e con grande responsabilità visto che le imprese attive sono 25) che, se favorite da precise politiche formative interne o da convenzioni con appositi istituti e università vicine, potrebbero rappresentare una enorme opportunità per i giovani sammarinesi.

Ma lo “sport” nazionale, oggi, sembra essere quello si “sputare” nel piatto di un comparto che già riveste un ruolo importante nell’economia sammarinese e, se ben sviluppato e sfruttato in tutte le sue potenzialità, potrebbe trasformarsi in un comparto chiave, primario nel nuovo sistema San Marino che, prima o poi, il governo dovrà definire sul lungo termine e nelle sue peculiarità…

Del resto, al momento, forte della velocità di evasione delle pratiche -è questa, e non la fiscalità agevolata, che agevolata sul Titano non è- la vera forza dei Registri Aeronautico e Navale, internazionalmente riconosciuti dagli operatori del settore come i più efficienti e veloci al mondo nell’espletamento delle pratiche…

Enrico Lazzari