San Marino. In Comma Comunicazioni (12.05.25) si è parlato di banche. Gli interventi e l’ODG di Rete

Alcuni interventi:

Giovanni Maria Zonzini (Rete):
“Vorrei concentrarmi sul tema delle banche, già trattato nello scorso Consiglio. Ormai è noto l’acquisto di Banca di San Marino da parte di investitori bulgari. Gli investimenti esteri sono auspicabili, ma gli elementi emersi sulla stampa e altre verifiche lasciano trapelare informazioni poco rassicuranti e inquietanti, specialmente per i rapporti fra investitori bulgari, Federazione Russa e capitali iraniani. Notizie in rete indicano che questi investitori abbiano avuto seri problemi con le autorità di vigilanza, in particolare in Romania. A nostro avviso, questo rappresenta un elemento di preoccupazione.

Le sorti di Banca di San Marino non sono affare privato, ma hanno rilievo pubblico, con un interesse generale a vigilare. Non possiamo ignorare i timori relativi alla fama non proprio chiarissima del gruppo. Contestiamo l’opacità e la totale esclusione di quest’aula.

Cosa sta facendo Banca Centrale? Ha effettuato i controlli? Non li ha effettuati? Li sta effettuando? Quali controlli sono stati fatti e quali sono i risultati? Dovrebbero essere comunicati. Vorrei sapere se corrisponde al vero che Banca Kovanica in Croazia, controllata da Cassa di Risparmio, sia stata venduta a poco meno della metà di quanto Cassa di Risparmio abbia impiegato per acquistarla e ricapitalizzarla negli anni. Si parla di una perdita di 30 milioni di euro.

Tutto questo avviene nel segreto, mentre si rincorrono voci piuttosto credibili anche di investitori interessati all’acquisto della stessa Banca dello Stato. Ci preoccupa fortemente la mancanza di trasparenza. Questa opacità sembra un déjà vu di situazioni già viste nel 2016, 2017, 2018. La mancanza di trasparenza è un preludio o un sintomo di situazioni poco chiare e non nell’interesse generale.

Il governo dovrebbe fornire chiarimenti precisi su Banca di San Marino e, in particolare, su Cassa di Risparmio, che è dello Stato, non del governo. Richiediamo informative precise perché è difesa degli interessi fondamentali, che non potete gestire nelle vostre segrete stanze. Presentiamo il seguente ordine del giorno sottoscritto da tutta l’opposizione.”

Viste le recenti indiscrezioni riportate dalla stampa che segnalano importanti movimenti nel settore bancario sammarinese e che non possono lasciare indifferente la politica, considerate la situazione della Banca di San Marino il cui principale azionista, l’Ente Cassa di Faetano, ha recentemente approvato la modifica statutaria che consente alla fondazione di scendere sotto la soglia del 51% di partecipazione. Considerato che tale decisione è stata resa possibile grazie ad un emendamento approvato nella cosiddetta legge sviluppo senza un adeguato confronto pubblico e che a distanza di pochissimo tempo è stata resa pubblica l’esistenza di una trattativa per l’accessione della banca ad un potenziale investitore bulgaro. Valutato che questa trattativa viene condotta in un momento delicato in cui il verosimile ingresso delle banche sammarinesi nel circuito europeo a seguito della firma di accordo di associazione con l’Unione Europea potrebbe farne aumentare significativamente il valore e che i dettagli della trattativa sono noti solo a pochi soggetti vicini ai centri decisionali. Alla luce della situazione di Cassa di Risparmio, oggi banca pubblica ad ogni effetto, che potrebbe aver ceduto un asset rilevante la Banca Kovanica in Croazia a un altro gruppo bulgaro senza alcuna informazione preventiva alla competente commissione consiliare. Considerato che nel caso di Banca di San Marino, trattandosi di un istituto privato, la scelta potrebbe rientrare in logica di mercato, risulta molto più grave che lo Stato abbia deliberato di dismettere asset strategici di proprietà di una banca pubblica senza alcun coinvolgimento del Consiglio Grande e Generale e senza alcuna informativa alla popolazione. Consapevoli della necessità per il sistema bancario sammarinese di attrarre capitali freschi e di rafforzare la propria patrimonializzazione, ma nel rispetto della trasparenza, dalla legalità e dell’interesse collettivo e con investitori seri, credibili e con intenzioni limpide, dà mandato alla presidente della terza Commissione consiliare permanente di convocare in audizioni del Congresso di Stato e i vertici di Cassa di Risparmio per riferire sulle vicende succitate entro 30 giorni. Ai presidenti della seconda e terza Commissioni consiliari permanenti di dare corso all’impegno assunto di promuovere e dunque inserire in apposito odg a Commissioni congiunte con un preciso punto di discussione e necessario dibattito su quanto riferito da Banca Centrale in tema di sistema bancario e prospettive dello stesso.


Massimo Andrea Ugolini (PDCS):
“Penso che il risultato delle politiche finanziarie sul sistema bancario sia sotto gli occhi di tutti. La raccolta bancaria è passata a 6 miliardi e mezzo, i coefficienti patrimoniali sono in netto miglioramento. Questo indica uno stato decisamente migliore rispetto al trend post 2019.

Credo sia fondamentale confermare la fiducia nelle competenze di Banca Centrale. Cassa di Risparmio non presenta movimenti sospetti e Banca di San Marino, fondata nel 1920, continua a migliorare i propri bilanci. Occorre mantenere ben distinte le prerogative della politica rispetto a quelle dell’autorità di vigilanza. Il lavoro fatto dal tribunale e da Banca Centrale è stato importante e va sostenuto.”


Iro Belluzzi (Libera):
“Dall’intervento del collega Giovanni Zonzini emerge la necessità di riflessioni. La cessione di Banca Kovanica, se confermata, richiede un coinvolgimento della maggioranza qualificata nel Consiglio Grande e Generale o almeno nelle commissioni specifiche.

È importante garantire una gestione trasparente, soprattutto considerando i fondi pubblici investiti nel sistema bancario a partire dal 2012-2013 per ricapitalizzare Cassa di Risparmio. La politica deve intervenire e vigilare per evitare decisioni prese nelle segrete stanze, senza un reale coinvolgimento democratico.”


Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti:
“Voglio dare atto della visita del vicedirettore generale del Fondo Monetario Internazionale, Okamura, che ha riconosciuto il miglioramento economico della Repubblica di San Marino. L’economia si è trasformata passando da una dipendenza eccessiva dal settore finanziario a un modello di crescita diversificato.

Recuperare credibilità richiede fiducia nelle istituzioni come Banca Centrale. Se noi stessi mettiamo in dubbio l’autorità, come possiamo aspettarci che le controparti esterne ci diano fiducia? Il cambio di passo è dare fiducia alle autorità e chiedere loro di rendere conto del proprio operato.”


Emanuele Santi (Rete):
“Un paese serio dovrebbe interrogarsi su come ridurre il debito pubblico. Paghiamo un tasso del 6,50% sul debito estero, con 40 milioni di interessi all’anno. A fronte di questa situazione, l’Italia emetterà il PTP Italia con un tasso medio del 3% per sette anni, dimostrando quanto sia vergognosa la gestione del nostro debito.

Sul sistema bancario, chiediamo chiarezza. Non possiamo apprendere dalla stampa che Cassa di Risparmio ha dismesso un asset importante come Banca Kovanica. Lo Stato ha investito oltre 80 milioni in quella banca. Se la dismissione si è tradotta in una plusvalenza, che venga detto chiaramente. Dobbiamo pretendere trasparenza.”


Gaetano Troina (DML):
“Vedo oggi una corsa a non prendersi le responsabilità di scelte politiche difficili, specialmente nel campo scolastico. Non è corretto stabilizzare personale solo per ottenere consenso e poi tirarsi indietro di fronte a decisioni scomode.

Serve una politica di maggiore responsabilità, soprattutto quando si parla di supporto alle famiglie e alle imprese. Il ritardo nell’attuazione della legge sviluppo e il mancato aggiornamento sui temi della natalità e del sostegno economico sono segnali di una politica che parla molto ma conclude poco.”


Fonte: Askanews