Che noia… Scontato. Patetico. Strumentale. Falso… Estremamente inutile. E non è finito. Il “teatrino” dei “burattini” continuerà oggi pomeriggio, in Aula e in diretta streaming, stile tv anni Ottanta: formato 4:3, sottopancia rubati alle lezioni di prima elementare, risoluzione da tubo catodico… Imbarazzante quando poche ore prima Apple ha presentato il suo visore a realtà aumentata da 3.500 euro.
Vabbè, non voglio dilungarmi sull’immagine da terzo mondo che il governo (ne parlai qualche mese fa: clicca qui ) e il parlamento -che non nascondono di voler fare dell’innovazione tecnologica uno dei settori trainanti l’economia sammarinese- trasmettono al resto del mondo civilizzato e, ormai, a 8K… Intendo soffermarmi, oggi, sul grottesco dibattito consigliare conseguente le dimissioni dei due Segretari di Stato di Rete, che ha registrato la bellezza di 66 iscritti ad intervenire, praticamente tutti i Sessanta e gran parte del Congresso di Stato, in una due giorni di lavori inutili: bastava far intervenire i capigruppo, anziché ascoltare per millemila volte le stesse strumentali stupidaggini.
Cari consiglieri, ma credete davvero che qualcuno, nel Paese, vi abbia ascoltato in streaming o in Tv? Non bastava l’intervento del capogruppo e dei “transfughi” oggi senza “capo” e senza “gruppo”? I lavori più noiosi e inutili della storia moderna sammarinese -anzichè protrarsi per due giorni (avremmo forse risparmiato sessanta gettoni di presenza?)- si sarebbero esauriti in un’oretta.
Del resto, seppure non ancora terminato, l’interminabile e strumentale dibattito ve lo riassumo qui, in poche righe, senza il timore di sbagliare o tralasciare qualcosa nonostante manchino, ancora, una ventina di interventi:
– la maggioranza -quella nuova senza Rete, ovvero PDCS, Socialisti e Riformisti vari, NS e Motus Liberi– che accusa Rete di essere meschinamente e irresponsabilmente uscita a “comperare le sigarette” senza più tornare, abbandonando la casa coniugale per inseguire quel consenso ormai scappato e irrecuperabile. E lasciando agli ex-coniugi l’onere di risanare il Paese… Come se fino ad ora, specie nell’ultimo anno -vien da aggiungere- il governo e la litigiosa e “dispettosa” maggioranza abbiano posto in essere un’azione pressante e incisiva…
– Libera e Repubblica Futura disperatamente impegnati ad ottenere il voto subito, denunciando una violazione della legge elettorale -saranno gli organismi costituzionali e giuridici ad appurarlo, anche se la legittimità sembra già “certificata” da autorevoli esperti in materia- e quindi l’occupazione “abusiva” del Palazzo da parte del Governo. Se ne occuperà, del “governo abusivo”, su Rete 4, Mario Giordano nel programma “Fuori dal Coro”?
– Infine Rete, impegnata un salto mortale carpiato, con avvitamento doppio e controvento, determinata -inutilmente per ogni attento osservatore- a spiegare che la colpa di questa crisi è di tutti tranne che di Rete che, si ricordi, ha presentato l’atto che ha poi determinato la crisi quando gli alleati non hanno -siamo nel “mondo” dei “si dice”, ma “si dice” quanto mai pressantemente e fin da prima della crisi ( leggi qui )- accettato di rimuovere dalla Direzione Sociosanitaria il sammarinese Sergio Rabini, così da rimuovere l’ultimo ostacolo alla fallimentare -opinione personale, ma ritengo ampiamente condivisa nel Paese- politica sanitaria attuata dal duo Roberto Ciavatta e Francesco Bevere, quest’ultimo DG dell’ISS.
Due giorni per rimpallarsi l’un l’altro responsabilità e irresponsabilità di questa crisi politica, quando è chiaro che la responsabilità primaria di quanto accaduto ora -e di quanto non accaduto” nell’ultimo anno- è di chi ha scelto il populismo nell’urna e di chi, poi, questa espressione populista e fantasiosa della politica da fare con l’antipolitica, l’ha poi portata al governo del Paese…
Ecco, servivano due giorni di dibattito per esprimere questi concetti in Aula e agli Ecc.mi Capitani Reggenti? No… e si sarebbero risparmiati forse 100 euro per ogni giorno e per ogni presente, quindi circa 12 mila euro di gettoni. Non era meglio spenderli per un paio di monologhi comici di Giuseppe Giacobazzi, magari trasmessi gratis in streaming, a bassa risoluzione e in formato 4:3?
Sta di fatto che, ieri, in Consiglio Grande e Generale sono emerse tre precise linee: Libera e Repubblica Futura che, nonostante neppure loro siano pronti con le alleanze e le coalizioni elettorali, vorrebbero il voto subito; la maggioranza “restante” determinata ad andare avanti fino almeno alla fine della prossima primavera; Rete disposta -pur di non votare subito (sarebbe stata inutile la crisi senza un lungo periodo di opposizione finalizzato a tentare di recuperare il consenso perduto)- a fare da stampella a questa maggioranza qualora ponesse in campo “riforme serie e necessarie”, che non siano il DES…
Posizioni che confermano come la ritrovata -per ora teorica- coesione che sembra poter caratterizzare la maggioranza da 33, ormai libera dall’instabilità delle posizioni di Rete, faccia paura all’intera minoranza. Ed è una “paura” giustificata, perchè se nei prossimi mesi l’azione del governo dovesse rivelarsi importante e decisa, la sua maggioranza diverrebbe in automatico la coalizione stravincente alle prossime elezioni, anche in funzione dell’impossibilità per Libera -dopo l’esperienza e l’epilogo di AdessoSM- di coalizzarsi o “apparentarsi” con Repubblica Futura, ma potendo contare solo su una partnership con un Movimento Rete destinato a conquistare percentuali di consenso simili a quelle degli aromi naturali nella Coca Cola…
Ciò fa prevedere un’estate caldissima sul fronte costituzionale, perchè i due partiti “in salute” della minoranza non possono permettersi -e non solo per mero calcolo matematico- un governo che, per i 12 mesi antecedenti le elezioni, avvi un serio cammino di risanamento e sviluppo che convincerebbe anche l’ultimo degli indecisi e degli ex-populisti sammarinesi.
Ma gli interessi del Paese? Nel dibattito sembrava non fregarne nulla a nessuno… Il dato rassicurante, però, per il futuro di San Marino, è che questi, oggi, a un anno dal voto, collimano in maniera determinante con gli interessi di bottega dell’intera maggioranza e quindi del governo dei 33, nessuno escluso!
Enrico Lazzari
