San Marino. Insultata l’intelligenza dei cittadini

Curiosi si può nascere oppure lo si può diventare con il tempo. Così gli esponenti dell’attuale Libera che fino a qualche mese fa rifuggivano le domande dei colleghi di opposizione e quelle dei giornalisti ritenuti scomodi come la peste, oggi non perdono occasione di disseminare l’Aula di dubbi, domandandosi il perché di questo e di quello. Arrivando a domandarsi addirittura il perché dell’operazione titoli dopo averla giustificata e minimizzata all’epoca in cui è andata in scena. L’evoluzione di Libera è tutta lì, sono passati dall’essere quelli che non vedevano, non sentivano e non parlavano al diventare, per restare in tema di primati, più curiosi delle scimmie. Il che se non fosse solo una pantomima andrebbe a tutto vantaggio della democrazia. Hanno così presentato durante la seduta consiliare di ieri un odg che chiede che venga fatta piena luce con un passaggio in Commissione finanze sui titoli Demeter. Ben venga dunque anche questo odg che si aggiunge – lo ricordiamo agli smemorati di Libera – alla commissione di inchiesta e all’ordinanza del giudice Morsiani. Tra gli iscritti al club ‘io non c’ero e se c’ero dormivo’ c’è ovviamene anche Ciacci che trova ingiusto non essere mai citato come colui che assieme ad altri avrebbe combattuto i poteri forti: “le battaglie sulla vicenda legata a Cis le abbiamo condivise assieme”. E così il capogruppo di Rete Gian Matteo Zeppa non si è potuto tenere dal dirgli: “le lacrime di coccodrillo sono purtroppo il frutto della mancanza di coraggio ed esse si piangono quando al momento giusto non si sia trovata la forza di dire dei no che invece andavano detti”. Ancora più negativo e lapidario il giudizio del capogruppo della Dc Francesco Mussoni che ha osservato: “Lascia una grande amarezza il fatto che Ciacci confermi che in quel momento c’era la consapevolezza che era un investimento che non andava fatto, che poteva arrecare danno al Paese e al sistema finanziario. In effetti poteva andare molto male, siamo stati fortunati (e va dato atto all’attuale Bcsm di aver lavorato sodo e messo in campo tutte le proprie competenze per portare a casa questo risultato per San Marino, ndr). Qui la lotta ai poteri forti non c’entra nulla, è come se si volesse giustificare un errore con la scusa che si stava combattendo appunto contro i poteri forti. E’ una narrazione che non mi piace, non può essere una scusa”. Non c’è da stupirsi invece che l’ex segretario Renzi una volta tornato a vestire i panni del soldato semplice abbia detto che il governo di cui faceva parte non era minimamente informato sull’operazione ma che il suo gruppo non presenterà nessun odg per consentire al nuovo governo di insediarsi. Una bugia bella e buona visto che se far partire la macchina dello Stato fosse stata vista come una priorità non si sarebbe subito messa in campo la strategia dell’ostruzionismo che tanto tempo e denaro ha fatto perdere al Paese. A metterle tutte in fila all’opposizione è stato il consigliere di Rete Giovanni Zonzini che ha detto: “Ci vengono a dire di aver fatto le barricate contro Savorelli e Grais e di averli cacciati, oltretutto contrastando i poteri che avevano dietro, per intenderci la cricca Confuorti. Mi sembra un tantino assurdo e financo insultante verso l’intelligenza nostra e dei cittadini. Per quanto attiene le loro posizioni su Savorelli e Grais vorrei ricordare che quando denunciavamo la commistione fra quei vertici e Confuorti Marina Lazzarini addirittura invitava la cittadinanza a dimostrare tutta la sua vicinanza e sostegno al direttore e al presidente di Bcsm e inoltre riteneva opportune le scuse nei loro riguardi perché a suo avviso ‘a differenza di chi parla a vanvera loro sono professionisti seri che sanno fare il loro lavoro’. Non so a quale veste professionale si riferisse. Grais va messo sullo stesso piano degli altri, ricevette infatti una lettera da Savorelli dove era scritto nero su bianco che si doveva procedere con la liquidazione di Asset perché altrimenti il giudice avrebbe accolto il ricorso per l’amministrazione straordinaria e i soci avrebbero potuto rivalersi su di loro. L’ex maggioranza fece atti importanti a difesa di Savorelli e Grais opponendosi per due volte a due odg delle ex opposizioni che chiedevano la rimozione di quei vertici”.

Repubblica Sm