L’evento di ieri sull’emergenza energetica e la possibile collaborazione fra Titano e Italia è stata l’occasione per conoscere meglio il candidato del centrodestra al parlamento italiano per la circoscrizione Europa, il sammarinese Elia Rossi, sindaco di Monte Grimano Terme.
Sindaco, c’è la reale possibilità di poter avere un cittadino sammarinese a Roma. Qual è il valore aggiunto?
“Per la prima volta avremmo un canale politico e non solo istituzionale. Ne gioverebbe tutto il sistema e ogni cittadino sammarinese godrebbe di un interlocutore privilegiato e potrebbe avere al proprio fianco un alleato straordinario. Penso al caso targhe, al tema più ampio della sanità, alle varie questioni economiche sul tavolo… Potremmo evitare i tempi biblici perché si potrebbe finalmente contare su chi realmente conosce il nostro Paese dall’interno, le sue peculiarità, i bisogni e i problemi”.
In caso di una sua elezione quali saranno le priorità?
“Sanare le lacune normative che colpiscono gli italiani a San Marino e i sammarinesi in Italia. Per quanto riguarda i frontalieri, l’Italia deve comprendere che tutelare il Titano significa tutelare sé stessa, in quanto qui vengono a lavorare 7 mila italiani: parliamo di fatto di una delle più importanti realtà economiche delle Marche e dell’Emilia-Romagna. Questo sistema rappresenta una risorsa, senza contare che fare stare meglio i nostri frontalieri, fa sì che le nostre aziende possano funzionare meglio ed avere una maggiore attrattività.
Allo stesso modo il sammarinese che va in Italia non deve essere penalizzato.
Deve esserci reciprocità. Perché non può avere l’assegno unico ad esempio? In questa maniera non può accedere a tale importante aiuto economico né a San Marino, né in Italia.
Ma i disagi sono tantissimi. Penso alle Poste dove un conoscente si è recato con la patente sammarinese e non gli è stata riconosciuta come documento valido, pretendendo il passaporto: non avendolo, questa persona non ha potuto operare.
E ancora esiste il rischio concreto che dal 30 settembre i bollettini italiani non possano più essere pagati a San Marino.
Io penso che queste situazioni non abbiano senso di esistere. Al contrario serve un interscambio concreto perché l’essere vicini diventi una opportunità e non un disagio.
Spesso tutto questo accade perché nessuno conosce e fondo tali problematiche e perché non c’è un interlocutore che vuole approfondirle e risolverle. Stiamo parlando della quotidianità, di quello che la gente tocca con mano”.
Che campagna elettorale è stata? Come ha vissuto questa esperienza?
“E’ stata una campagna elettorale lunghissima, ma allo stesso tempo estremamente intensa. E’ iniziata da poco e si chiuderà a breve, ma ho lavorato per 20 ore al giorno, incontrando tante persone, ascoltandole, recependo problemi e preoccupazioni.
Una esperienza unica: sono orgoglioso di poter essere il primo sammarinese candidato alla Camera dei deputati italiana. Se pensiamo alla millenaria storia del Titano, è un onore immenso, comunque dovesse andare.
Mi lasci dire che abbiamo sfondato un muro e attraverso l’impegno sul campo io credo che abbiamo già contribuito a fare sì che l’Italia guardi San Marino in modo diverso”.
Crede che il messaggio che voleva lanciare sia passato?
“Lo vedremo a breve (ride). Mi auguro che tutti abbiano compreso l’opportunità storica che ci si presenta davanti. Di certo ho fatto da apripista e mi auguro, anzi sono sicuro, che alla prossima tornata elettorale ci saranno tanti italo-sammarinesi che potranno avere la grande opportunità che ho avuto io. Pensando al presente, credo che uniti potremo raggiungere già oggi un importante risultato”.
David Oddone