Il nuovo Direttore di Repubblica non ha certamente bisogno di presentazioni. Averlo sul Titano rappresenta chiaramente un punto di vanto per l’intera categoria. Riportare qui il lungo curriculum di Michele Cucuzza porterebbe via troppo tempo e spazio, ci limitiamo dunque a ricordare alcuni passi della sua lunghissima carriera e di successo.
Dal settembre 1998 al giugno 2008 è conduttore de La vita in diretta, su Rai 2 prima e su Rai 1 poi. Nel ‘97-’98, partecipa alla “Posta del cuore”, su Rai 2, con Sabina Guzzanti, interpretando un telegiornalista disperato perché abbandonato dalla fidanzata. Nel 1999 conduce con Katia Ricciarelli e Gianfranco D’Angelo, “Segreti e bugie”, sette prime serate, il sabato, su Rai 1, autrice Raffaella Carrà.
Nel 2005 è doppiatore di alcuni brani di un telegiornale per il film di animazione della Pixar “Gli incredibili”.
Non solo tv, ma anche cinema e radio. E nonostante i tanti impegni anche odierni in Rai, Cucuzza ha detto sì a questo nuovo progetto.
Direttore, lei ha accettato di guidare questo giornale, perché?
“Le rispondo con una domanda: per quale ragione non avrei dovuto accettare? Fin da subito quando mi è stato chiesto ho risposto che per me sarebbe stato un onore. Conosco personalmente le persone che faranno parte della redazione e nutro sentimenti di forte stima per la loro professionalità. Non è mai scontato avere a che fare con persone serie e motivate. E questa per me è la base da cui partire”.
In Italia nella sfera del giornalismo ha sempre ricoperto e ricopre tuttora ruoli di primo piano. Il suo interesse per San Marino autorizza a pensare che la Repubblica sia ancora un Paese con delle attrattive e che qui si possa far bene. E’ così?
“Dal mio punto di vista è certamente così. Da San Marino si vedono bene cose che riguardano l’Italia e dall’Italia cose che riguardano San Marino che dalla Repubblica magari non si vedono o si vedono meno. Per me e per il mestiere che faccio è importante raccontare fatti non banali”.
Aveva già collaborato con Tribuna ma da allora le cose sono parecchio cambiate e la reputazione del Paese è stata messa a dura prova. Qual è in questo contesto il valore aggiunto di un nuovo quotidiano?
“La collaborazione con Tribuna è stata una bella pagina della mia vita professionale e perdere un giornale è stato un duro colpo per la Repubblica. Ha significato tra le altre cose non dare la possibilità ai lettori di capire in maniera approfondita ciò che a volte frettolosamente o dando per scontate alcune cose è stato raccontato sui quotidiani italiani. Per fortuna c’è stato anche a San Marino chi ha tentato di colmare il vuoto di informazione che si sarebbe potuto creare”.
Come immagina il futuro di questa San Marino e cosa si sente di augurarle perché sia migliore?
“Il futuro è di per se stesso una cosa bella, però occorre costruirlo bene e con cura, specie quando si tratti del futuro di un Paese. E un quotidiano può avere un bel ruolo nella preparazione del futuro. ‘La Stampa – per dirla con le parole del Pott del Circolo Pickwick di Dickens – è un potente strumento. Ma io credo signore di non avere mai abusato dell’enorme potere che detengo. Credo, signore, di non aver mai puntato la nobile arma che è posta nelle mie mani contro la sacra intimità della vita privata, o le fragili difese della reputazione individuale’…a questo voteremo le nostre migliori energie”.
Olga Mattioli (Repubblica Sm)
Il nuovo quotidiano sammarinese Repubblica Sm sarà in edicola da lunedì 8 gennaio