Gentile Direttore, leggo il comunicato della CSDL.” Gli interessi complessivi (debito interno più debito estero) passano da circa 30 milioni a circa 40 milioni all’anno, per effetto del rifinanziamento di 350 milioni al 6,5%. Oltre la metà di questa enorme somma – 23 milioni all’anno fino al 2026 – andrà fuori territorio.”
E’ vero. Però il tasso Euribor del momento in cui venne emesso il titolo di Stato precedente era “0”, ora è 3%.
Perchè non lo dite?
Ci sono alternative?
Cosa proponete, invece di scrivere solo lamentele?
Il debito estero se non si rinnova comporta il default del Paese che l’ha contratto.
Era possibile togliere 350 milioni di euro dal sistema, costringendo le Banche a sottoscrivere il titolo di Stato? Forse sì, ma chi avrebbe poi erogato, e soprattutto con quale liquidità, i mutui ai sammarinesi che si vogliono comprare una casa? Oppure chi avrebbe affidato e a quali condizioni le imprese di San Marino in carenza di liquidità?
Chi scrive i comunicati dovrebbe anzitutto farsi una idea dei problemi, altrimenti è semplice demagogia. Se i sindacati vogliono fare politica…che si candidino alle prossime elezioni. Che candidino propri rappresentanti. Così avranno motivo, se eletti, di emanare i propri proclami.
Altrimenti si prendano i contributi di tutti noi dalle nostre buste paga, e cerchino di contribuire alla stabilità, e possibilmente alla crescita, del nostro amato Paese.
Temistocle Ricci