San Marino. ISS, convenzione da 5.700 euro x24 ore settimanali. Medici ospedalieri “neri”! Sarà la goccia che… “sveglia” la politica? … di Enrico Lazzari

Cinquemila e settecento euro di compenso per lavorare 24 ore settimanali… E a noi ci rompono i co****ni per le indennità!”. E’ “tempesta” nell’Ospedale di Stato all’indomani della notizia di attivazione del “contratto di collaborazione a convenzione” che è stato stipulato con la Dott.ssa Alessia Procaccini (medico chirurgo in possesso del titolo MET) nella seduta straordinaria del 27 agosto scorso convocata dal Comitato Esecutivo dell’ISS.

Non scendo nel merito della congruità o meno del compenso che, peraltro, essendo il beneficiario della collaborazione un medico residente in Italia, la tassazione su questo gettito potrebbe ridimensionarne in maniera importante l’importo realmente guadagnato. Sta di fatto che, tasse italiane o non tasse italiane, ciò che grava sulle casse dell’Istituto per la Sicurezza Sociale sono i 5.700 euro mensili. Un costo a cui fa fronte un impegno lavorativo di appena 24 ore settimanali. E questo è un dato di fatto confermato inappellabilmente dalla delibera C.E.ISS n.3 del 28 agosto che, senza mezzi termini, “autorizza il Direttore Generale (Francesco Bevere, ndr) alla stipula di un contratto di collaborazione a convenzione con la Dott.ssa Alessia Procaccini, con decorrenza 01 settembre 2023 fino al 31 dicembre 2023” con le mansioni di “attività a supporto della U.O.C. Pronto soccorso e Degenza Breve” per un periodo massimo di “24 ore settimanali” e ad un “compenso mensile omnicomprensivo lordo pari ad euro 5.700”.

Quindi, la richiesta che lo stesso Direttore Generale ISS Bevere fece, con una nota il 22 maggio scorso, al Congresso di Stato (prot. n.2048/DG) al fine di attivare il rapporto di collaborazione in questione, ha trovato piena soddisfazione… E, con essa, alla luce della delibera del Comitato Esecutivo, il Pronto soccorso avrebbe ora un secondo medico nei servizi notturni. Ma sarà realmente così?

Secondo fonti interne all’Ospedale di Stato non proprio… “Ma sai qual è la cosa vergognosa? -riecheggiava l’altro ieri dall’interno dell’Ospedale di Stato- Così possono dire che c’è il doppio medico di notte, ma non è assolutamente vero perchè c’è una volta alla settimana. Cioè, su 31 giorni c’è sette volte”.

Ma ora -rimbalzava negli stessi corridoi- possono dire: abbiamo messo il secondo medico di notte al Pronto Soccorso, ma non è vero! …Non è vero, questi dicono anche delle falsità”.

Una constatazione che, relativamente al numero di notti, appare fondata, almeno alla luce dei turni assegnati, così come affisso ad uso dei sanitari e dei parasanitari (foto sotto).

La tensione, fra sanitari e parasanitari in forza all’Ospedale di Stato è palpabile. Oggi più che mai. E ciò non può fare certo bene -nonostante la grande professionalità e sensibilità sempre dimostrata dagli stessi nei confronti dell’utenza- alla qualità del servizio fornito…

Noi siamo tutti ‘neri’, tutti i medici…”, una dichiarazione “rubata” che esprime con estrema eloquenza il clima che aleggia fra i corridoi dell’Ospedale di Stato. E ancora: “…E’ una follia! In più la Dott.ssa in questione starebbe facendo il corso di medicina generale in Italia (lo sostiene una delle tante voci di dissenso carpite, e se rispondesse al vero meriterebbe spiegazioni da chi di dovere, ndr) e ciò sembra essere incompatibile con qualsiasi attività libero-professionale o dipendente”. Come dire -sempre se ciò rispondesse al vero- quella convenzione potrebbe essere “fuori dalla norma in tutti i sensi”.

Ma come può essere arrivata a questo livello di inefficienza e di tensioni interne la un tempo celebre sanità pubblica sammarinese? Una domanda che in tanti -me compreso- si pongono senza trovare una razionale risposta se non la totale inadeguatezza dei due vertici politici e gestionali, Segretario di Stato e Direttore Generale, che l’hanno guidata negli anni scorsi. Al di là di questa singola vicenda, pur eloquente se confermata in tutte le accuse “raccolte” con -metaforicamente- un “microfono nascosto” internamente all’Ospedale di Stato, per avviare un serio rilancio è indispensabile partire dalla sostituzione dei vertici gestionali. Se il primo passo è stato compiuto con le dimissioni dell’ex Segretario di Stato Roberto Ciavatta (Rete), il secondo e ultimo passo -ovvero la sostituzione del Direttore Generale Francesco Bevere- nessuno sembra realmente deciso a compierlo…

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari
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