Tra i benefici dovuti alla pratica la riduzione e controllo dello stress.
Tra le 14 Istanza d’Arengo presentante ieri dai cittadini sammarinesi ai Capitani Reggenti a Palazzo Pubblico, una di queste, la Istanza numero 9, presentata dal giovane farmacista Angelo Giuliani, merita senz’altro un approfondimento.
L’Istanza presentata da Giuliani si pone l’obiettivo di introdurre la “pratica meditativa nelle strutture pubbliche (scuole, ospedali, istituti, spazi sociali) come programma atto al miglioramento della salute psichica e fisica dei residenti in territorio”.
Al giovane farmacista sammarinese abbiamo chiesto da dove è sorta l’idea per tale Istanza, che se da una parte può apparire curiosa e far sorridere i più scettici, dall’altra, invece, in un’epoca caratterizzata da importanti e diffusi problemi di natura psichica, anche sul Titano, potrebbe senz’altro non solo aiutare e migliorare le condizioni di salute, ma anche contribuire alla riflessione individuale e alle relazioni sociali.
“L’idea mi è nata un po’ per caso – afferma Giuliani – anche se mi sono sempre interessato alla meditazione, approfondendola molto nel mio ultimo viaggio in Thailandia. In Australia all’Università, dove ho studiato per un po’ di tempo dopo la laurea, l’ora di meditazione esiste già e viene praticata ogni settimana. Prima l’Australia e poi la Thailandia mi hanno ispirato e ho fatto in seguito una ricerca sugli utilizzi della meditazione e a livello mondiale appare chiaro che è sempre più presa in considerazione soprattutto rispetto ai mali dei giorni nostri e non solo”.
Nell’Istanza si legge che “proponiamo un semplice miglioramento dell’assistenza sociale da parte dello Stato attraverso l’apertura di un servizio responsabile all’introduzione e insegnamento della meditazione nelle strutture pubbliche rivolto a tutti i cittadini e residenti sammarinesi attraverso programmi specifici, consulenze professionali, eventi e corsi.”
Per il giovane sammarinese, ricercatore nel settore farmaceutico, tra i benefici dovuti alla pratica risultano: “La riduzione e controllo dello stress, miglioramento di stati d’ansia e depressione; riduzione della pressione arteriosa e del rischio di contrarre malattie cardio-circolatorie, stimolazione dello sviluppo
Tre bambini durante l’ora di meditazione cerebrale e della creatività, aiuta nella sindrome da deficit di attenzione e iperattività, migliora la consapevolezza di se stessi, del proprio corpo e del benessere collettivo, aumenta gli ormoni serotonergici (cosiddetti della felicità), e tanti altri benefici documentati e supportati attraverso prove raccolte da gruppi di ricerca a livello internazionale”.
All’interno dell’Istanza, per argomentare la scientificità di tale proposta, Giuliani riporta anche alcuni esempi di pubblicazioni sul tema salute e meditazione, soprattutto tratte da riviste scientifiche americane, inglesi e australiane.
Un altro aspetto di non poco conto rispetto ad un eventuale uso della pratica meditativa all’interno delle strutture pubbliche sarebbe anche quello economico: “È inoltre da non sottovalutare e tener ben in considerazione la semplicità e i minimi contributi economici da sostenere per permettere la diffusione e l’insegnamento delle tecniche atte a portare un progresso considerevole alla società e migliorare lo stile di vita e la salute dei nostri residenti e cittadini, riducendo, in molti casi, l’uso sconsiderato e inappropriato di farmaci e cure assistenziali talvolta obsolete”.
Infine, Giuliani, fa riferimento alle scuole pubbliche americane, in cui “la meditazione viene insegnata per offrire agli studenti un aiuto e uno strumento per migliorare la capacità di apprendimento e concentrazione, accentuare la creatività e sviluppare l’intelligenza”.
Anche i governi inglese e brasiliano stanno pensando di inserire all’interno dei programmi scolastici l’ora di meditazione. E San Marino? Non sarebbe male anticipare sul tempo ad esempio lo Stato italiano e istituire una pratica all’avanguardia sia in Europa che nel mondo?
Francesco De Luigi, La Tribuna