E’ recente la pubblicazione dei dati dell’Ufficio statistica (Upecedes) di San Marino, dai quali si dimostra il totale fallimento della “politica Smac” così come oggi congegnata. Infatti è sufficiente analizzare oggettivamente i dati per verificare che a fronte di un aumento dei consumi del 4,7% del 2015 rispetto al 2014 (queste le risultanze fornite dall’Ufficio statistica sammarinese, che comunque non evidenziano risultati confortanti rispetto agli anni precedenti il 2011), soltanto lo 0,5% avviene in territorio sammarinese. In sostanza, per fare un esempio, se anche diamo per vero il dato che i consumi dei sammarinesi sono aumentati del 4,7%, su 100,00 euro di spesa in più del sammarinese, soltanto poco più di 10,00 euro di spesa avviene all’interno dei confini sammarinesi. E questa criticità riguarda principalmente proprio i settori che invece dovrebbero avere impulso da parte della Smac, cioè, come indica l’Upecedes, “pasti e consumazioni fuori casa”, “abbigliamento e calzature”, “beni e servizi”. IUS vorrebbe avere torto, ma i fatti ed in questo caso anche le statistiche, gli danno sempre ragione. La Smac non aumenta i consumi interni. Anche sul fronte tributario non risulta che l’introduzione della Smac Fiscale abbia aumentato il gettito fiscale, soprattutto a fronte delle spese milionarie che l’attuale sistema Smac comporta. Anche altre associazioni di categoria hanno presentato istanze al vaglio del Consiglio Grande e Generale affinché siano apportati correttivi all’impianto Smac, ad es. chiedendo l’introduzione dell’invio off-line dei dati giornalieri. Per quanto siano istanze non sufficienti, IUS le sostiene pienamente perché rappresentano in parte quanto anche IUS ha sempre domandato e la loro approvazione sarebbe un ottimo punto di partenza verso una maggiore presa di coscienza e verso la separazione della Smac Sconti dalla Smac Fiscale. Alla politica si chiede maggiore attenzione e collaborazione con il settore che a San Marino rappresenta l’attività prevalente che, sempre in base all’Upecedes, è il settore dei servizi. E’ necessario tornare a mettere tutta la piccola e media impresa e le politiche turistiche al centro delle strategie di riorganizzazione dello sviluppo economico.
Comunicato stampa
Imprenditori Uniti Sammarinesi