San Marino. La parola ai cittadini sulle riforme istituzionali e sull’associazione UE con il referendum. Ha ragione il prof. Cecchetti … di Marco Severini

Ho letto con estremo interesse ed attenzione l’intervento sulla stampa sammarinese del prof. Marino Cecchetti sulle riforme istituzionali e non posso che condividere ogni parola. L’idea del referendum “alla svizzera”, cioè uno strumento reale di democrazia diretta, è una proposta che andrebbe ripresa e attuata senza ulteriori ritardi. Non si tratta di ideologia, ma di buon senso. È la direzione naturale di uno Stato che si dice democratico dove sempre più decisioni vengono prese senza un confronto vero con i cittadini, ritengo doveroso affermare con forza che su certi temi non si può prescindere dalla volontà popolare.

Uno di questi temi è senza dubbio l’associazione all’Unione Europea.

Che si sia favorevoli o contrari poco importa in questa fase. Ciò che conta è che si tratta di una scelta storica, destinata a incidere profondamente sul nostro ordinamento, sulla nostra economia, sulla nostra sovranità. Non è una questione tecnica né meramente diplomatica. È una questione politica, culturale e identitaria. E quindi deve passare per il giudizio diretto dei cittadini.

Chi teme il referendum ha evidentemente paura del risultato. Nella democrazia si ascolta la voce del popolo, anche quando non coincide con quella dei palazzi.

Il referendum proposto da Franciosi e richiamato da Cecchetti ha proprio questo valore: rendere i cittadini parte attiva e responsabile del destino della Repubblica. È uno strumento di maturazione civile, non un ostacolo. È una garanzia di trasparenza, non un atto di sfiducia nelle istituzioni.

Personalmente, continuerò a sostenere, anche attraverso il mio lavoro, che un Paese libero e maturo non ha nulla da temere dal giudizio del suo popolo. Anzi, lo cerca. E lo rispetta.

Marco Severini
Direttore di GiornaleSM