San Marino. “La pista del Ghiaccio” … di Gino e Pietro

“La pista del Ghiaccio”

Domenica pomeriggio io e Gino abbiamo accompagnato i nostri adorati nipoti alla pista del pattinaggio sita alla Cava dei Balestrieri.
Seduti sugli scalini, con il cuore in gola per le vorticose piroette dei nostri nipoti Gabriele e Mario, ci siamo permessi di fare qualche ragionamento in libertà.
E’ singolare come una pista di pattinaggio possa trasformarsi nella esatta trasposizione della vita politica di un Paese come il nostro.
“Vedi Pietro” – ha esordito Gino – “ci sono tante tipologie di pattinatori: i solisti, quelli che stanno in gruppo e non si mollano per paura di cadere e quelli che si muovono a gruppetti”.
“Di solisti ne abbiamo un bel po’ in giro. Guarda quel Renzi. Vola nel nord dell’Africa e a fare gli accordi sui migranti oppure a Bruxelles a decidere del futuro di San Marino come se si trattasse di questioni su cui il Consiglio e la popolazione sammarinese gli ha dato una delega in bianco.”
“C’era poi un altro solista di belle speranze, quel Ciacci, ma con la promessa di Repubblica Futura ed SSD che i primi mesi dell’anno salirà al Turismo al posto di Michelotti adesso se ne sta ben coperto”.
“Ci sono poi quelli che stanno in gruppo e non si mollano per la paura di cadere. E qui mi viene in mente l’attuale compagine di maggioranza. Tutti compatti e stretti solo perché sanno che moltissimi tra di loro non saranno più rieletti, non potranno essere nominati Reggenti o Presidenti di Commissione. Con 30 voti si è eletti in Consiglio e magari si fa il leader di partito, quando mai di ti ricapiterà!.”
“Poi abbiamo quelli che si muovono a gruppetti. Fanno tanto movimento ma rimediano poco. L’opposizione nelle sue sfaccettature ne è il simbolo più azzeccato. Ciascun gruppo si crede il più figo e il più forte. Sono talmente convinti di essere abili che hanno perso il disegno generale.”
“E poi Gino” – mi sono permesso – “ci sono i veri protagonisti. I suggeritori da bordo campo. Quelli che non si vedono pubblicamente per motivi di opportunità e convenienza ma che dettano invece i tempi. Quelli che come dei genitori impazienti e severi richiamano all’ordine i solisti e quelli che stanno in gruppo per paura di cadere quando le cose non vanno come dovrebbero andare.”
Avremmo voluto continuare a parlare di quel che succede tribunale, del Polo del lusso, del rapporto tra banche private e banca centrale ma i nostri due nipotini, Mario e Gabriele, hanno cominciato a darsele di brutto dopo aver fatto a gara di chi fosse più veloce sul ghiaccio.
“Vedi Pietro” – ha detto Gino – “i nostri due nipotini litigano perché uno dei due ha perso una sciocca gara di velocità. Ma è normale, sono dei bambini. Con quello che ci siamo detti noi oggi a perdere la vera partita è il Paese. Passerano i solisti, passeranno gli eletti con trenta voti, passeranno i suggeritori e forse l’opposizione si sentirà meno fighetta ma il cortocircuito che stiamo vivendo lascerà solchi profondi.”
Ritornato a casa e dopo aver subito gli improperi di mia moglie per la sbucciature rimediate dal mio nipotini alla pista del ghiaccio mi sono comodamente seduto davanti al televisore.
E, tra gli occhioni di Diletta Leotta e le highlights delle partite domenicali, ha ripensato alla nostra riflessione.
E, come sempre, non posso che continuare a dire che Gino ha sempre ragione.

Gino e Pietro