San Marino. La politica del tradimento alla neutralità… Per gli applausi dei chierichetti in saio rosso! … di Enrico Lazzari

Cari sammarinesi, questa mattina lasciate perdere il cappuccino e aprite bene gli occhi: la vostra classe politica ha deciso di trasformare il Titano in un acrobata geopolitico, di quelli che fanno capriole senza rete e, prima o poi, finiscono inevitabilmente col sedere per terra. 

Neutralità? Quella roba che vi ha tenuto in piedi per mille anni? Buttata nel ces… nel cassetto come un vecchio santino, mentre i vostri “Consiglieri di Ventura” si lanciano in una danza diplomatica che sembra diretta da un coreografo ubriaco. Il tutto per cosa? Per strappare applausi a una platea di chierichetti in saio rosso, che battono le mani mentre il mondo vi guarda come si guarda un turista che sbaglia strada.

Cari sammarinesi, io, se fossi in voi, avrei già preparato – metaforicamente s’intende –  i pomodori belli maturi, perché ormai, a mio parere, lo spettacolo inscenato va commentato con un lancio – si fa per dire – di ortaggi.

Prima mossa, degna di un “Pallone d’Oro” per l’autogol: schierarsi con l’Occidente contro la Russia, aderendo alle sanzioni come se foste il braccio armato dell’UE o della NATO. Vi ricordate quando Mosca vi mandava vaccini durante il Covid e in tavola trovavate la caciotta della Centrale del Latte biancazzurra? Bei tempi, eh? Ma voi, con la gratitudine di un ospite che cambia la serratura al padrone di casa, vi siete uniti al coro anti-Putin, votando risoluzioni ONU come se foste una superpotenza con portaerei nel lago di Faetano. 

Risultato? La Russia vi ha infilato nella lista dei Paesi “non amichevoli” e, già che c’eravate, avete fatto un cenno di saluto a Cina e Paesi BRICS, giusto per assicurarvi di non avere amici nemmeno nei mercati emergenti che hanno rapporti con Mosca. Bravi, così si fa: perché rischiare di sviluppare commerci e investimenti quando si può giocare al moralista con la statura di un nan… di un diversamente alto?

Poteva, dopo aver “litigato” con la Russia, dopo aver complicato i rapporti con Cina e tutti i paesi BRICS, mancare il vero e proprio colpo di genio? Certo che no… Così, il Consiglio Grande e Generale, con la lungimiranza di chi approfitta del “Prime Day” per ordinare un un frigorifero da piazzare nell’iglù, vota per riconoscere la Palestina come Stato. Un applauso alla solidarietà, certo, ma qualcuno ha pensato alle conseguenze? Tipo “litigare” con Israele, che magari non ci manda più turisti, o con gli USA, che potrebbero storcere il naso mentre calcolano i nuovi dazi? Astrattamente riconoscere la terra a un popolo oppresso sia in casa da Hamas, che bombardato da Tel Aviv, appare un bel gesto, ma sembra scritto per un pubblico di poeti e sognatori, non per un Paese che vive di relazioni diplomatiche; perché mentre i chierichetti in saio rosso battono le mani, il Titano rischia di ritrovarsi a fare il solista in un’orchestra che non lo ascolta più.

Dulcis in fundo, la ciliegina che sembra uscita da un cabaret di quart’ordine: la TV di Stato, RTV, che in piena campagna elettorale americana ha deciso di trasformarsi in un megafono anti-Trump. Dicono che un certo Friedman abbia sparato a zero sul tycoon coi capelli d’oro, strizzando l’occhio a Kamala Harris. E, se vi fosse sfuggito, oggi l’America la comanda Trump! Non che il Pianello sia Times Square, ma se Trump lo scoprisse, immaginate il tweet: “San Marino, a tiny speck in Europe, picking fights with America. Pathetic! Nobody even knows you exist! #MAGA” (San Marino, un puntino in Europa, che cerca rogne con l’America. Patetico! Nessuno sa nemmeno che esisti! #MAGA). Fortuna che RTV non è la CNN, altrimenti vi ritrovereste con un’ambasciata americana che vi invia la foto di Trump con la calcolatrice in mano! Cari governanti, cari politici sammarinesi, ma chi ve l’ha chiesto di giocare al critico internazionale da una scatola catodica che richiude la voce dello Stato?

Ecco il quadro, sammarinesi: i vostri politici han deciso che la neutralità è un soprammobile démodé, e ora vi ritrovate a fare i gradassi con un esercito di balestrieri in calzamaglia colorata. 

Sanzioni – interpretate come un tradimento da soap opera – alla Russia? Via gli amici BRICS. Palestina riconosciuta? Addio sorrisi da Israele e USA. E un pizzico di anti-trumpismo per condire il tutto, perché tanto chi ha bisogno di alleati quando puoi avere like social da un’orda di chierichetti ideologizzati? 

La verità è che San Marino non è Washington, né Hollywood: è una Repubblica che vive di turismo, accordi bilaterali, rapporti internazionali amichevoli e buon senso. E questo balletto di proclami rischia di lasciarvi soli, con un passaporto che potrebbe, un giorno, valere meno di un buono sconto della Lidl…

Smettetela di inseguire applausi da quattro soldi e tornate alla neutralità: non è codardia, è l’arte di sopravvivere. Superate in fretta questa rivoluzione da operetta e fatelo in fretta: ritrovate la neutralità e la razionalità, prima che il Titano diventi un’isola senza mare. 

E voi, cittadini, non state a guardare: il Pianello non è un cinema, è una piazza… Oppure, continuate a “litigare” con Israele, USA, Russia e Cina: tanto, poi, vi resta l’Etiopia per un summit diplomatico sotto un’acacia! Ah, no, un momento… anche l’Etiopia è un Paese BRICS! 

Enrico Lazzari