“Sul Decreto di riordino della scuola è calato un preoccupante silenzio”. I segretari della Federazione Pubblico Impiego della CSU tornano a incalzare Governo e Segreteria di Stato alla Pubblica Istruzione sul piano di riorganizzazione degli assetti scolastici previsto entro la fine di marzo. “I tempi sono strettissimi e nonostante le ripetute richieste di avviare un confronto, ancora non conosciamo quali sono gli orientamenti della Segreteria di Stato”, spiegano Alessio Muccioli (Fupi-CSdL) e Riccardo Stefanelli (FPI-CDLS).
Stando agli impegni assunti con la Finanziaria di fine anno, la Segreteria di Stato per l’Istruzione deve valutare misure di contenimento della spesa e predisporre entro il 31 marzo un Decreto che punti soprattutto alla revisione del rapporto educatori-bambini, alla revisione del numero degli alunni per classe e alla revisione dei piani cattedra.
“Gli interventi in programma – sottolineano Muccioli e Stefanelli – sono di grande rilievo organizzativo e contrattuale, ed anche di forte impatto sociale. A testimoniarlo è il diffuso allarme e la mobilitazione spontanea di numerosi genitori e insegnanti. Per questo è davvero preoccupante il silenzio calato su questo piano di riordino”.
I segretari delle Federazioni Pubblico impiego, in una missiva inviata al Segretario Morganti e all’Esecutivo, tornano dunque a chiedere “l’apertura di un confronto sui contenuti previsti dal Decreto e l’attivazione di una trattativa su tutti gli aspetti di natura contrattuale”.