Obiettivo principale del prossimo governo – qualsiasi esso sarà e da qualsiasi maggioranza sarà sostenuto – sarà quello di garantire autonomia e indipendenza alla magistratura. Una volta fatto questo la politica dovrà restare il più lontano possibile dai Tavolucci. Eppure c’è già chi sta impostando la sua campagna elettorale sulla Giustizia. Tanto che si favella come alcune indagini potrebbero essere date in pasto alla stampa – guarda un po’ – proprio sotto elezioni. Il gossip non ci interessa, ma vogliamo lanciare un appello. Il primo è quello che la politica rispetti l’indipendenza del Tribunale. Allo stesso tempo si rispetti il voto dei sammarinesi che non deve essere indirizzato, fuorviato, pilotato da chicchessia. Chi ha buone orecchie per intendere intenda. Ci rivolgiamo poi a Libera o meglio a quella parte di Libera che a nostro avviso potrebbe essere più ricettiva. La sua posizione sulla presa d’atto dei giudici di appello civile è nota e immaginiamo fosse animata da sincera volontà di garantire il buon andamento della macchina giudiziaria. Ebbene dalle posizioni espresse pubblicamente, ormai alcune settimane fa, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. C’è stata soprattutto l’iniziativa del prof. Barchiesi che si è rivolto ai Capi di Stato chiedendo loro di sospendere tutto l’iter di nomina dei giudici di cui sopra a causa di presunti vizi nell’assegnazione dei punteggi della graduatoria finale. Noi crediamo che il rispetto per la magistratura debba essere a 360 gradi per non fare figli e figliastri. Dunque se si deve “credere” a Guzzetta, a maggior ragione si dovrebbe lasciare uno spiraglio aperto pure per le “rimostranze” di Barchiesi. Indipendenza e rispetto per l’Autorità Giudiziaria significa in questo momento fermare le bocce. Chi non ha secondi fini dovrebbe accettare questa linea – quella tracciata in tempi non sospetti dalle ex opposizioni – e lasciare che la situazione si rischiari per poi prendere eventuali decisioni. Aggiungiamo inoltre come manchi ormai praticamente un mese alle elezioni. Se qualcuno riesce a convincerci che attendere un altro mese per la presa d’atto dei giudici di appello civile avrà un impatto talmente risolutivo su processi che ormai si trascinano anche da dieci anni, saremo i primi a ricrederci. Libera ha il dovere oggi di smarcarsi dalle posizioni di Repubblica Futura perché questa “fretta” appare altamente sospetta. E nelle questioni che riguardano il Tribunale non deve o non dovrebbe esserci alcun tipo di ombra. Crediamo altresì che le questioni meramente ideologiche debbano essere abbandonate, ma si dovrebbero semplicemente considerare i fatti. Un bel banco di prova per Libera al fine di comprendere chi davvero al suo interno comandi e prenda le decisioni e se sia realmente così… libera. Una indicazione che potrebbe dimostrarsi determinante per il dopo voto.
