San Marino. L’ASTROLABIO – “Il Nostro Piccolo Mondo Antico” … di Augusto Casali

Mentre la scena mondiale si infiamma per il conflitto Russia/Ucraina e per ciò che sta accadendo nella guerra Israele/Hammas nella striscia di Gaza, con tutte le conseguenze politiche , geografiche ed economiche; mentre è stato aperto un nuovo conflitto tra Israele e Iran e nel cielo dei due Paesi si intrecciano missili balistici, droni e aviazione; mentre molti analisti internazionali pensano che lo scoppio della Terza Guerra Mondiale non sia da escludere;  nel nostro piccolo mondo antico, dove il cambiamento lo si persegue solo a parole, e in realtà non cambia quasi mai nulla, le cose continuano stancamente come sempre.

L’ex Segretario di Stato Augusto Casali

Il clientelismo è sempre presente, per cui si usano due pesi e due misure a seconda del cliente, addirittura si è arrivati al fatto che il potere attua l’auto clientelismo; così come perdurano i conflitti d’interesse, anzi, se possibile, aumentano; si annunciano grandi cambiamenti nell’I.S.S e chi se ne va fa gli onori di casa e, dopo non aver risolto i problemi della Sanità in questi anni, benedice il nuovo percorso e il nuovo vertice. Fantastico! 

Si annunciano grandi e auspicabili cambiamenti nella nostra Emittente di Stato, che di problemi ne ha manifestati tanti nel recente passato, e pare che si partirà dal cambio del logo, cioè, dal tetto anziché dalle fondamenta. Vedremo!

E mentre nel mondo, come già detto, la situazione pare essere una polveriera, a San Marino si è riunito il Consiglio Grande e Generale, squarciato, fin dalle comunicazioni, da un duro scontro tra un gruppo consiliare di opposizione e un Segretario di Stato, via via degenerato e scaduto a livelli così bassi da creare, a chi lo ha ascoltato, frustrazione e profondo imbarazzo. Poi, è stato dedicato tempo alle Istanze d’Arengo, una delle quali richiedeva di sostituire gli alberi di Piazzale Calcigni con essenze arboree autoctone per ottenere una vista verso la catena appenninica marchigiano-romagnola.

Ma il massimo sforzo pare essere stato svolto per la mediazione raggiunta rispetto ad un’altra Istanza che chiedeva di anticipare l’ingresso alle Scuole d’Infanzia alle ore 7,30, per venire incontro ai genitori lavoratori. Dopo un confronto tra posizioni diverse, si è giunti ad un Ordine del Giorno condiviso trasversalmente, prevedendo che, entro settembre, il Congresso di Stato dovrà presentare possibili soluzioni, garantendo l’accoglienza dei bambini della Scuola d’Infanzia a partire dalle ore 7,40. Quando si dice un successo della mediazione politica!!

A conoscere queste cose ci sarà chi potrebbe pensare che tutto funziona a meraviglia e problemi veri non ce ne sono. Però nessuno prende posizione sull’annunciata riforma dell’Imposta Generale sui Redditi, sulla quale ho letto solo posizioni di orientamento sindacale, a tutela dei dipendenti dello Stato e dei pensionati, che indubbiamente vanno meritoriamente difesi, ma purtroppo qui il discorso diventa molto più ampio. Allora mi chiedo: per quale motivo si fa la riforma dell’I.G.R.? Per una questione di equità? No, molto più semplicemente perché la macchina Stato ha bisogno di più soldi per funzionare. Ma prima di arrivare a spremere il limone occorrerebbe analizzare la situazione nel suo insieme e se si svolgesse questo esercizio vedreste che le sperequazioni tra categorie non sono di certo il problema maggiore.

Praticamente, il 90% del bilancio dello Stato viene assorbito dalla spesa pubblica. Ma questa spesa pubblica da che cosa è composta? Da stipendi e dall’erogazione di servizi., certo, ma anche da sprechi e sperperii. Quanti soldi vengono spesi per viaggi e trasferte istituzionali, spesso ininfluenti sul destino del nostro Paese? Quanti soldi vengono buttati per atti clientelari che, il più delle volte, non migliorano neppure l’efficienza della macchina statale? E quanti se ne spendono per manifestazioni assolutamente inutili e ininfluenti per il nostro turismo, la nostra cultura. A volte forse ci potremmo guadagnare in immagine, si dirà. Forse, ma come in una famiglia, se certi lussi non si possono più permettere, se ne fa a meno per garantire ciò che è più utile per i componenti della comunità.

E che dire dei grandi debitori nei confronti dello Stato, che tali sono e tali rimangono nel tempo, alle spalle di tutti gli altri cittadini? E degli NPL, vogliamo finalmente dire chi ha beneficiato, come e perché, verificandone commistioni e responsabilità?

Questo è tutto quanto si dovrebbe fare prima di tornare a spremere il limone, tenendo conto che stipendi e pensioni soprattutto, sono fermi da anni e che il potere d’acquisto dei cittadini, nel giro di 10 anni si è molto assottigliato, grazie alle politiche tariffarie che hanno portato ad aumentare le varie utenze, mentre il carrello della spesa cresce a vista d’occhio, anche per i generi di prima necessità, senza che nulla di sostanziale accada per almeno affievolire gli effetti negativi che si abbattono sulle famiglie.

E la politica tutta dovrebbe tenere conto di un altro dato molto significativo: la Caritas (dati 2024) aiuta mensilmente a San Marino 250 persone. 87 famiglie sammarinesi hanno chiesto supporto nel 2023. Ogni mese 47 famiglie bussano alla porta della Caritas per un totale di 157 persone e un centinaio di rifugiati ucraini.

Ecco, a tutto questo si dovrebbe pensare prima di spremere il limone un’altra volta, e se proprio lo si deve spremere perché necessario, si vada chiedere un po’ di succo a chi più ne ha. 

Infine sono d’accordo con chi chiede diritti uguali per tutti, ma io aggiungerei anche doveri uguali per tutti, argomento di cui da anni a San Marino nessuno più ne parla!

Augusto Casali