San Marino. L’ASTROLABIO – “Il Referendum sull’accordo di associazione con l’Europa: un Protagonista Fantasma”  … di Augusto Casali

Il Patrio Governo sta impegnando le proprie energie per districarsi dalla ragnatela dell’Accordo di Associazione all’ Unione Europea, dalla quale sembra non riescano proprio ad uscire. 

L’andazzo sonnolento, fatto di informazioni al cloroformio nei confronti dei cittadini, e di iniziative tese a magnificare la bontà del lavoro svolto dalla parte sammarinese che ha preso parte al negoziato con l’U.E., è stato improvvisamente scosso dalle dichiarazioni dell’Ambasciatore di Andorra, il quale ha reso noto che ci sono dei problemi con l’Italia per quanto riguarda i controlli finanziari. Visto che il negoziato si è concluso più di un anno fa, la notizia si è rivelata abbastanza dirompente, anche perché, a proposito di informazione, i cittadini sammarinesi ne sono venuti a conoscenza grazie al rappresentante di Andorra e non dai vertici politici di San Marino che, non solo a parole, dovrebbero rappresentarli.

L’ex Segretario di Stato Augusto Casali

I massimi responsabili della politica estera sammarinese sono allora stati costretti ad uscire dal guscio e spiegare, come hanno potuto, l’andamento delle cose e, come dice un vecchio adagio veneto “El tacon xé stato pèzo del buso!” Insomma, nel Governo c’è stata grande frenesia e imbarazzo; così si è pensato bene di parlarne in Consiglio Grande e Generale, minimizzando e trovando per l’ennesima volta l’adesione delle varie forze politiche che, o perché hanno avuto la responsabilità degli “esteri”, o dall’opposizione sono andati al Governo, cambiando prospettiva, o sono stati coinvolti grazie ad equilibri politici di corto respiro, sta di fatto sono portate a seguire come formichine operaie il cammino intrapreso.

Di Referendum naturalmente nell’Ordine del Giorno non se ne parla; di coinvolgimento diretto della popolazione, attraverso lo strumento principe della democrazia diretta, neppure l’ombra. Ma che fine ha fatto la democrazia in questo Paese? Sbaglio o la nostra Carta dei Diritti sancisce che il popolo è sovrano?

La verità è che appare sempre più chiaro che il Referendum fa paura e probabilmente per il fatto che si dovrebbero mettere in campo tutte le carte e scoprirle significherebbe rendere pubblico anche ciò che evidentemente si vuole tenere, almeno per il momento,  nascosto.

Una conferma di quel che affermo ne è l’audizione, non so se proposta da San Marino o richiesta dall’Italia, avvenuta nei giorni scorsi presso la Camera a Roma. Ebbene, ho visionato la registrazione che mi ha fatto anche un po’ di tenerezza nel vedere i nostri rappresentanti così diligenti, ognuno con il proprio copione, pronti ad illustrare il percorso di San Marino nel negoziato con l’U.E. 

La domanda che a mio avviso è stata rivelatrice della mancanza di volontà di coinvolgimento dei cittadini da parte del nostro Governo è stata formulata dalla deputata di Fratelli d’Italia, Alessia Ambrosi, la quale ha chiesto “Come sta reagendo la popolazione sammarinese a questo cambiamento epocale?” 

Le risposte arrivate dai nostri rappresentanti sono state impacciate e non del tutto veritiere. Infatti, la si è presa da lontano: si è tirato in ballo il Referendum relativo all’adesione all’U.E. svolto anni addietro, che non raggiunse il quorum, pur ottenendo la maggioranza risicata; poi è stato tirato in ballo il fantomatico sondaggio svolto dall’Università di San Marino, dal quale sarebbe emerso che oltre il 60% sarebbe favorevole; quindi, è stato citato l’ordine del giorno approvato nel corso dell’ultima sessione consiliare all’unanimità; e ciliegina sulla torta

I più temerari si sono lasciati andare ad espressioni come: “C’è grande unanimità nel Paese”, quando io penso che non solo i sammarinese non sappiano che cosa sia scritto nella chiusura del negoziato, ma neppure tutti i Consiglieri sono realmente informati. Perché, se non fosse così e fosse come i rappresentanti sammarinesi sono andati a dichiarare a Roma, dovrebbe proprio essere il Governo di San Marino e la maggioranza che lo sostiene e l’intero Consiglio Grande e Generale, a richiedere il Referendum, affinchè i sammarinesi possano liberamente esprimersi rispetto ad un tema che la stessa deputata italiana, Alessia Ambrosi, ha definito un cambiamento epocale.

Invece tutti fanno finta di nulla, i cittadini sammarinesi vengono degradati a sudditi e devono assoggettarsi alla volontà di pochi, anche se gli effetti di questa scelta ricadrà sulle future generazioni. Almeno avessero il coraggio di dirlo apertamente ai cittadini: noi non vi vogliamo far fare il referendum, non vi vogliamo fare votare! Sarebbe un atto di chiarezza di cui assumersi tutte le responsabilità, anche in prospettiva.

Invece, per non fare celebrare referendum, si sta studiando di tutto, anche di fare entrare in vigore provvisoriamente l’accordo su alcune parti, prima ancora che si compiano gli atti necessari per la sua ratifica. Un modo per defraudare gli elettori di un proprio diritto,

E, in ultima battuta, ne ho sentita un’altra. Se proprio il referendum si deve fare (cito fonti governative) lo facciamo dopo aver sperimentato l’accordo per due anni, così oltre al referendum abrogativo, di indirizzo, e confermativo, senza neanche fare una legge ad hoc, creeremmo un nuovo tipo di Referendum: il Referendum a scoppio ritardato!

Spero che nella gente ci sia un sussulto di buon senso e ponga la politica di fronte alle proprie responsabilità, garantendo livelli di democrazia accettabili e rispettosi della nostra Carta dei Diritti. Una volta che i sammarinesi si saranno potuti esprimere, qualunque possa essere il risultato, la democrazia di questo Paese sarà stata fatta salva. E questo dovrebbe essere il risultato a cui dovrebbe mirare ogni sammarinese, al fine di onorare la nostra storia.

Augusto Casali