L’ASTROLABIO – “La Politica del Camaleonte”
Di Augusto Casali
Viste le posizioni del Sindacato sulla proposta governativa riguardante le pensioni, il Governo, memore del recente sciopero e preoccupato per il prossimo, che potrebbe concretizzarsi a settembre, ha abbandonato la linea del “celodurismo” attraverso una lettera firmata da tutti i componenti dell’Esecutivo, i cui toni e argomenti rappresentano un piccolo capolavoro di camaleontismo.
Nella missiva i membri del Governo si dicono preoccupati per il quadro generale della finanza pubblica, assicurando di voler mettere in sicurezza i conti pubblici e soprattutto di voler ripristinare collaborazione con le parti sociali. E’ finito il tempo del piatto servito nel corso di incontri frettolosi spacciati per confronto, anzi, ora il Governo ammette che forse ha sbagliato qualcosa nella metodologia usata in questi ultimi 20 mesi.
Eh, sì! Qualche errorino il Governo l’ha compiuto, non si può che essere d’accordo con questa affermazione, è sufficiente pensare all’indebolimento del sistema bancario; alla impalpabile politica del turismo; all’inconsistente ripresa dell’economia sammarinese ecc. ecc.
Ma ora il Governo sembra fare marcia indietro e auspica un nuovo inizio, garantendo, per quanto riguarda il Piano nazionale di stabilità la totale e incondizionata disponibilità al confronto.
Poi sposta l’attenzione sulle pensioni per dire che se non si interviene in fretta e con decisione (chissà cosa significa con decisione?), il futuro è segnato e quasi alla fine della lettera il Governo supera se stesso con una frase davvero toccante quando afferma, alla De Amicis, di sentirsi sicuro che non esistano genitori e nonni disposti a distruggere il futuro dei propri figli e dei propri nipoti. Una grande e condivisibile verità, non c’è dubbio.
E visto che sono genitore e anche nonno mi chiedo: ma il Governo è sicuro di avere fatto in questi 20 mesi gli interessi dei nostri figli e dei nostri nipoti? E’ sicuro che la politica delle consulenze, quella della finta spending rewiew, quella delle iniziative costosissime e inutili, più adatte a periodi di ”vacche grasse” e le assunzioni e tutta la miriade di iniziative clientelari abbiano garantito il futuro dei nostri giovani?
Io penso che una vera lotta agli spechi, alle spese superflue, il recupero dei danari della monofase dovuti allo Stato, che grazie alla nuova legge non si prenderanno più e il recupero possibile degli NPL, di cui ancora oggi si tengono segreti qualità, nomi ed eventuali responsabilità e commistioni, avrebbe garantito molto meglio il futuro di figli e nipoti di questa nostra terra.
Anche perché la ricerca spasmodica di danaro nelle tasche di cittadini già colpiti da una crisi economica che dura ormai da dieci anni non è la strada maestra da seguire, non risolve i nostri problemi, al massimo può allungarne l’agonia, perché l’economia gradualmente si bloccherà in quanto i consumi inevitabilmente si ridurranno sempre di più. E allora sì che davvero il futuro di tutti sarà rapidamente segnato.
La salvezza di San Marino passa invece per una ripresa economica che poggi sul recupero del Turismo, su leve che garantiscano celerità decisionale, sicurezza e appetibilità per investitori e imprese, sui consumi interni che non devono essere contratti ma devono espandersi, sull’impostazione di un rinnovato rapporto di fiducia con l’Italia. Ma per fare tutto questo occorre un progetto San Marino complessivo e, quello sì, largamente condiviso.
Ma dov’è il progetto? Non c’è! In questi ultimi 20 mesi il Governo questo doveva fare invece di annunciare un giorno sì e l’altro pure le fantasticherie più disparate e irrealizzabili.
Qui ci troviamo di fronte ad un vero e proprio fallimento e allora, adesso, per favore, non ci si venga a parlare del futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti, che di certo difenderemo con le unghie e con i denti contro le politiche recessive di chi ha dimostrato di non avere idee, progetti capaci di visioni di prospettiva che non vanno oltre la finestra.