San Marino. L’ASTROLABIO – “Ne valeva la pena?” … di Augusto Casali

L’ex Segreterario di Stato Augusto Casali

Da quando RETE ha ritirato la propria delegazione di governo sono passati alcuni mesi di frenetica,  e a me pare poco lucida, attività politica tesa a mantenere in piedi l’imbarcazione governativa con una barchetta inadeguata rispetto al mare tempestoso che la circonda.  Perché questo si è preferito fare piuttosto che utilizzare i mesi che la legge concede per soluzioni provvisorie, al fine di preparare una solida  e omogenea coalizione che si sarebbe dovuta presentare al giudizio degli elettori per cambiare rotta e uscire dalle secche di un Governo rivelatosi improduttivo, spesso contradditorio  nei comportamenti e ricattatorio al suo interno.

Invece ci si è arrampicati sugli specchi e si è preferito tirare avanti una legislatura evidentemente ormai naufragata, priva di uno dei due assi portanti su cui poggiava, inventandosi equilibri azzardati e precari, mettendo insieme una armata Brancaleone davvero difficile da capire. I numeri sono risicati e le vicende consiliari di questi ultimi giorni lo stanno a dimostrare. Credo che ora qualcuno si chiederà: ma ne valeva la pena?

E per fare cosa poi? La firma dell’Accordo con l’U.E., che ancora nessun sammarinese conosce nel dettaglio e non sa quali siano i costi e i benefici di questa operazione?

Per risanare la Sanità curando la grave malattia da cui è afflitta con “la dolce Euchessina?”

Per tutelare i cittadini dalle sconcertanti bollette del gas e delle altre utenze arrivate alle stelle ed emesse da una Azienda Autonoma che eroga servizi pagati dai cittadini e che fino a pochi anni fa era in attivo di decine e decine di milioni ed ora è in deficit? Non mi pare proprio! Oppure per non lasciare “e scaranoun”, come diciamo a San Marino, con tutti i suoi benefit diretti e indiretti? Ma se ognuno pensa soltanto per sé, chi tutela gli interessi dei cittadini, della polis, per i quali i nostri governanti sono pagati? 

Eppure, per dare vita a questa nuova maggioranza sono stati fatti veri e propri giochi di prestigio: passaggi di consiglieri dall’opposizione alla maggioranza; scomposizione di liste presentatesi alle ultime elezioni; sparizione di sigle, riesumazione di partiti, riconoscimento di forze che ancora non si sono costituite in partito; estromissione dalla maggioranza di altre che alle elezioni si sono presentate nel cartello divenuto poi maggioranza. Insomma, una confusione che denota veramente mancanza di orientamento politico e, conseguentemente, di pianificazione del futuro. E il prodotto di tutto questo è una maggioranza stiracchiata, debole nei numeri e anche, e per svariati motivi, in talune figure che la sorreggono.

Se queste sono le premesse, pur augurandomi di sbagliare, perché purtroppo le conseguenze di scelte errate poi ricadono sempre su ognuno di noi, ho l’impressione che il naufragio della barchetta potrebbe essere dietro l’angolo. Settimana dopo settimana, mese dopo mese, la barchetta potrebbe cominciare ad imbarcare acqua e allora il navigare già lento di suo rallenterà ancora di più; intanto il tempo per fare cose diminuirà inesorabilmente, questo è certo, perché prima o poi le elezioni si dovranno fare e quando scadrà definitivamente il tempo, la stiva rischia seriamente di essere semi vuota. 

Allora qualcuno credo che se lo chiederà: ma ne valeva la pena?

E se la barca affonda, chi salverà il salvabile, quelle figure di cui già ho detto sopra? Chi non è libero? Chi vive in perenne conflitto di interessi? Che pure, oggi, sono così vitali, numericamente, per la sopravvivenza di questa maggioranza…

Qua, cari amici, se non si torna a ragionare per progetti a lungo respiro;  la politica non ritrova il ruolo che dovrebbe essergli proprio e non si abbandona l’esercizio del personalismo fregandosene dei partiti e dei loro valori e principi di riferimento, riscoprendo il senso dello Stato smarrito, credo che difficilmente il nostro Paese potrà tornare un luogo dove essere orgogliosi di vivere, guardati dagli altri con rispetto, così come era un tempo!

Augusto Casali