
Iniziamo una serie di interviste ai vari segretari del vari partiti politici di San Marino. Oggi siamo con Luca Lazzari, segretario politico del PSD
Segretario Lazzari, la vostra conferenza stampa di ieri ha suscitato molta attenzione. Partiamo da lì: che cosa voleva dire davvero il PSD?
Segretario Lazzari: ‘‘Volevamo affermare, con chiarezza, che quella legge è una conquista per il paese intero. Abbiamo inserito nel codice penale un intero capitolo rivolto ai reati contro gli animali. E lo abbiamo fatto in un clima politico tutt’altro che facile: il disegno di legge è stato ostacolato, ridicolizzato, attaccato sul piano tecnico. Ecco, in quel contesto, era giusto rivendicare con forza ciò che abbiamo ottenuto.
Proprio nel giorno dell’approvazione in seconda lettura, è stato individuato il presunto autore degli avvelenamenti. Coincidenza?
Segretario Lazzari: ‘‘È una domanda che ci siamo posti anche noi. E devo dire che è stato il vostro direttore, Marco Severini, a dare per primo una lettura che abbiamo trovato intelligente e credibile. È stato lui a cogliere un nesso profondo tra l’approvazione della legge e la riapparizione del cosiddetto “killer dei cani”. E questa lettura, a nostro avviso, è corretta.
La ringraziamo penso che possa fare molto piacere al direttore Marco Severini. Qual è il vostro punto di vista su questo argomento?
Segretario Lazzari: ”Riteniamo che l’approvazione della legge abbia creato un cambio di clima. È possibile – e a nostro parere plausibile – che proprio questo segnale abbia spinto il responsabile a sfidare lo Stato, in maniera provocatoria e criminale. Forse per dire: “non mi fermate nemmeno con una legge nuova”. Ma quel gesto lo ha esposto. E così si è fregato da solo. La nostra non è un’analisi investigativa, non ne abbiamo né il titolo né gli strumenti. È una riflessione politica sul potere – anche indiretto – delle leggi giuste.
Alcuni hanno letto nelle vostre parole una critica, seppure velata, alle forze dell’ordine. È così?
Segretario Lazzari: ”No. E voglio dirlo con forza: non c’è, né c’è mai stata, alcuna critica al lavoro delle forze di polizia. Anzi. Sappiamo quanto sia difficile indagare su questi reati. In un territorio piccolo come il nostro, con dinamiche sociali particolari, anche solo raccogliere testimonianze può essere un’impresa. Noi rispettiamo profondamente il lavoro delle forse dell’ordine, lo riconosciamo come decisivo, e sappiamo che hanno operato con professionalità e determinazione.”
Ma allora cosa volevate evidenziare?
Segretario Lazzari: ‘‘Una dinamica istituzionale, tutta politica. Abbiamo voluto dire che quando lo Stato si fa sentire – con una norma chiara, forte, nuova – qualcosa si muove. Le istituzioni si ricompattano, l’opinione pubblica reagisce, anche chi si crede intoccabile può commettere errori. È questo che è accaduto.”
In conferenza stampa avete auspicato che si valutino misure cautelari. Non è un messaggio alla magistratura?
Segretario Lazzari: ”È una riflessione legittima, fatta nel rispetto più totale dello Stato di diritto. Noi non pretendiamo nulla, né suggeriamo nulla. Non spetta a noi. Ma quando si apprende, da più giornalistiche, che nell’abitazione del sospettato sarebbero stati trovati materiali per confezionare esche avvelenate, è normale che anche la politica si interroghi. Certe vicende non sono solo penali, sono anche sociali. Coinvolgono la fiducia della comunità, il senso di sicurezza nei parchi, nelle strade, tra le famiglie. E in questi casi, la domanda su come prevenire la reiterazione del reato è doverosa.”
E sul rapporto tra forze dell’ordine e magistratura, come si colloca il PSD?
Segretario Lazzari: Il PSD ha voluto portare una riflessione politica, lasciando alle autorità competenti – e solo a loro – il compito di valorizzare in ultima istanza il lavoro delle forze dell’ordine. Un lavoro che rispettiamo, che riconosciamo, e che riteniamo decisivo per aver finalmente posto un freno a una vicenda durata troppo a lungo. Chi indaga lo fa spesso in silenzio, con dedizione. Ma se poi non si attiva un percorso coerente e tempestivo a livello istituzionale, quel lavoro rischia di restare inascoltato. Ecco perché oggi, più che mai, è importante che ogni attore faccia la sua parte. Noi lo abbiamo fatto con una legge. Ora tocca ad altri far valere tutto ciò che di buono è stato costruito.
Come valutate l’attenzione che GiornaleSM ha riservato a questa vicenda?
Segretario Lazzari: ”GiornaleSM ha saputo trattare questa vicenda con intelligenza, attenzione e coraggio editoriale. Siete stati tra i pochi a leggere oltre l’apparenza, a tenere alta l’attenzione anche quando il clamore era passato, e a offrire una chiave di lettura non scontata. Questo, per un’informazione libera e utile alla comunità, vale molto più di mille comunicati.”
La ringraziamo sia per queste parole e per questa esaustiva intervista. La prossima intervista con un altro segretario politico a breve.