In questi giorni da più parti si ringraziano doverosamente tutti coloro che hanno combattuto e stanno combattendo in prima linea la guerra al Covid. In primis ci sono gli operatori sanitari. Vorrei tuttavia estendere tali attestati di viva gratitudine ad altre categorie, colpevolmente messe in secondo piano, ma senza le quali la situazione sarebbe ancora più critica. Penso ad esempio ai cassieri e impiegati dei supermercati. Ogni giorno a contatto con numerosissime persone. Ognuno di noi immagino abbia perlomeno un conoscente che fa questo mestiere e sa quali e quante preoccupazioni ha dovuto vivere, soprattutto nella prima parte della pandemia, quando il coronavirus era ancora completamente sconosciuto e dunque faceva se possibile ancora più paura. Come non citare poi gli autotrasportatori e i corrieri, che hanno permesso al Paese e alla gente di approvvigionarsi anche nei momenti in cui si era costretti a restare forzatamente in casa. Un grazie va anche a quei giornalisti che hanno cercato di fornire notizie quando ce n’era assoluta necessità. C’è chi sta provando a non fare allarmismi ingiustificati, a raccontare anche le criticità – che sono tuttora tantissime – facendo il proprio lavoro nell’interesse pubblico. E siccome odio il politically correct, ben sapendo di andare controcorrente, ringrazio pure la politica. Guidare gli Stati in un momento storico paragonabile per certi versi alle guerre mondiali non è agevole. C’è chi si sta facendo onore, altri naturalmente dovranno rispondere prima ai tribunali e successivamente alla storia delle loro condotte. Ciononostante è innegabile il peso della responsabilità con cui devono convivere quotidianamente ministri e parlamentari in tutto il globo. Mi sento in dovere inoltre di rivolgere il mio sentito ringraziamento anche a quelle persone che fanno sentire la propria voce nelle piazze. Alcune manifestazioni le ho certamente condivise, con altre non ho trovato neppure un punto in comune. Eppure l’esercizio della democrazia è più che mai necessario e vitale a prescindere. Chi ci governa deve sapere che il popolo è vigile e che le restrizioni non sono riuscite ad anestetizzare le nostre menti. Ultimo ma non ultimo, il pensiero va a tutti i cittadini che stanno tenendo duro, a tutti quelli che nonostante abbiano perso parenti e amici, la propria attività e il loro lavoro, hanno ancora la forza di andare avanti: questi oggi sono i veri eroi.
David Oddone