San Marino. Legge sul noleggio dei veicoli verso definitiva approvazione. Sullo sfondo l’invettiva dell’Italia contro le frodi dell’Iva (di David Oddone)

In principio fu Tremonti. L’allora Ministro italiano dell’Economia al Meeting di Rimini nell’agosto 2009 ebbe modo di affermare: “Vogliamo parlare delle auto? naturalmente parliamo solo dei veicoli cosiddetti classe premium; sono il 20% a San Marino e solo il 9% in Italia”. Sotto accusa le centinaia di auto intestate a società di noleggio e le decine di venditori di auto e noleggiatori.

Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Eppure qualche problema ancora permane evidentemente, se dall’Italia è partita una stretta anti-frode Iva sulle auto provenienti dalla Repubblica di San Marino, con tanto di controlli più stringenti per evitare che l’imposta venga evasa. Risultato? Chi vuole immatricolare in Italia auto e moto provenienti dal Titano e dallo Stato del Vaticano, all’atto della richiesta di immatricolazione dovrà produrre anche la copia del modello F24 che riporta il numero di telaio e l’ammontare dell’Iva assolta. Secondo la relazione illustrativa della legge di bilancio italiana “si è potuto constatare, a partire dalla fine del 2020, un incremento del numero dei veicoli immatricolati in Italia, formalmente provenienti dalla Repubblica di San Marino” sui quali, a differenza dei veicoli provenienti dagli altri Stati comunitari, “non è previsto alcun controllo preventivo all’immatricolazione da parte degli uffici dell’Agenzia delle entrate”. Tanto che “con tale meccanismo, risultano aggirati gli obblighi in materia di Iva, non essendo prevista una verifica da parte degli uffici dell’Agenzia delle entrate”.

La stretta italiana rischia di creare non pochi grattacapi in Repubblica agli operatori onesti e con le carte in regola.

In questo contesto sicuramente burrascoso si inserisce, durante questa sessione consigliare, il Progetto di legge “Disposizioni sul noleggio di veicoli”, che va in seconda lettura. Procede quindi verso la definitiva approvazione.

Obiettivo dell’articolato voluto dalla Segreteria Industria è quello di ridefinire e aggiornare le disposizioni riguardanti il noleggio di veicoli senza conducente in territorio.

 

Contesto e premessa

Il progetto di legge si inserisce in un ampio quadro di riordino legislativo, mirando a fornire norme adatte agli operatori economici del territorio. Gli sforzi sono concentrati sulla semplificazione degli adempimenti, il riordino delle limitazioni operative e l’eliminazione di prescrizioni per ottenere la licenza d’esercizio.

 

Necessità di cambiamento e allineamento internazionale

Il documento sottolinea la necessità di adeguare la normativa locale alle pratiche internazionali, specialmente in un’epoca in cui il settore imprenditoriale preferisce sempre più il noleggio all’acquisto di mezzi di trasporto. La mancanza di una normativa adeguatamente evoluta ha portato a una dipendenza da operatori stranieri, con conseguenze negative sull’economia sammarinese.

 

Dettagli della proposta legislativa

La proposta, suddivisa in nove articoli, affronta vari aspetti della materia trattata. L’Articolo 1 definisce il contratto di noleggio, distinguendo tra breve e lungo termine e consentendo il subnoleggio del veicolo.

L’Articolo 3 impone agli operatori esteri l’assolvimento degli obblighi fiscali attraverso modalità specificate, includendo la nomina di un rappresentante fiscale. L’Articolo 4 specifica quali veicoli possono essere noleggiati, mentre l’Articolo 5 dettaglia gli adempimenti amministrativi, richiedendo la stipula digitale dei contratti attraverso un portale dedicato.

L’Articolo 6 disciplina il rilascio della licenza di noleggio, subordinandola alla disponibilità di una sede ufficio e alla corretta stazionamento dei veicoli. Le sanzioni in caso di inosservanza degli obblighi sono trattate nell’Articolo 7.

 

Maggiore integrazione Ue: una garanzia per l’Italia

La Repubblica di San Marino si prepara a una significativa riforma nel settore del noleggio di veicoli senza conducente. La proposta legislativa mira non solo a semplificare gli adempimenti, ma anche a promuovere un ambiente imprenditoriale sano e competitivo nel territorio. Appare piuttosto evidente che la prospettiva del Titano sia ormai quella europea, anche alla luce dell’imminente conclusione del processo di associazione, arrivato alle ultimissime battute. E proprio la connessione europea e la maggiore integrazione rappresentano o dovrebbero rappresentare per l’Italia la primaria garanzia di avere a che fare con un partner affidabile. Nonostante l’iniziativa dei nostri vicini che mira a bloccare sul nascere possibili frodi dell’Iva, è del tutto impensabile e irrealizzabile una regressione a quanto accadeva anni fa, una fase indiscutibilmente superata e non più proponibile.

In ogni caso la guardia deve rimanere altissima: come è facilmente intuibile, avere leggi adeguate e controlli puntuali non è ovviamente patente certa di mancanza di illegalità.

 

David Oddone

(La Serenissima)