San Marino. Lettera dei Responsabili Squadra di Braccata e Girata al Cinghiale di San Marino

Noi Responsabili della Squadra di Braccata/Girata al Cinghiale della Repubblica desideriamo esprimere la nostra posizione in merito a quanto accaduto a partire dal 19 gennaio 2025.

Questa missiva è indirizzata in primo luogo alla Segreteria di Stato per il Territorio e all’Ufficio U.G.R.A.A., ai rappresentanti politici, alla ben nota A.P.A.S., e infine a tutti i nostri concittadini, sia favorevoli che contrari.

È doveroso precisare che il prelievo dei cinghiali nell’area di San Michele-Ranco non è stato una nostra iniziativa, ma il risultato di una collaborazione richiesta dall’Ufficio U.G.R.A.A. Ciò è avvenuto a seguito di una nostra segnalazione di mesi prima, in cui evidenziavamo la presenza di un numero rilevante di cinghiali nella zona, con conseguenti rischi per la sicurezza pubblica: la vicinanza di strade ad alto scorrimento, le abitazioni, i terreni agricoli danneggiati e persino l’Ospedale di Stato.

Un’operazione simile era già stata effettuata il 17 dicembre 2022, nello stesso luogo e per le stesse ragioni. Anche allora tutto fu svolto sotto l’autorizzazione dell’Ufficio U.G.R.A.A., che verificò personalmente la disposizione dei cacciatori, le distanze dalle abitazioni e ogni misura necessaria per la tutela delle persone e delle proprietà.

Quello che pochi sanno è che l’intervento di gennaio 2025 non è altro che la conseguenza della mancata pulizia, da parte delle istituzioni, delle aree pubbliche e private dove i cinghiali si rifugiavano già dal 2022. In quell’occasione furono abbattuti meno di 15 capi; due anni dopo, nel 2025, i cinghiali abbattuti (pur senza concludere l’operazione) furono 27. Le deduzioni sono facili da trarre.

Durante l’ultimo intervento si è verificato un incidente che tutti conoscete o pensate di conoscere: un proiettile, rimbalzando su una pietra, non colpì il cinghiale ma raggiunse il vetro di una finestra al primo piano, diversi metri sopra il livello dell’animale. Non vi fu alcuna penetrazione all’interno dell’abitazione né danni a persone. Il Servizio di Vigilanza Ecologica, presente in zona, sospese immediatamente l’attività, ritirando armi e documenti ai due cacciatori coinvolti, che successivamente furono sanzionati per alcune irregolarità secondo quanto previsto dalla legge.

Questo singolo episodio – l’unico in 15 anni di caccia in braccata/girata – è stato strumentalizzato da alcuni opportunisti che hanno presentato un’Istanza d’Arengo per abolire la caccia in braccata al cinghiale, poi approvata in Consiglio. A seguito di ciò, noi, etichettati con disprezzo come “SCAPPATI DI CASA”, vogliamo chiarire alla popolazione che, dal 2010/2011 al 2024/2025, abbiamo abbattuto 1.179 cinghiali (dati U.G.R.A.A. comunicati il 19 agosto 2025 alla Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente, al Centro Naturalistico e all’Osservatorio Faunistico). A questi vanno aggiunti 166 capi prelevati tramite caccia di selezione tra il 2017 e gennaio 2025.

È bene ricordare che prima del 2010 la caccia al cinghiale a San Marino era praticata individualmente. L’arrivo del lupo nei territori limitrofi spinse i cinghiali a spingersi in Repubblica, causando anche la scomparsa dei caprioli. Successivamente comparve la PSA (Peste Suina Africana): considerando che il nostro territorio non può sostenere più di 30 cinghiali, l’eccedenza doveva essere abbattuta per tutelare il comparto suinicolo. Abbiamo svolto il nostro compito, contribuendo anche alla riduzione degli incidenti stradali, come dimostrano i dati.

Oggi, però, la PSA è ancora presente e più vicina. I lupi sembrano pochi, ma spariscono gatti e altri animali domestici. I cinghiali, per vostra scelta, aumenteranno e con loro i problemi. Nessuno vuole ascoltare chi ha esperienza diretta di caccia in braccata, che resta l’unico metodo realmente efficace.

Siete pronti – voi politici in particolare – ad affrontare le conseguenze di questa decisione? Siete pronti a vedere cinghiali catturati nelle trappole morire al loro interno? Siete pronti a vedere più lupi spingersi verso i centri abitati? Noi abbiamo detto quello che dovevamo dire: torneremo a cacciare in Italia, dove i cinghialai sono richiesti e la braccata è consentita.

Ringraziamo sinceramente l’A.P.A.S., che negli anni ci ha chiesto di sospendere la caccia a dicembre nei pressi del canile – cosa che, per nostra scelta, abbiamo rispettato – ma che, per il resto, ha preferito giudicare senza mai approfondire le questioni. Ci chiediamo se riuscirà, in futuro, a impedire che i cinghiali vengano uccisi dentro le gabbie e a spostarli altrove. Noi, a Cailungo, non ci siamo riusciti: operazione impossibile, secondo lo stesso U.G.R.A.A.

A nome di tutti noi “SCAPPATI DI CASA”, chiediamo scusa all’amico cacciatore Federico Pedini Amati per non aver potuto sostenerlo pubblicamente nel clamore mediatico seguito ai fatti. Lo ringraziamo invece per aver sostenuto la realizzazione del Pelatoio di Galavotto e per aver contribuito, negli anni della pandemia, a donare ai cittadini sammarinesi in difficoltà 10 porchette di cinghiale, regolarmente preparate, tramite la Caritas di Cailungo.

Sappiamo bene che un rimbalzo sfortunato poteva capitare a chiunque di noi, e non porteremo mai rancore né a Federico né al nostro amico Ezio. A San Marino le cose funzionano come funzionano: da cacciatori siamo abituati a sperare, ogni volta che ci inoltriamo nei boschi, di incontrare un cinghiale. Oggi speriamo di poterlo fare ancora in una braccata, perché altre forme di caccia – come ci vorrebbero imporre – non ci appartengono e non le prenderemo in considerazione.

Tanto si doveva alla vostra conoscenza, dopo mesi di forzato silenzio.


Lettera dei responsabili della squadra di Braccata/Girata al Cinghiale – Repubblica San Marino