Marianna Bucci (Rete): “L’assestamento di bilancio è una corsa a modificare le leggi perché si adattino alle necessità del momento senza nessuna lungimiranza”.
Gian Carlo Venturini (Dc): “Rischio che venisse sottratta pensione agli ospiti delle strutture residenziali”.
Gian Matteo Zeppa (Rete): “Spunta esposizione universale per Kaulard”
Forse politici di più elevata caratura sarebbero arrivati con meno affanno a questo finale di partita. Molti appunti sono così stati indirizzati ieri in Consiglio Grande e Generale al segretario alle finanze Eva Guidi durante il lungo dibattito per l’approvazione del terzo assestamento di bilancio.
Ad intervenire sono stati moltissimi esponenti della ex opposizione mentre tra le fila della ex maggioranza hanno preso la parola quasi solo i capigruppo.
Più o meno tutti sono partiti puntando il dito su una forza politica, Rf, che anziché votare la procedura d’urgenza (a onor del vero erano mancati anche altri voti) che avrebbe fatto risparmiare una seduta di consiglio, ha pensato invece di esprimersi in maniera contraria “con il rischio – ha rimarcato il consigliere Stefano Canti della Dc – di mettere in difficoltà la macchina dello Stato che necessitava della variazione per andare avanti con l’operatività.
Più in generale è stato il consigliere del Pdcs Pasquale Valentini a evidenziare una modalità quantomeno anomala.
“Non è usuale che ci siano tre assestamenti all’anno. Si arriva sempre con l’acqua alla gola. Come fanno i consiglieri a votare se non sono messi nelle condizioni di capire cosa votano? Ci dobbiamo fidare di quel che ci viene proposto e delle soluzioni. Non abbiamo materialmente la possibilità di fare quell’approfondimento che sarebbe necessario”.
Lapidario il giudizio del consigliere di Rete Marianna Bucci che ha definito l’assestamento di bilancio “una corsa a modificare le leggi perché si adattino alle necessità del momento senza nessuna lungimiranza”.
Per come la vede la collega di partito Elena Tonnini si tratterebbe di un bilancio dal sapore preelettorale.
“Si sfrutta il momento – ha detto – per introdurre ad esempio una sorta di deregolamentazione per ass.ni di volontariato e cooperative per accedere a benefici”.
Tra i punti trattati anche l’insistenza di voler far aderire San Marino alla Bers, la banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
“Bisognerebbe capire quali sono gli obiettivi – ha riflettuto la Tonnini – considerando anche gli interventi che va ad attuare. Abbiamo visto la Bers in Kazakistan dove ha finanziato la privatizzazione delle imprese statali. E’ un caso che il presidente di Carisp Jhon Mazza sia stato nominato ambasciatore in Kazakistan? Riusciamo a spiegare tutto questo interesse? In un assestamento ci troviamo ancora queste cose”.
A impressionare molti consiglieri l’emendamento del governo che voleva introdurre il principio che lo Stato possa trattenere direttamente le pensioni degli ospiti delle case di riposo per la compartecipazione alle spese.
“Il rischio – ha sottolineato il Segretario della Dc Gian Carlo Venturini – è che venga sottratta la pensione agli anziani che vengono ospitati in strutture residenziali. Era forse opportuno valutare l’introduzione di strumenti idonei a verificare il reddito della famiglia di appartenenza”.
Una scelta della quale non si spiega la ragione nemmeno il consigliere del Ps Denise Bronzetti che infatti ha detto: “Che urgenza c’era? Ci sono delle more? Perché si propongono questi interventi e non si dice quel che si dovrebbe dire? Il collegio sindacale di Iss non ha approvato il bilancio. Possiamo sapere il perché visto che oggi si parla di bilancio e quello di Iss ne è parte integrante”?
Da ultimo è stato il consigliere di Elego Tony Margiotta a chiedere in maniera accorata il ritiro dell’emendamento.
A quel punto al Segretario Santi non è rimasto che dire: “effettivamente per come è scritto può sembrare non chiaro, ritiro l’emendamento per riproporlo nella finanziaria 2020”. Che nel potpourri generale del provvedimento c’è spazio anche per l’ormai ex segretario particolare del segretario alle finanze, l’onnipresente Kaulard, non è sfuggito al capogruppo di Rete Matteo Zeppa.
“L’art. 9 è stato chiamato esposizione universale a Dubai, bene io vorrei ribattezzarlo esposizione universale di Kaulard. Dite che non si può venire in aula e parlare delle persone. Ma qui si tratta di chi gira e rigira per le segreterie, per i cda delle banche. Persona che è stata anche affiancata ad un’altra – abbiamo direttore e vicedirettore – perché erano state sostenute delle spese non idonee. Con quale logica mi chiedo anziché chiedere indietro quei soldi, si è deciso di affiancargli un’altra persona”?