Nel manifesto del 1° maggio, focus su lavoro, diritto alla mobilità, casa e pace internazionale… Garantire ai giovani il diritto di muoversi liberamente in Europa, contrastare la speculazione sugli affitti, rilanciare il valore della pace in un mondo attraversato da conflitti: sono i temi centrali lanciati dalla CSU nel suo manifesto per il 1° maggio, presentato alla stampa al Parco Ausa di Dogana.
Al centro dell’appello, rilanciato dai Segretari Generali Enzo Merlini (CSdL) e Milena Frulli (CDLS), la necessità di arrivare rapidamente alla firma dell’accordo di associazione di San Marino con l’Unione Europea. “Per i giovani è essenziale – sottolineano – poter viaggiare, studiare e lavorare in Europa senza barriere burocratiche, senza vincoli che limitino le loro scelte di vita”.
La CSU ha anche denunciato l’effetto negativo delle residenze fiscali atipiche: oltre 250 rilasciate in appena tre anni, in gran parte a pensionati stranieri, che hanno provocato un forte aumento dei prezzi degli immobili, rendendo impossibile per molte giovani coppie trovare casa a costi accessibili. Da qui la richiesta di abolire queste norme e di introdurre politiche innovative come incentivi/disincentivi sugli appartamenti sfitti e la promozione del cohousing.
Anche il tema della denatalità è stato collegato alla precarietà abitativa e lavorativa: la CSU propone di rivedere il sistema delle indennità di maternità e dei congedi parentali, affinché vengano garantiti su base tempo pieno, senza penalizzazioni per chi lavora part-time o si trova disoccupato.
Infine, il manifesto non poteva ignorare i drammi globali: “In un’epoca segnata dalle guerre in Ucraina e nella Striscia di Gaza, chiediamo un impegno concreto della comunità internazionale per un cessate il fuoco immediato e il rispetto del diritto internazionale, unica via per una pace duratura”.
Il 1° maggio della CSU si conferma così non solo come una giornata di festa, ma come un’occasione per riaffermare diritti fondamentali: lavoro dignitoso, libertà di movimento, diritto alla casa e alla pace.