San Marino. Mara Valentini (Rf): “I comitati nati dimostrano il fallimento del governo”… No, dimostrano che quel governo cerca di “fare”, mentre altri puntano ancora sul “populismo dell’astratto”. … di Enrico Lazzari

Ho appena visto (clicca qui) la conferenza stampa di presentazione del patto elettorale fra Repubblica Futura ed esponenti di Area Democratica… No, non intendo scendere nella diatriba politica della concretamente già iniziata campagna elettorale; non intendo sprecare “inchiostro” -nel caso elettronico- per comunicarvi che vedendo il “quadretto” che riuniva in un’unica immagine Enrico Carattoni, figlio del comunista Tonino Carattoni, e noto oggi soprattutto per essere stato, in un processo più o meno legato alle vicende Banca Cis, l’avvocato difensore dell’ex Segretario di Stato alle Finanze dell’allora Ssd, Simone Celli, nonostante l’ottima difesa condannato in primo grado unitamente al Commissario della Legge Alberto Buriani; Augusto Michelotti, già Segretario di Stato al Turismo e al Territorio del governo AdessoSm; Fabrizio Perotto, dirigente di Rf mai eletto in Consiglio Grande e Generale; Mara Valentini, segretaria di Rf cresciuta politicamente al fianco del democristiano Romeo Morri, oggi scomparso…

…Vedendo il “quadretto” -dicevo- mi è balzato alla mente, immediatamente, il “singolare” patto italiano stretto fra Gianni Alemanno (ex Msi, destra “estrema” italiana”) e Marco Rizzo (comunista “non pentito”)… Un patto -ovviamente- poi morto sul nascere.

Presumo -spero per loro e al tempo stesso temo-, quindi, che alla base del patto sammarinese alla base della lista Rf-Ad, ci possa essere altro che non l’incompatibilità ideologica fra “discendenti di comunisti” e sedicenti “liberali”… 

Ma, come detto, non sono qui per fare considerazioni politiche, almeno nel senso di evidenziare pregi e di fetti di ogni partito o coalizione che si contenderà il voto dei sammarinesi nel prossimo mese di giugno. Intendo fare un discorso più generale. Più “alto” e più finalizzato a “solleticare” il senso critico -su cose concrete e non sui “colori”- dei sammarinesi affinché le prossime “croci” scritte sulle schede elettorali siano un poco più consapevoli del solito.

Mi ha colpito, in questa conferenza stampa, una frase uscita dalla bocca della Segretaria Valentini: “I comitati (dei cittadini, ndr) che sono nati sono la dimostrazione del fallimento di un governo!”. Ma siamo sicuri che non sia, in realtà, l’esatto opposto?

Del resto, nel perseguimento del bene comune, è inevitabile scontentare dei “pochi”. E’ possibile, ad esempio, migliorare la viabilità senza che qualcuno si ritrovi la sua casetta di campagna trasformata in un casolare la cui imperturbabile quiete si trasformi nel trambusto di “rombi” che si dissolvono verso destra e sinistra?

Quindi, come raccomandato dalla Valentini -nella solita retorica populista “dell’astratto ma bello da credere”– la nascita di un esiguo “comitato di cittadini stanchi del rombo delle automobili” -nel caso ipotetico citato- è la prova “del fallimento del governo” o, invece, la prova che quello stesso governo ha fatto qualcosa per la collettività, pur a scapito di una estrema, più che estrema minoranza della stessa? E’ la prova di un fallimento o la prova che ha migliorato la viabilità?

Non ricordo la nascita di comitati civici creati per contrastare “opere” del governo AdessoSm a guida Repubblica Futura e con Area Democratica fra i cespugli dell’Ssd… Potrebbero esserci stati ma non li ricordo… Ma, del resto, non ricordo nulla di diverso -nell’azione di quel governo- dal “fallimento” NetCo (lasciamo stare che secondo me non era un progetto da buttare, non è questa la sede) costato qualche milione alle casse pubbliche e dalle continue azioni politiche che, alla fine, hanno determinato il momento di massimo potere della cosiddetta “Cricca” facente capo alla governance di Banca Cis…

Se non fai nulla per l’interesse collettivo, non scontenti nessun cittadino né nessun cittadino né nessuna minoranza, pur estrema. Chi, quindi, potrebbe dari vita ad un comitato civico contro… il nulla? Non sarebbe, in tal caso, proprio la “non nascita” di almeno un solo, isolato, piccolissimo comitato civico la prova dell’immobilismo fallimentare di un governo?

Ma, come ricorda la stessa Valentini, “per affrontare le sfide di un paese è inderogabile, occorre lavorare insieme e ascoltare soprattutto la gente”. Certo, ma poi bisogna governare, prendere una decisione e il fare va necessariamente a scontentare qualcuno che poi dà vita a nuovi comitati, mentre il non far nulla, invece, lascia “sereni” tutti e i comitati nel cassetto…

Il Titano, i sammarinesi oggi hanno bisogno di un governo che governa o di un esecutivo che non fa nulla per non far nascere comitati cittadini contro?

Enrico Lazzari

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