San Marino. Matrimonio gay tra Federico Podeschi e Darren Williams, chiesta l’improbabile trascrizione

_73894465_73892416La prima richiesta di trascrizione di matrimonio fra due persone dello stesso è arrivata da Federico Podeschi Williams, cittadino sammarinese, da tempo residente in Galles, che il 29 marzo del 2014 è convolato a nozze con il compagno Darren Williams. La domanda è stata presentata all’Ufficio del Registro. Ad accompagnarlo alcuni conoscenti fra cui due politici, Luca Santolini di Civico 10 e Roberto Ciavatta di Rete.

La richiesta, al momento, non pare avere molte possibilità di accoglienza. A San Marino infatti non c’è la normativa che regolarizzi il matrimonio fra due persone dello stesso sesso. Ad ogni buon conto, il funzionario dell’Ufficio del Registro ha chiesto ulteriore documentazione per integrare la domanda, tra cui la traduzione dell’atto di matrimonio.

“Auspico – commenta a caldo Podeschi Williams – che la Repubblica si adegui a rispettare il progresso mondiale su queste tematiche e diritti. Non si può rimanere con gli occhi chiusi o pensare che queste carenze non siano importanti. Soprattutto dato le recenti prese di posizione di Strasburgo e di tanti altri Paesi a riguardo”.

Podeschi, ex console sammarinese, attivista per i diritti gay, si era sposato un anno fa in Galles con Darren Williams, diventando il primo cittadino sammarinese ad essere unito in matrimonio con un altro uomo. Una giornata quella del 29 marzo scelta non a caso, ma per ricordare il primo giorno in cui nella regione del Galles veniva sancito questo diritto.

Già in quell’occasione Podeschi mise in luce l’impossibilità in Repubblica di riconoscere questa unione. Podeschi sottolineò la mancanza di una normativa a tutela dei cittadini e delle cittadine omosessuali e dei loro diritti di carattere coniugale. Una lacuna che va dai documenti di identità, allo stato civile, il permesso di soggiorno, fino alla gestione delle emergenze (uno degli ambiti più delicati, per esempio nel caso di ricoveri ospedalieri a queste coppie non è riconosciuto il diritto di esprimere il consenso su un’operazione chirurgica.
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