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  • San Marino. Mimma Zavoli, candidata in Libera, durante la sua Reggenza firmò i famosi decreti urgenti 78, 79 e 80 in materia bancaria “scritti” con Confuorti … di Enrico Lazzari

    Enrico Lazzari

    Fino ad ora, nell’analisi di fatti che hanno visto eventi legati alla cosiddetta Cricca -che arrivò, nel decennio scorso, ad occupare posti chiave della gestione economico-fionanziaria del Paese- “incrociarsi” con azioni che ne hanno favorito la scalata o mancate azioni che ne avrebbero potuto compromettere la scalata, e che quindi hanno direttamente o indirettamente “favorito” l’affermazione del medesimo gruppo privato, privilegiato gli atti giudiziari, Ma le eventuali responsabilità -dirette, indirette, consapevoli, inconsapevoli che siano- non si evidenziano solo nelle azioni condotte oggi dalla Magistratura ai danni dei presunti o già condannati responsabili diretti di quel disastro (ovvero gli inquisiti o indagati) che, nello scorso decennio, devastò l’intero sistema finanziario sammarinese, arrivando addirittura a liquidare un istituto bancario, Asset Banca, che -lo si deduce da precise sentenze amministrative- poteva essere risanato.

    Mimma Zavoli

    Ci sono precise scelte o non scelte effettuate direttamente dal mondo politico sammarinese che hanno contribuito a rendere possibile questa sorta di “golpe bianco” perpetrato ai danni delle Istituzioni sammarinesi e, quindi, del Paese. Non dimentichiamo che è tuttora aperta una indagine incentrata sul reato di “associazione a delinquere” che vede fra i presunti sodali della stessa anche un giudice di spicco del Tribunale sammarinese, Alberto Buriani, a suo tempo “osannato” nel Paese come una sorta di “Di Pietro” biancazzurro. O non dimentichiamo le parole -faccio riferimento alle conclusioni della Commissione di inchiesta sui Banca Cis- che Daniele Guidi -ipotizzato nell’indagine del Commissario Elisa Beccari come il “capo” dell’associazione a delinquere- avrebbe pronunciato, ovvero “in Tribunale comando io!”… Capite perchè parlo di “golpe bianco”?

    Ma torniamo, anzi arriviamo al tema, che oggi è la responsabilità politica -ben inteso, responsabilità politica e null’altro- di Mimma Zavoli, candidata nelle liste di Libera (all’epoca eletta in Civico 10) per le prossime elezioni. Torniamo indietro con la memoria al mese di luglio del 2017, quando la stessa candidata rivestiva il prestigioso e delicato ruolo di Capitano Reggente al fianco di Vanessa D’Ambrosio.

    Il primo esecutivo di Adesso.DM

    In quel periodo, infatti, nonostante la pressante azione dell’opposizione al Governo AdessoSm ne denunciasse con estrema decisione la deleterietà del merito, la Reggenza firmò tre decreti governativi, presentati come misure “urgenti a sostegno del sistema bancario”.

    Rileggendo la cronaca della sessione consigliare 17-21 luglio 2017 (leggi qui), si evince che, per bloccare l’approvazione di quei decreti, la minoranza presentò anche un odg, respinto con 32 voti contrari dalla maggioranza AdessoSm, e il giorno precedente all’approvazione si registrò addirittura una manifestazione di cittadini sul Pianello.

    …Il Congresso di Stato”, era uno dei fini messi neo su bianco nell’odg di opposizione respinto da AdessoSm, “si impegna a fornire la documentazione relativa alla ricostruzione dell’allocamento dei fondi pensione e del Fondiss, e precisamente che attesti in quali istituti di credito sammarinesi sono allocati, per quali importi ed in che tipo di investimento e/o titolo sono investiti”. Non dimentichiamo la truffa da 75 milioni ai danni di fondi pensione e Fondiss che è costata la condanna in secondo grado al Dg di Banca Cis, Daniele Guidi…

    Questa, comunque, è un’altra storia… Concentriamoci sui tre decreti, oggi noti come “decreti Confuorti”: i n.78, 79 e 80. Perché “decreti Confuorti” se li presentò l’allora Segretario di Stato alle Finanze Simone Celli (SSD)?

    La prima risposta in tal senso arrivò in una ordinanza del Commissario della Legge Simon Luca Morsiani (leggi qui) emessa nell’ambito del “procedimento Titoli”, nella quale si cita una email inviata dall’indirizzo “@adfinancial,net” (dominio web riconducibile ad una società a sua volta riconducibile al finanziere lucano Francesco Confuorti), in cui si legge: “Questo invece è il secondo decreto per le misure urgenti a supporto del sistema. Con osservazioni e proposte di modifica. Al terzo, quello più problematico, perché proprio relativo a operazione Asset-Carisp ci stanno lavorando i miei tecnici ed entro stanotte spero di avere qualche proposta concreta da mettere a disposizione per il CCR di domani e non appena le avrò ve le girerò”. 

    Dott. Francesco Confuorti

    Messaggio che già all’epoca -oggi è tutto più chiaro vista la rivelazione di altre mail fra “*@adfionancial.net” e l’allora Segretario Celli (leggi qui)- indusse il Commissario Morsiani a concludere: “…Va detto che il messaggio si presta a differenti letture, dal momento che la sua cronologia non è univoca, cioè nella vera e propria iniziativa dell’elaborazione di un testo normativo od in una fase di revisione successiva, appare che terzi siano coinvolti nella elaborazioni di disposizioni normative da adottarsi nella Repubblica di San Marino (peraltro, cronologia e contenuti indicherebbero trattarsi del ”pacchetto normativo” introdotto con i decreti nn.78, 79, 80 del luglio 2017, provvedimenti particolarmente sensibili per l’impatto sul sistema bancario, previdenziale e tributario)”.

    Dunque, alla luce di quanto noto oggi ed emerso dagli atti dei diversi procedimenti in corso, a confezionare quei decreti firmati dalla Reggenza Zavoli-D’Ambrosio nonostante la forte opposizione della minoranza consigliare e una manifestazione tenuta sul Pianello proprio per impedire il varo dei medesimi, sarebbe stato Francesco Confuorti e/o dei suoi tecnici.

    Appare, dunque, una pesante responsabilità politica, per l’allora Capitano Reggente Mimma Zavoli, oggi candidata nelle liste di Libera, l’aver firmato -e quindi permesso l’entrata a regime nell’ordinamento sammarinese delle disposizioni in essi contenute- quei decreti in cui Confuorti -o direttamente o tramite suoi tecnici, senza alcun titolo per farlo- avrebbe contribuito alla definizione.

    Enrico Lazzari

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    Nota importante dell’Autore e di GiornaleSm: in questi approfondimenti si raccontano fatti senza alcun commento o valutazione. Fatti attinenti azioni che hanno visto protagonisti alcuni candidati alle prossime elezioni politiche e fatti che -direttamente o indirettamente, consapevolmente o inconsapevolmente, ingenuamente o dolosamente che sia- hanno avuto l’effetto di favorire la “cricca” o tentare di mettere o mettere in difficoltà, creare problemi, minare l’autorevolezza, bloccare l’azione di chi combatteva strenuamente quel gruppo di potere privato che ha contribuito in maniera importante al dissesto finanziario ed economico che tutti i sammarinesi stanno ancora oggi pagando.
    Nulla più, nessuna accusa diversa da una eventuale responsabilità politica, men che meno un reato penale, è contenuta o deducibile relativamente ai personaggi, ai candidati citati che, per quanto risulta oggi, non compaiono fra gli indagati o gli imputati di alcuna azione penale nota e, pertanto, vanno considerate tutte  “brave persone” fino a eventuale e non nota oggi prova contraria.