San Marino. Motus Liberi non è più in maggioranza. Presto il ritiro della delegazione di governo e la formalizzazione della crisi politica? … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Ma Motus Liberi è ancora parte della maggioranza? La domanda, se era legittima “ieri” (dopo il “no” al Des, così come formulato, posto “infiocchettato” sotto l’albero di Natale del Governo) diviene doverosa “oggi”, alla luce di un comunicato congiunto della maggioranza… Cioè, del Pdcs, di Rete, di Npr, addirittura del consigliere indipendente Denise Bronzetti. E dove sta Motus Liberi? Perchè, su un comunicato congiunto delle forze che compongono o sostengono il governo, Motus Liberi si è dissociata? 

Forse, vien da pensare -anche alla luce di presunti avvicinamenti fra lo stesso movimento e Repubblica Futura-, perchè in questa presa di posizione si censuravano duramente due emendamenti presentati dalla stessa Rf (con parte di Libera) che -spiega la nota- “se approvati, avrebbero impedito allo Stato di esercitare l’azione civile, e cioè richiedere il risarcimento dei danni, chiaramente se danneggiato, in caso di procedimenti penali aperti nei confronti di giornalisti per fatti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni, revocando quindi ogni costituzione di parte civile nei procedimenti in corso”?

Non mi interessa della querelle “tecnica” in atto (peraltro appaiono palesemente incostituzionali le richieste emendate da RF determinando una classe di privilegiati, i giornalisti appunto, rispetto le altre categorie), e ciò già di per sé rende inutile ogni ragionamento o approfondimento in materia.

Mi interessano, invece, tutte le “informazioni” implicite che il comunicato -al pari degli emendamenti- è in grado di fornire ad un osservatore attento.

Partiamo dagli emendamenti, i quali ci confermano due cose:

RF, dopo le più o meno palesi difese d’ufficio del Giudice Alberto Buriani, dopo l’arroccamento su ogni misura che ridefinisse gli assetti del Tribunale e le norme della Giustizia, sembra ancora “vicina” a quei gruppi e personaggi che hanno avuto un ruolo importante nelle inchieste che hanno spazzato una intera classe politica e dirigente “spianando”, magari non premeditatamente, la strada sia all’affermazione elettorale di AdessoSM, che a quella -come spiegano le conclusioni unanimi della Commissione di Inchiesta- ben più grave di una “cricca” di affari nei posti chiave del Paese.

Libera si sta spaccando. E non solo come conseguenza della ritrovata unità socialista, ma anche -e soprattutto- per una sorta di faida interna fra la corrente più a sinistra e quella dei più giovani e più moderati.

Non appare un caso, infatti, che solo una parte di Libera abbia sottoscritto gli emendamenti di RF. E non appare un caso neppure che i più evidenti beneficiari delle modifiche proposte dai due emendamenti fossero due giornalisti oggi a giudizio, ambedue “penne” o direttore, ai tempi di “Titanopoli”, del giornale più “attento” a diffondere le tesi accusatorie, poi smentite in taluni aspetti già nei decreti di rinvio a giudizio. 

Ma la vera “bomba”, implicita di questa vicenda, è l’ennesimo distinguo messo nero su bianco nella nota di maggioranza. Una nota -come anticipato- sottoscritta da tutti i partiti che sostengono il governo tranne che da Motus Liberi. Quasi a voler evidenziare che, con gli alleati, il movimento presieduto da Lorenzo Forcellini Reffi non ha più nulla a spartire con la maggioranza attuale.

Quasi a preannunciare un imminente ritiro della propria delegazione di governo, peraltro composta dal solo Fabio Righi. O forse è solo un modo di alzare la posta? Una sorta di ricatto in vista di una ormai inevitabile e urgente verifica di maggioranza? Chisssà… Se così fosse sarebbe l’ennesima mossa sbagliata, perchè -essendo sempre maggiore il numero di coloro che in Pdcs, Npr e Rete spingono per la crisi e il voto anticipato- ciò non farebbe altro che far ricadere esclusivamente su Motus Liberi la colpa della crisi politica. Vedremo.

Ciò che ormai nessuno può ignorare, comunque, è l’urgenza di una profonda, seria e attenta verifica di governo e maggioranza. Una verifica vera, non finalizzata a trovare consensi attorno al trenino Borgo-Città… E una verifica che non potrà prescindere dalla ridefinizione della squadra di governo.

Sì, perchè il problema maggiore sembra stare proprio nei Segretari di Stato, incapaci di perseguire un progetto preciso e globale. Al di là delle incapacità gestionali dei settori delegati già dimostrate da alcuni Segretari di Stato (e non serve fare nomi, è evidente quali comparti vadano bene e quali vadano male), ogni Segreteria di Stato sembra agire per conto suo, come in un compartimento stagno… Ognuno sembra utilizzare il proprio budget in maniera avulsa da un progetto di sviluppo globale.

In un simile contesto è ovvio che il Paese affondi, che il debito pubblico aumenti e che l’economia sammarinese vada sempre più verso il punto di non ritorno.

E allora che si aspetta a fissare questa verifica -seria e risolutiva!- di maggioranza che, è il mio auspicio (ma anche ciò che da precisi segnali sembra destinato ad accadere), decreti il naufragio di un governo e di una maggioranza ormai alla deriva e porti a nuove elezioni e un nuovo governo, finalmente coeso e unito attorno ad un progetto concreto, unitario, ampio e di lungo respiro, il più presto possibile?

Enrico Lazzari