San Marino. “No congedi parentali per i frontalieri”. Si rischia nuovo caso diplomatico?

Quando il provvedimento uscì, lo scorso primo febbraio, se ne parlò giustamente per tanti giorni sulla stampa. Si trattava del decreto delegato n. 14 “prevenzione della disabilità, salute e riabilitazione delle persone con disabilità, sostegno alla persona con disabilità e al nucleo famigliare”, in particolare venne divulgato il messaggio che San Marino aveva compiuto un passo di grande civiltà. L’art. 5 del decreto regolamenta infatti i congedi parentali. “Il genitore residente, e anche l’affidatario, che svolge un’attività lavorativa, sia essa di lavoro dipendente che di lavoro autonomo, o, in alternativa, il famigliare cittadino o residente che abitualmente si prende cura del portatore di grave handicap permanente o temporaneo o del portatore di gravissima patologia correlata all’età, debitamente certificata secondo l’apposito protocollo stilato dal Comitato Esecutivo dell’ISS, ha diritto ad assentarsi dal lavoro fino ad un massimo di ore mensili pari ai 4/5 dell’orario di lavoro settimanale, così come stabilito dai contratti collettivi di settore e/o integrativi aziendali ovvero di quello effettivamente svolto in caso di rapporti di lavoro a tempo parziale. Tali ore non sono cumulabili nell’arco dell’anno e sono riconosciute a titolo di permesso speciale retribuito”.
Ma è la sua applicazione, quella linea tra nominatore e denominatore, che sempre più pare tirata da matematici crudeli. A farsi portavoce delle segnalazioni di alcune incongruenze emerse nell’applicazione del decreto è stato il Pdcs che ha prontamente presentato una interrogazione. La risposta a quell’interrogazione è stata data ieri in aula dal Segretario competente che ha in effetti confermato come il diritto di assentarsi dal lavoro non sia previsto per i lavoratori frontalieri e come esso non possa essere applicato nel caso in cui il portatore di grave handicap permanente o temporaneo o del portatore di gravissima patologia correlata all’età non è persona residente.
Risposta riferita oralmente che ha fatto sobbalzare dalla sedia il consigliere del Pdcs Pasquale Valentini “Dunque c’è la conferma a quanto era stato segnalato. Vuol dire che qui a San Marino i lavoratori frontalieri non hanno gli stessi diritti degli altri lavoratori. E’ una cosa gravissima. Occorrerà presentare subito un provvedimento di legge”.

Repubblica Sm