San Marino. Noi, in Europa, già ci siamo … di Don Mangiarotti

Reduce da un incontro straordinario, riporto alcune conclusioni che aprono alla speranza e alla responsabilità.

A Bruxelles, dal 24 al 26 ottobre, si è tenuto l’incontro della FAFCE (Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa) le cui osservazioni aiutano il lavoro che, anche qui a San Marino, investe la nostra responsabilità. La difesa della famiglia, come condizione della difesa della vita, di ogni vita, è stato il tema prevalente.

Così recita il Comunicato Stampa: «Un seminario di alto livello presso il Comitato economico e sociale europeo (CESE), la benedizione di una statua di San Giuseppe e la discussione sullo stato attuale delle politiche familiari sono stati al centro del Consiglio di presidenza autunnale 2023 della Federazione delle AFC in Europa (FAFCE), che si è svolto nei giorni scorsi a Bruxelles (Belgio), dove ha sede la FAFCE, in coincidenza con il giorno dopo il 40° anniversario della “Carta dei diritti della famiglia”. Nel corso dei tre giorni di riunione sono state definite le principali linee politiche per l’azione della Federazione, in vista del prossimo semestre, l’ultimo dell’attuale legislatura europea.

Vincenzo Bassi, Presidente della FAFCE, ha concluso: “L’incontro di questi giorni a Bruxelles ci ha permesso di vivere un’esperienza di comunità. Al di là dei temi affrontati, così importanti per il futuro del nostro continente, è fondamentale avere dei luoghi di incontro, a maggior ragione nel contesto attuale, che è ormai quello di un periodo di guerra. La FAFCE, con le diverse realtà che la compongono, vuole essere un esempio di dialogo, ad intra, … e ad extra, a partire dalle istituzioni europee”».

In particolare abbiamo sottoscritto una delibera su «Giovani e salute mentale: le famiglie come migliori alleate», di cui riporti i punti conclusivi principali:

«La nostra Federazione invita caldamente le istituzioni dell’UE e tutti gli Stati membri dell’UE ad azioni concrete di politica familiare per:

– Sviluppare un approccio alla salute mentale incentrato sull’uomo, incentrato sulla dignità umana di ogni bambino e giovane e delle loro famiglie, riconoscendo il ruolo stesso delle famiglie e dell’assistenza informale… sottolineando il ruolo e la responsabilità primari dei genitori nell’educazione dei loro figli;

– Promuovere una cultura della vita, della solidarietà e della comunità, che possa aiutare i giovani a avere fiducia nel futuro…; riconoscendo il ruolo della società civile, in particolare delle famiglie e delle reti e associazioni familiari, sostenendole sia finanziariamente che con i mezzi necessari per prevenire e curare i problemi di salute mentale; … consapevoli che l’istruzione e la formazione da parte dei centri familiari, come dimostrato da un’ampia ricerca, riduce il tasso di divorzio, e questo ha dimostrato di avere un impatto positivo sul benessere psicologico dei bambini;

– Riconoscere il prezioso lavoro e il sostegno dei nonni nel benessere quotidiano dei bambini e dei giovani…;

– Effettuare un’analisi approfondita sulle radici del disagio psichico sulle giovani generazioni, prendendo in considerazione l’impatto della digitalizzazione e del cambiamento demografico, i comportamenti di dipendenza digitale, la violenza online, gli abusi sessuali, la promozione di concetti poco chiari in merito alla cosiddetta “autodeterminazione di genere”, l’assenza di equilibrio tra lavoro e famiglia, la disoccupazione giovanile, l’instabilità delle relazioni familiari e la mancanza di impegno dei familiari;

– Promuovere lo sviluppo di Piani d’Azione Nazionali (PAN) per sostenere le famiglie, le reti familiari e le associazioni e le scuole in prima linea nelle iniziative di prevenzione della depressione e del suicidio…;

– Riconoscere le dipendenze digitali come una potenziale fonte di disturbi mentali nei bambini e nei giovani…;

– Intraprendere azioni legislative contro l’eccessiva sessualizzazione dei contenuti online e pubblicitari…; avviare una valutazione … della pornografia online in ordine alla creazione di stereotipi dannosi, comportamenti criminali e disturbi di salute mentale; avviare discussioni sull’attuazione di un divieto a livello dell’UE dell’accesso dei minori alla pornografia online;

– Prendere in considerazione l’impatto del benessere delle madri e delle donne in gravidanza sulla salute mentale dei loro figli, anche prima della nascita…;

– Considerare il ruolo delle attività sportive e musicali… e sostenere le famiglie con difficoltà nel coinvolgere i bambini attraverso programmi di associazioni scolastiche, comunitarie o familiari;

– Stabilire la domenica come giorno settimanale di riposo comune, favorendo così la coesione familiare e sociale.»

In questi giorni, in cui il tema prevalente è dettato dalla preoccupazione dell’ingresso della nostra Repubblica in Europa, penso che questi giorni di intenso lavoro abbiano dato indicazioni costruttive (augurandoci che la coltre del silenzio scompaia di fronte alle ragioni della vita, allorché non vengano suggerite da istituzioni riconosciute). Noi in Europa, con la FAFCE, ci siamo, e tale realtà costituisce un punto di riferimento riconosciuto internazionalmente. Lì la voce di San Marino è accettata come voce di un membro effettivo della Federazione, e l’Associazione che vi partecipa (Accoglienza della vita), che si è recentemente presentata davanti alla popolazione e alle istituzioni sammarinesi, può già fin d’ora avere voce in capitolo. Del resto la nostra storia e tradizione di accoglienza può dare un contributo effettivo all’Europa e alle sue istituzioni, e la cultura della vita, contro la tendenza della cultura della morte di cui ilReferendum sull’aborto è stato strumento, caratterizza le espressioni migliori della nostra vita comune.

Noi siamo fieri di avere partecipato a questi momenti di lavoro e di proposta, e cercheremo di dare voce sempre a quanto vi accade.

L’Europa comincia da qui. Già da ora. Con un volto amico della vita. Con la chiarezza dei compiti. Con la certezza di potere essere quella realtà che non si considera fanalino di coda ma fiaccola di verità e libertà. Siamo appunto l’«Antica terra della libertà», per questo siamo stati accolti con simpatia e amicizia da tempo da questi amici instancabili della vita e della famiglia.

don Gabriele Mangiarotti