Sono chiamato, stante la gravità del momento, a formulare nuove e complicate profezie.
Trattasi questa volta di complicate profezie perché si muove tutto tranne la politica che subisce ogni cosa. La politica, secondo il pensiero del Macchiavelli, dovrebbe essere una scienza esatta pur senza morale. A San Marino, invece, pare ormai ridotta ad una entità impalpabile con tante comparse che si credono statisti. Piegata rovinosamente a vantaggio di lobbies imprenditoriali, bancarie e logge più o meno regolari che si contendono quel poco che è rimasto della ricchezza del popolo sammarinese.
Così mentre la politica litiga, il vero potere avvia gli ultimi regolamenti di conti su Banca Centrale quale preludio a nuove fusioni bancarie. Perché è questa la vera partita, altro che la “grosse koalition” di Gerry Giovagnoli!!!
In casa DC la tensione e’ alle stelle. I guru democristiani Gatti, Beccari e Mazza faticano a capire che fare. Tra Banca Centrale, la sciagurata gestione dell’Iss e la paura di perdere il controllo della Carisp domina la cultura del sospetto. Per questo mandano avanti come incursioni Valentini, Canti e Ciavatta. Una nota da segnalare: l’asse Mussoni – Lonfernini si è ormai rotto. Segno che mister preferenze inizia ad essere sempre più solo. Potrà sempre consolarsi (forse) la Caruso ed il fido ed onnipresente addetto di Segreteria Giordano da Chiesanuova (ex galoppino di Alvaro Selva poi di Gabriele Gatti).
Gli “Alessandri” De Biagi e Bevitori stanno bene. Ci tengo a farvi sapere che conducono una vita tranquilla, senza troppi stenti. Dopo essere stati alla ribalta delle cronache, neanche per merito loro, in nome della tradizione del socialismo elettronico, confluiranno nel tavolo riformista. De Biagi, dopo una legislatura da capitato per caso, si metterà così per sempre la coscienza a posto con lo zio Germano e con il vicino di casa: il dirimpettaio Celli. Quest’ultimo, coerentemente con la sua vita, d’altronde un De Biagi deve averlo sempre vicino!
PS e PSD hanno rotto ma talmente rotto che, comunque, in ogni opzione di alleanze non prescindono dalla DC. Nonostante questo dispiace vedere Alessandro Mancini e Denise Bronzetti in liste separate: ne soffrirà la tradizione socialista.
Augusto Casali, da volpone consumato, attende il momento giusto per riassestare il Partito Socialista. Con Paride Andreoli, paragonato addirittura a Del Piero dallo scudiero Paolo Crescentini nel corso congressino svoltosi giovedì sera, ormai fuori gioco vedrete che Augusto si incaricherà di questa ultima fatica.
La schizofrenica dirigenza PSD, mossa dal desiderio di radere al suolo via del Voltone e dalla strenua difesa della Compagna Bianca Caruso, non si è ancora accorta che a decidere per loro sono quelli di sempre. Quelli che adesso si trovano in altre sedi. Pensate davvero che Giovagnoli, il diplomatico prestato alla politica Checco Morganti o la Lazzarini siano gli strateghi di quel partito? Chiedetelo a Tudela e lui vi risponderà.
In questo casino vegeta Repubblica Futura in attesa dei tempi migliori. Non si capisce ancora cosa sia. È Un partito? Un movimento? È di destra? Di centro? Di sinistra? Nonostante questo sia DC e PSD vogliono tenersi stretta questa cosa incolore, insapore e triste. Son proprio fortunati quelli di Repubblica Futura: contano come il due di coppe e comunque sono corteggiati.
Rete, Civico, i costituenti gli indipendenti si mettano il cuore in pace. Non solo loro a scegliere ma, al massimo, saranno scelti.
Sullo scenario vedo nascere un nuovo partito di centro destra. Che, se non sarà troppo contaminato da vecchie facce, potrebbe rovinare i piani di tanti vecchi e nuovi marpioni.
Nostradamus