San Marino. Nuove iniziative CSU contro le violenze e molestie: il 22 settembre incontro a San Marino con Gino Cecchettin

Il fondatore della Fondazione dedicata alla figlia Giulia in mattinata incontrerà gli studenti, e sarà ricevuto dalla Ecc.ma Reggenza. Nel pomeriggio è previsto l’incontro con i Delegati sindacali e la cittadinanza. Proseguono le iniziative di formazione. Il prossimo questionario anonimo promosso dalla CSU sarà dedicato al lavoro di cura

RSM 3 giugno 2025 – Sono state presentate in conferenza stampa le iniziative che la CSU ha in cantiere sul tema della violenza e molestie sui luoghi di lavoro.

La Segretaria Confederale CSdL Simona Zonzini ha esordito con un riferimento al questionario anonimo recentemente realizzato dalla stessa CSU. “Non vogliamo far calare l’attenzione sull’annoso problema delle violenze, molestie e discriminazioni sui luoghi di lavoro. È facile fare proclami il 25 novembre e l’8 marzo, ma su questo versante occorre impegnarsi tutti i giorni.” Il questionario è nato a seguito di una nota inviata dall’Autority Pari Opportunità alle parti sociali e al Governo, in cui ha avanzato una serie di proposte, di cui la maggior parte sono quelle promosse dalla CSU. “L’obiettivo è smuovere la politica, per far partire realmente le iniziative conseguenti alla firma nel 2024 del Piano Nazionale Pluriennale, e arrivare sui posti di lavoro. Avevamo un ambizioso obiettivo, che abbiamo raggiunto: dare voce e far sentire al sicuro chi avesse risposto. Già a novembre 2023 avevamo compiuto un atto significativo: nella sede CSU è stata installata una panchina rossa con la scritta ‘Io ti credo’, per  comunicare la nostra disponibilità a metterci in ascolto di chi subisce questi problemi”.

Rimarcata inoltre l’importanza della formazione di tutti i funzionari e funzionarie CSU in ambito di violenze, molestie e discriminazioni, già iniziata anni fa, senza però avere la presunzione di sostituirsi ad operatori specializzati del socio sanitario, ma avere strumenti che permettano di coglierne i segnali, qualora siano presenti.

Luca Villani, dell’Ufficio Studi e Ricerche CDLS, ha fatto una precisazione metodologica sul questionario dopo che alcuni blog hanno dato interpretazioni fallaci dei risultati. “È una indagine a partecipazione volontaria, senza alcuna velleità statistica, ma questo non vuol dire che chi ha partecipato non abbia voce in capitolo; proprio il campione di oltre 260 risposte, va interpretato come strumento di analisi e di ascolto”.

Il questionario si basa su due livelli: a) le differenze per età e genere, in cui le donne più giovani risultano essere le più colpite, ma meno propense a esporre denuncia. In ogni caso si rende necessario intervenire con un focus generazionale per toccare tutte le fasce di età. b) Il ruolo dei contesti organizzativi: un primo dato conferma che nei luoghi dove i regolamenti sono presenti e pubblicizzati, la percezione dei lavoratori è di maggiore tutela e attenzione.

Altro campanello d’allarme, ha sottolineato Luca Villani, “la precarietà contrattuale che espone alla costante insicurezza. Anche in questo caso sono le donne ad essere più sottoposte a rischi di moleste e abusi”.

Il questionario dunque è un primo passo del percorso che la CSU ha strutturato, ed è il preludio di un lavoro che deve fornire consapevolezza e strumenti operativi. Il prossimo questionario sarà incentrato sul lavoro di cura; cercherà di scoprire come incide nei rapporti famigliari e nel carico emotivo delle persone.

Il Segretario Generale CDLS Milena Frulli ha annunciato l’incontro a San Marino con Gino Cecchettin, programmato per il 22 settembre; con la sua testimonianza incontrerà i  ragazzi e le ragazze delle scuole superiori e del Cfp al Teatro Concordia di Borgo Maggiore. Una testimonianza su valori fondamentali come integrità, onestà e rispetto dei diritti umani. A margine di sarà un momento dedicato alla presentazione del libro “Cara Giulia” dedicato alla figlia trucidata per mano dell’ex fidanzato. Seguirà l’Udienza dei Capitani Reggenti, a testimonianza dell’attenzione dello Stato verso il fenomeno del femminicidio e a suggellare l’importanza dell’iniziativa.

Nel pomeriggio è previsto l’incontro di Cecchettin, che ha dato vita alla “Fondazione Giulia Cecchettin”, con i quadri sindacali e la cittadinanza, sempre al Teatro Concordia.

“Nello stesso autunno – ha proseguito Milena Frulli – proprio per fare in modo che l’8 marzo e il 25 novembre rappresentino un percorso di crescita, organizzeremo dei corsi di formazione rivolti ai nostri quadri e direttivi per rendere consapevoli le persone di cosa sia la violenza, in tutte le sue forme. Spesso non c’è consapevolezza che quelli subiti siano atti di prevaricazione e violenza”, ha concluso.

“Non ci occupiamo solo di violenze e molestie sui luoghi di lavoro ma allarghiamo il campo alle violenze di genere, le cui normative sono intrecciate”, ha affermato Enzo Merlini, Segretario Generale CSdL. La normativa sulle molestie nei luoghi di lavoro ha delle carenze, e a questo proposito è partito il ‘tavolo tecnico’ attivato dall’Esecutivo con i primi  due incontri. Il primo interlocutore previsto dalla Convenzione 190 ratificata tre anni fa è comunque il Governo, che ha la responsabilità di fare una ricognizione normativa e proporre tutti gli adeguamenti legislativi necessari. “Se è sufficientemente chiaro come funziona per le violenze in ambito domestico – ha affermato Merlini – non è altrettanto definita la procedura qualora gli stessi comportamenti avvengono nei luoghi di lavoro; per esempio cosa succede se a compierli sono colleghi o lo stesso datore di lavoro, che per ovvi motivi non può essere licenziato”.

Merlini ha ricordato la partecipazione dei dirigenti sindacali ai corsi di formazione che hanno fatto luce sulle modifiche normative recenti. Tra queste quella che stabilisce che sugli  atti persecutori sul posto di lavoro  c’è l’aggravante penale, ma solo su istanza di parte. Mentre quella d’ufficio parte solo in presenza di minori e nel caso le violenze provochino conseguenze fisiche con prognosi superiori di oltre 10 giorni.

“Ci chiediamo se sia giusto che vi sia querela di parte esclusiva”, si è domandato il Segretario CSdL. “La cronaca ci restituisce molti casi di femminicidi con alla base denunce ritirate”. Una riflessione sulla esclusività della querela di parte va fatta.

Un’altra modifica recente prevede che tutti gli operatori sociosanitari o forze dell’ordine che vengono a contatto con casi di questo genere, sono tenuti a segnalare alle autorità preposte eventuali vittime di violenza. Eppure la modifica normativa ha eliminato il fatto che le segnalazioni debbano essere anonime. Resta in capo al giudice decidere se far sapere il nome di chi ha segnalato sia alla vittima, sia all’aggressore, come diritto di difesa. “Cosa che non ci convince. Nelle fasi preliminari che l’aggressore abbia questa informazione rappresenta un rischio per la vittima ma anche per chi ha fatto il proprio dovere” ovvero il proprio lavoro.

Nell’insieme, la CSU è molto attenta all’impianto sanzionatorio, ma l’obiettivo principale è la prevenzione, che assicura la tutela delle vittime e al contempo la giusta punizione verso chi commette atti di violenza, molestie o discriminazioni.

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