Contadino: parola divenuta arcaica, che indica un mestiere antico quanto il mondo, addirittura usata talvolta con sfumature denigratorie. Eppure, non c’è mestiere più nobile di chi lavora la terra e che oggi, grazie ad attrezzature modernissime e alle nuove tecnologie, ha raggiunto dimensioni e valori un tempo impensabili. Anche a San Marino, dove l’agricoltura potrebbe sembrare un’attività residuale e che invece, grazie alle nuove generazioni, sta trovando interessanti ambiti di sviluppo.
Tutto nasce dal Decreto Delegato 99/2009 che istituiva corsi di formazione per operatori agricoli interessati al turismo rurale e alla creazione di fattorie didattiche. I primi due corsi si sono tenuti nel 2010 e nel 2014, poi più nulla fino ad ora con l’introduzione di una forte ventata di novità, grazie alla collaborazione con UGRAA e CFP. Docenti esperti e appassionati sono stati reperiti nella stessa UGRAA, presso il Dipartimento Prevenzione e l’Ufficio Turismo, per insegnare marketing, ristorazione e progettazione di percorsi didattici rurali. Fondamentale per la parte didattica, la partecipazione della Cooperativa Apicoltori sammarinesi e la sinergia con il Podere Santa Pazienza, che è una fattoria didattica di Sant’Ermete, per illustrare l’esempio pratico di come condurre questa attività di impresa.
Già perché l’operatore agricolo, l’unico che è abilitato ad esercitare turismo rurale proprio a seguito di opportuna formazione, è un imprenditore nel senso pieno del termine. Giovedì 24 luglio, la consegna formale dei diplomi nel corso di una cerimonia presso il Consorzio Vini Tipici con tutti i soggetti che hanno partecipato al progetto: quelli istituzionali, rappresentati dai Segretari Matteo Ciacci e Federico Pedini Amati, il tecnico CFP Luca Soldati, i docenti e soprattutto i 18 corsisti che hanno completato il ciclo di formazione. Due le aziende qualificate ad esercitare il turismo rurale, addirittura con passaggio di generazione, cioè i figli che prendono l’attività dalle mani del padre: il Podere Lesignano e l’agriturismo Le Bosche. In corso di perfezionamento, la trasformazione del Ranch Francischin in fattoria didattica, che dovrebbe aprire in tempi brevi.
“Oggi fare il contadino non è più come un tempo – ha detto il Segretario al Territorio Matteo Ciacci – è regalare nuove esperienze, è differenziare la nostra offerta turistica, è migliorare il nostro paesaggio, è far crescere i nostri prodotti tipici”. Tutto ciò, grazie alle norme che regolano questa attività, con corsi di formazione continua che danno dinamicità e qualità all’attività agricola.
Il Segretario al Turismo Pedini Amati ha sottolineato la tendenza imperante di un turismo alla continua ricerca di prodotti a km zero, come quelli proposti dal Consorzio Terre di San Marino e dal Consorzio Vini Tipici. “Oggi, fare il contadino è un’arte – ha rimarcato – purtroppo è sempre più difficile trovare persone giovani che si occupano della terra, anche al di là dei suoi frutti più immediati. Ma è su questo che abbiamo investito e vogliamo andare avanti, la strada è quella giusta”.
“Giovani imprenditori ambasciatori della nostra Repubblica” li ha definiti Giuliana Barulli dirigente UGRAA. Definizione perfettamente azzeccata per Matteo Gasperoni: l’entusiasmo, la forza, la grinta di 22 anni dedicati a portare avanti l’azienda di famiglia denominata Le Bosche: “Abbiamo già una struttura attrezzata con le camere e relativi servizi. Abbiamo i nostri prodotti, i frutti, le marmellate, il miele. I nostri clienti vengono prevalentemente dal nord Europa, solo un 20 per cento sono italiani. Ci facciamo conoscere tramite i siti web. Facciamo molte campagne promozionali attraverso le piattaforme dedicate e lavoriamo prevalentemente in estate”.
Alla domanda su chi lavora in azienda, risponde di getto: “Mio padre ed io, che siamo sempre lì. È lui che cucina mentre io sto più a contatto con la gente”. Il che significa: l’esperienza della vecchia guardia (chiamiamola così) declinata insieme alla facilità con cui i giovani sanno destreggiarsi dentro le nuove tecnologie e una virtualità da trasformare in concretezza. Ovviamente, accanto ai due uomini, il supporto prezioso e imprescindibile della mamma e delle sorelle, con l’aiuto di una dipendente. Come vede il futuro un giovane di 22 anni che lavora in campagna? “Lo vedo qui, con la speranza di poter ulteriormente crescere. Vorremmo aprire altre camere e aprire un frantoio”.
Se il buongiorno si vede dal mattino, si può dire con certezza che per il turismo rurale sammarinese si prospetta una bella giornata. Tanto più che il prossimo step normativo sarà per una riforma della legge sui B&B, che stanno crescendo notevolmente, i quali possono servire solo le colazioni ma che verranno incentivati ad offrire solo prodotti sammarinesi di prima qualità.